Catania, 14 agosto 2012 - E' cominciato alle 14.30, al ministero dello Sviluppo economico, l’incontro tra Governo, sindacati di categoria, i vertici dell’Enac e il management di Wind Jet e Alitalia “nell’estremo tentativo”, riferiscono fonti dell’esecutivo, di dare avvio al confronto con l’obiettivo di riaprire e individuare la conclusione positiva della vertenza che riguarda la compagnia aerea siciliana.

Al tavolo si tenterà di ricucire lo strappo tra Alitalia e Wind Jet, nonostante la posizione netta contro ogni ipotesi di continuare la trattativa manifestata dalla società guidata da Roberto Colaninno e Andrea Ragnetti. Il Governo segue la vicenda in modo costante per tutelare in primo luogo i 300mila viaggiatori coinvolti fino a ottobre e i circa 800 lavoratori toccati, direttamente o indirettamente, dalla crisi della compagnia siciliana.

Dopo lo stop ai voli di Wind Jet continua a regnare il caos negli aeroporti. La protesta dei passeggeri rimasti a terra non si placa, mentre le associazioni dei consumatori annunciano ricorsi sull’applicazione delle tariffe per la riprotezione dei voli. Il piano prevede scali aerei aperti di notte e aerei messi a disposizione da Alitalia e da altre compagnie (Blue Panorama, Neos, Livingston e Meridiana). Protegge i passeggeri nell’immediato, ma per quanti hanno acquistato biglietti fino a ottobre dal tavolo di oggi si attendono risposte più chiare.

“La vicenda Windjet ci ha delusi e amareggiati - ha scritto l’ad di Alitalia, Andrea Ragnetti, in una lettera inviata ai dipendenti della compagnia aerea - dopo mesi di duro lavoro, avremmo voluto chiudere la trattativa, accogliere Windjet nel gruppo Alitalia e così facendo assicurare la sopravvivenza di una linea aerea siciliana. Purtroppo, i comportamenti di Windjet ci hanno costretto a rinunciare a un accordo per il quale ci eravamo impegnati a fondo. Se non lo avessimo fatto, avremmo esposto la nostra compagnia a un rischio finanziario intollerabile per una azienda che attraversa un momento così duro come Alitalia”.

Il presidente dell’Enac, Vito Riggio, ha invece lanciato un allarme sull’intero sistema dell’aviazione italiana. “Qui non è solo questione di Wind Jet o di Alitalia - ha sottolineato - l’intero sistema è a rischio scomparsa, stretto dalla pressione competitiva che viene dalle compagnie low cost irlandesi e inglesi e dalle compagnie dei paesi arabi, che non pagano il petrolio. In mezzo ci sono le compagnie italiane ed europee, chi più chi meno in grande difficoltà”.

RAGNETTI: ALITALIA PERDE 80MILA EURO AL GIORNO - L’Alitalia perde ogni giorno 80.000 euro per la riprotezione dei passeggeri della Wind Jet bloccati a terra: lo ha reso noto l’amministratore delegato della compagnia di bandiera, Andrea Ragnetti, incontrando i giornalisti all’ingresso del ministero per lo Sviluppo Economico dove sta per iniziare il vertice per trovare una soluzione al grave stato di crisi della Wind Jet.

"Francamente con Windjet non c'è nessuna possibilità di riprendere un dialogo.Oggi parliamo con un altro tipo di interlocutore e vediamo se ci sono delle idee nuove. Però penso che sia molto difficile". Dopo settimane di lavoro, sottolinea Ragnetti, "avevamo trovato faticosamente un accordo che per l’ennesima volta Windjet non è riuscita ad onorare. Sulla base di quest’accordo saremo disponibili ad andare avanti ma il problema vero e’ che e’ un’azienda che non esiste piu’.Non ha neanche piu’ gli aerei".

Rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se c’erano ancora eventuali asset da rilevare della compagnia catanese, l’ad di Alitalia sottolinea: "C'è un avviamento commerciale. Ci sono spero degli slot, anche se abbiamo scoperto che non tutti operano legalmente. E’ un’azienda ridotta molto molto male. Lo abbiamo scoperto nei mesi con il ritmo di una sorpresa al giorno". Su questo dossier, rileva ancora Ragnetti, "non abbiamo mai cambiato idea. Niente di tutto ciò che avevamo richiesto con l’accordo del 29 giugno si è avverato. Poi faticosamente abbiamo trovato un nuovo accordo il 2 agosto che prevedeva garanzie che non sono state fornite". Per l’ad di Alitalia "soltanto un ingenuo puo’ pensare che Alitalia abbia cercato scientemente di far fallire Windjet. Se fallisce o fallira’ sara’ per una cattiva capacita’ gestionale".

