Roma, 22 novembre 2012 - Roma come Tel Aviv sulla vicenda del raid al pub di Campo de' Fiori? "Non accetto provocazioni: Roma è tra le città più sicure, non mi sembra che vengano lanciati razzi e non ci sono rischi per la Comunità ebraica". Lo ha detto il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, in una conferenza stampa in prefettura, commentando le parole di oggi sui giornali del presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici. "Ricordo che pochi giorni fa la polizia ha arrestato 4 neonazisti: le forze dell'ordine devono essere rispettate da tutti, compresa la Comunità ebraica", ha concluso Pecoraro.

LE INDAGINI - Hanno ammesso di aver partecipato al blitz nel pub Drunken Ship di Campo de’ Fiori per dare una "lezione" ai tifosi inglesi ma, agli agenti che li hanno arrestati, si sono giustificati dicendo di essere stati prima aggrediti. I due tifosi romanisti, attualmente detenuti nel carcere di Regina Coeli, agli investigatori avrebbero quindi spiegato di aver risposto ad una provocazione dei tifosi del Tottenham.

Intanto gli uomini della Digos e del commissariato Trevi in queste ore proseguono le indagini analizzando decine di filmati girati dalle telecamere posizionate nel centro storico per controllare le strade della movida romana. Non si esclude che nelle prossime ore possa essere fermato qualche altro responsabile del raid che ha portato al ferimento di dieci tifosi inglesi di cui uno ricoverato ancora in gravi condizioni. Gli inquirenti smentiscono che dietro al raid possa esserci la pista dell’antisemitismo mentre è confermata l’ipotesi che al blitz hanno partecipato ragazzi provenienti dalle fila di entrambe le tifoserie delle squadre romane.