Cagliari, 29 agosto 2012 - Quarto giorno di occupazione della miniera della Carbosulcis a Nuraxi Figus con gli operai sempre più esasperati che promettono nuove iniziative di lotta. "Le notizie che arrivano da Roma non sono confortanti", fanno sapere i rappresentanti della Rsu, "perché il governo non sembra voler prendere in considerazione il progetto per il rilancio della miniera. A questo punto siamo pronti anche nuove azioni di lotta, più eclatanti, anche fuori da Nuraxi Figus".

Secondo quanto si è appreso stamane, alcuni minatori hanno tentato di mettere mano alla riserva di esplosivo ma sono stati fermati dai rappresentanti sindacali. "Al momento governiamo la situazione", assicura Sandro Mereu della Rsu, "ma non siamo in grado di prevedere come possa evolvere".

In mattinata un medico e un infermiere sono scesi nelle gallerie occupate per verificare le condizioni fisiche dei minatori che, da domenica notte, presidiano Nuraxi Figus. Alcuni, che accusavano problemi per la pressione bassa, sono stati accompagnati all’esterno ma altri hanno insistito per proseguire l’occupazione.

MINATORE SI TAGLIA LE VENE - La tensione e l'esasperazione restano altissime, tanto che, durante un incontro con i giornalisti, un minatore si è ferito tagliandosi le vene di un polso. "E’ questo quello che dobbiamo fare?", ha detto l'uomo, Stefano Meletti, mentre si feriva. Il minatore è poi svenuto ed è stato trasportato all’ospedale di Carbonia privo di conoscenza. Medicato con alcuni punti di sutura, in serata è stato dimesso e le sue condizioni non destano preoccupazione.

DE VINCENTI - ‘’Non sta scritto da nessuna parte che la miniera debba chiudere il 31 dicembre’’. Lo ha affermato il sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti a Radio anch’io. “Noi pensiamo che si possano trovare soluzioni” ha aggiunto, ricordando che l’ultima parola spetta alla Regione Sardegna. Quanto a un’altra vertenza delicata, quella dell’Alcoa, De Vincenti ha confermato che il governo “e’ impegnato a continuare i contatti con interlocutori industriali: uno ci sarà proprio domani”. Oltre alla proposta della multinazionale svizzera Glencore, insoma, per De vincenti si sta guardando ad “altre opzioni possibili, in altre direzioni”.

BONANNI - "Siamo molto preoccupati. Il Governo e le istituzioni locali devono assolutamente sbloccare la situazione della miniera del Sulcis. Occorre evitare che la rabbia e l’esasperazione dei lavoratori sardi possa sfociare in un dramma collettivo": è questo l’appello lanciato dal segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. "I minatori, a cui va tutta la nostra solidarietà e il nostro appoggio, hanno bisogno di risposte immediate e convincenti dal governo e dalle istituzioni locali. Ci sono state troppe promesse e troppi impegni disattesi nella vertenza del polo industriale del Sulcis, che mette in fila varie crisi industriali come l’Alcoa e l’Eurallumina".

La Cisl ritiene che "si possa costruire nel Sulcis un nuovo polo tecnologico dell’energia pulita ma occorre l’impegno straordinario dello Stato, delle istituzioni locali e anche del sindacato. Se non si dovessero trovare in tempi brevi delle soluzioni che garantiscano la continuità produttiva di queste aziende - avverte Bonanni - c’è il rischio di un definitivo declino industriale di un distretto che ha dato lavoro e sostentamento a migliaia di persone".

NAPOLITANO - E, sulla questione, è intervenuto anche il presidente della Repubblica. "Vorrei che i minatori del Sulcis, impegnati in una prova durissima, sapessero come mi senta profondamente partecipe della loro condizione e delle loro ansie", scrive in una nota Giorgio Napolitano. "La loro storia - aggiunge - è parte integrante della storia del lavoro in Sardegna ed è espressione specialissima di attaccamento alla loro terra e di impegno umano e professionale, anche nelle condizioni più pesanti, nell’interesse generale della Regione e del Paese. Capisco perciò fino in fondo la volontà di lotta che manifestano per una causa di vitale importanza per ciascuno di essi e per le loro famiglie".

"Ritengo che l’incontro in sede nazionale annunciato per venerdì - sottolinea Napolitano - debba costituire un’occasione di bilancio delle verifiche e delle esplorazioni già compiute, e dare prime risposte che possano trasmettere serenità e fiducia in un momento così drammatico specie per i lavoratori raccoltisi nella profondità della miniera".