Vicenza, 18 agosto 2012 – Scoppia il caso dei guanti difettosi in dotazione ai pompieri. Della serie: 'Dagli amici mi guardi Iddio, ché dai nemici mi guardo io'. I nemici, in questo caso, sono i rischi del mestiere di vigile del fuoco, con fumo e fiamme come pane quotidiano. Quello che invece due pompieri del Comando di Vicenza non si aspettavano, era di doversi difendere anche dai loro guanti, forniti niente meno che dal ministero dell'Interno (in teoria, l'amico).

Immaginarsi, quindi, lo choc, quando i due malcapitati si sono i sono ritrovati le mani bruciate (ustioni di secondo grado), nonostante le protezioni avrebbero dovuto essere ignifughe. Stavano facendo il loro lavoro, erano intervenuti per spegnere un incendio in un appartamento. Uno dei due pompieri è tuttora ricoverato in ospedale, con le mani completamente fasciate.


LA VICENDA - Usciti dall’appartamento in fiamme - in uno stabile di Torri di Quartesolo (Vicenza) - dove erano entrati per verificare che non vi fossero persone all’interno, si sono prima bagnati - come prevede la procedura - e si sono tolti i guanti che dovrebbero resistere ad alte temperature. Ma hanno visto che le dita erano ustionate, deformi, e le mani coperte da bolle spesse un paio di centimetri.

I sindacati dei vigili del fuoco hanno subito chiesto chiarimenti al Dipartimento nazionale. E oggi il capo della struttura, Francesco Tronca, ha disposto l’avvio immediato di accertamenti sul materiale fornito ai propri uomini.

LA POLEMICA – Nel frattempo, è proprio il caso di dire, divampa la polemica. Numerose forze politiche annunciano interrogazioni parlamentari. Il presidente del forum Sicurezza e Difesa del Pd, Emanuele Fiano, si chiede “come sia stato possibile che i guanti in dotazione al comando di Vicenza non fossero della qualità necessaria a proteggere i vigili dalle fiamme”, mentre il senatore della Lega Nord Gianvittore Vaccari, si domanda polemicamente se “la spending review abbia tagliato anche i sistemi di protezione e di sicurezza”.
Il sindacato autonomo dei Vigili del Fuoco, Conapo, con il segretario Antonio Brizzi, chiede a gran voce che sull’episodio sia fatta massima trasparenza, e che le risultanze di accertamenti “non siano segreto di Stato ma vengano urgentemente rese note al personale con atto di trasparenza’’.

E mentre dal Comando vicentino interessato si esprime fiducia sulla soluzione del caso, definito “anomalo”, i guanti sono stati posti sotto sequestro. Nei prossimi giorni è previsto un incontro con la ditta produttrice.