Taranto, 28 settemrbe 2012 - L’Ilva di Taranto dovrà ridurre “drasticamente” le emissioni inquinanti. Il riesame dell’AIA, infatti, “disporrà una drastica riduzione del carico di inquinanti rispetto all’AIA del 4 agosto 2011, con particolare riferimento alle emissioni di polveri e di benzopirene sia diffuse che convogliate”. Lo si legge in una nota del ministero dell’Ambiente dopo la conclusione dell’attivita’ del gruppo di lavoro istituito dal ministro Corrado Clini. Il Gruppo Istruttore - si legge nella nota ministeriale - e’ stato convocato il 9 ottobre e il parere tecnico sara’ emanato entro l’11 ottobre. La Conferenza dei Servizi per la conclusione del procedimento, alla quale partecipano la Regione Puglia e gli Enti Locali, invece si terrà entro il 16 ottobre. “L’Autorizzazione Integrata Ambientale - ha spiegato il ministro Clini - deve essere un documento chiaro ed esplicito, che definisca con precisione le responsabilità di ogni parte coinvolta, ognuna per la sua competenza”.

LE PROTESTE - Intanto proseguono le proteste e i blocchi: Il sindaco di Taranto Ezio Stefano si è recato stamane sulla via Appia nei pressi del siderurgico dove un centinaio di lavoratori dell’Ilva sta manifestando per chiedere garanzie per la difesa del lavoro. Al presidio sono circa un centinaio i lavoratori che, nell’ambito dello sciopero proclamato da Fim e Uilm, sono fermi al bivio con la statale 106. Il presidio è stato mantenuto per tutta la notte, mentre Fim Cisl e Uilm hanno convocato per il 17 ottobre a Roma una manifestazione nazionale di tutti i lavoratori del gruppo Ilva, in concomitanza con la conferenza dei servizi per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale.

“Per le vicende dell’Ilva di Taranto noi abbiamo assolutamente bisogno che la politica e il Governo intervengano”, ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Fiom-Cgil. Secondo il governatore della Puglia Nichi Vendola “Siamo di fronte a momenti decisivi”: “ci sono le condizioni se l’Ilva fara’ la propria parte per ottenere un salto epocale che consenta di salvaguardare il diritto al lavoro, all’ambiente e alla vita dei tarantini”.