CODACONS SUL PIEDE DI GUERRA - Intanto le associazioni dei consumatori affilano le armi. Il Codacons ha sollecitato la Procura a indagare per ipotesi di truffa nei confronti dei passeggeri e chiesto al Governo di emanare subito un decreto per eliminare dal costo del biglietto il 30% di tasse. Non è da escludere che, su richiesta del sindacato, oggi si possa anche fare il punto con il Governo sulla situazione del trasporto aereo.

Il Codacons ha inoltre deciso di diffidare tutti i principali circuiti di pagamento delle carte di credito, Visa, Diners, Mastercard, American Express, Abi e le associazioni di categoria delle agenzie di viaggio, Fiavet, Assotravel e Assoviaggi a non riversare alla compagnia aerea Windjet il denaro incassato dai consumatori per l’acquisto dei biglietti di viaggio. Essendo i voli bloccati, infatti, rigirare i soldi a Windjet per il pagamento di tali biglietti configurerebbe il reato di appropriazione indebita e truffa aggravata.

Il Codacons annuncia che “se la diffida non sarà recepita, denuncerà per appropriazione indebita e truffa ogni singola agenzia di viaggio o gestore di carta di credito che riverserà a Windjet le somme incassate dai consumatori dopo, e nonostante, il blocco dei voli”. I soldi dei viaggiatori sono, nella gran parte dei casi, ancora nelle casse delle agenzie di viaggio e dei gestori delle carte di credito e quindi possono essere recuperati, sempre che non entrino nella disponibilità di Windjet. “In tal caso, infatti, specie a fronte di un fallimento della compagnia, finirebbero nel calderone dei beni a disposizione dei creditori. Per i consumatori, quindi, diventerebbe difficile - prosegue il Codacons - recuperare i soldi versati e, men che meno, ottenere un risarcimento del danno. Da qui l’esigenza di diffidare sia i gestori delle carte di credito che le agenzie di viaggio, attraverso le loro associazioni di riferimento”. Intanto il Codacons nell’esposto per truffa alla Procura della Repubblica ha chiesto il sequestro di queste somme e ha chiesto al ministro Passera di convocare l’associazione alla riunione di oggi.

19 VOLI SPECIALI ALITALIA - Sono stati 19, di cui 4 dall’aeroporto di Fiumicino, i voli speciali dell’Alitalia operati la scorsa notte notte da e per la Sicilia. Al momento al Leonardo da Vinci la situazione è tranquilla. Rispetto ai giorni scorsi non si registrano infatti file di passeggeri davanti ai banchi della Flight Care, l’handler a cui la compagnia siciliana aveva affidato i servizi di assistenza, dopo la messa a terra degli aerei della Wind Jet.

LA LETTERA WIND JET AI PASSEGGERI - "Avremmo voluto darti il benvenuto a bordo ma da giorni siamo costretti a terra. Ogni minuto di ritardo, ogni spesa imprevista, ogni pianto dei tuoi bambini e apprensione dei tuoi cari in attesa, sono per noi dolorosi più di quanto tu possa immaginare’’. Comincia così la lettera aperta indirizzata dal personale di terra, dai tecnici, dagli assistenti di volo e dai piloti Windjet ai passeggeri che stanno subendo disagi negli aeroporti d’Italia.
"Mentre il tuo disagio viene trasmesso in cronaca - scrivono i dipendenti della compagnia low cost - noi siamo in aeroporto, forse un po’ rumorosi per farci sentire in questo silenzio assordante. Al contrario di quanto avrai letto o sentito dire pero’, la nostra compagnia non e’ fallita: siamo pronti a salire sui nostri aeroplani e portarti a destinazione’’.

Il personale si aspettava "molto dall’accordo che sembrava veder felicemente convolare a nozze la principale compagnia italiana con il nostro piccolo vettore’’ e "invece qualcosa non ha funzionato’’. "Le trattative - scrivono i dipendenti Windjet - si sono protratte a singhiozzo sino al culmine dell’alta stagione, momento in cui è saltata l’intesa. Non sapremmo dire perche’ questo sia accaduto poco prima dell’inizio o durante le tue vacanze’’.  "Siamo stati messi in condizione di non potere più effettuare i voli - continua la lettera - i nostri aeromobili bloccati su aeroporti stranieri in attesa di una schiarita. Sembra poco credibile che qualche capriccio momentaneo costringa te a pagare un iniquo sovraprezzo per poter volare con altre compagnie quando hai gia’ pagato profumatamente un biglietto e noi, che siamo abituati ad accoglierti sull’ aeroplano, a sostare in aeroporto per fare presente che gli aeroplani non volano da soli: c’e bisogno di noi’’. La lettera sarà distribuita negli aeroporti e sarà lanciata una petizione per coinvolgere il governo a trovare una soluzione.