Torino, 23 gennaio 2013 - Fabrizio Corona, il fotografo dei vip arrestato questa mattina nei pressi di Lisbona, durante la sua fuga in macchina avrebbe “accuratamente evitato tutte le autostrade”. è quanto si apprende da fonti della Questura, che fornisce anche una specie di 'diario di viaggio' dell'ex paparazzo ex latitante.

LA PALESTRA - Quando la mattina di venerdì, intorno alle 11.30, Fabrizio Corona è entrato nella palestra milanese da cui ha fatto perdere le sue tracce, ha guadagnato presto l’uscita secondaria del centro sportivo. All’interno - si apprende dai testimoni sentiti dalla polizia - il fotografo è rimasto pochi minuti, non si è nemmeno cambiato d’abito, tenendo addosso il cappello - contrariamente a quanto prescitto dalla regole del centro sportivo - e ha guadagnato una delle uscite sul retro.

Qui fuori ad aspettarlo ha trovato un suo collaboratore, pronto a caricarlo su una Fiat 500, auto che Corona avrebbe cercato invano di sostituire con una di piu’ grossa cilindrata, quando si è accorto che avrebbe dovuto percorrere molti chilometri.

TAPPA IN EMILIA - Nel primo pomeriggio di venerdì scorso Fabrizio Corona si è recato in auto in Emilia Romagna a causa di amici; qui si è fermato per qualche ora aspettando la pronuncia della Cassazione che l’ha condannato a cinque anni di carcere nell’ambito dell’inchiesta ‘vallettopoli'. Preso atto del verdetto, Corona si è diretto verso Milano con un amico, ma non è rientrato in città e ha preso la via della Francia, evitando le autostrade.
 

L'AUTO - L’auto, a quanto si apprende, risulta intestata a una persona che sarebbe estranea alla fuga, e gli sarebbe stata consegnata da un’altra persona, che rischia di essere indagata per favoreggiamento. Poi Corona si è procurato 30mila euro in contanti per la fuga, e prima di lasciare Milano in serata è passato a trovare i suoi cari.

BLOCCATO NELLA NEVE - Dalla Lombardia il fotografo ha raggiunto il Piemonte, da dove ha varcato il confine passando dal Col di Tenda, e rimanendo bloccato nella neve. Arrivato fino a Narbonne in Francia, è stato lasciato solo dal suo accompagnatore, che è tornato a Milano in treno, dove ad attenderlo ha trovato la polizia.

Corona e il suo accompagnatore sono rimasti bloccati nella neve per quasi quattro ore vicino al confine con la Francia, nella notte tra venerdì e sabato. è quanto si apprende dai rapporti sulla fuga i Corona in possesso alla Procura generale di Torino.
All’alba di sabato, mentre stavano cercando di varcare il confine tra il Piemonte e la Francia passando dal Col di Tenda, il fotografo e il suo complice nella fuga, a bordo della loro Fiat 500, hanno dovuto aspettare prima di ripartire l’arrivo degli spazzaneve. Arrivati in Francia i due si sono ristorati, a quanto si apprende, mangiando una pizza.
 

 CERCAVA OSPITALITA' - In un primo tempo sembrava che Corona fosse diretto a Barcellona, poi pero’ ha raggiunto il Portogallo, dove gli investigatori lo hanno individuato grazie al gps dell’auto. Qui ha cercato ospitalità in una facoltosa famiglia di imprenditori di Cascais, che non hanno dimostrato la loro disponibilità a ospitarlo, secondo quanto si apprende da fonti giudiziarie. Questo fino a stamane, quando il fotografo è stato bloccato a Lisbona dalla polizia.

IN SPAGNA - Arrivato in Spagna Corona si è separato dall’amico che gli ha lasciato l’auto con cui è arrivato a Lisbona. Il compagno di fuga è quindi rientrato a Milano domenica pomeriggio in treno, dove è stato fermato e interrogato dalle forze dell’ordine. Lunedì gli inquirenti italiani hanno chiesto all’ufficiale di collegamento italiano in Spagna di andare a Lisbona dove sono arrivati anche due agenti della squadra mobile di Milano che hanno effettuato perquisizioni nella notte. Stamattina l’epilogo della vicenda, con Corona che, in lacrime, che si è consegnato alle autorità.

I COMPLICI  - Ci sono 5-6 persone sospettate di avere aiutato Fabrizio Corona nella sua rocambolesca fuga verso il Portogallo per scappare dall’esecuzione della condanna. Al momento gli accertamenti sono compiuti dagli uomini della squadra mobile, mentre non è stato aperto un fascicolo presso la procura di Milano che pero’ potrebbe intervenire nelle prossime ore per chiarire la dinamica della fuga ed eventuali responsabilità di amici di Corona, che potrebbero avere commesso il reato di ‘procurata inosservanza della pena'.