Siena, 27 gennaio 2013 - Parlano il presidente Profumo e l'ad Viola. E poi arriva il post su Facebook per tran quillizzare dipendenti e risparmiatori: "La situazione è sotto controllo". Mentre si precisano i contorni delle inchieste. E' questa la domenica del Monte dei Paschi di Siena alle prese con la bufera.

“Sogno un socio finanziario di lungo termine. Se c’è stata una tangente sull’acquisto di Antonveneta siamo pronti a rivalerci nei confronti di chi ne ha beneficiato anche fuori dalla banca”. Così Alessandro Profumo in un’intervista al ‘Sole 24 ore’, fa il punto sul futuro di Mps di cui è presidente dal 2012. “Siamo completamente autonomi dai partiti” aggiunge Profumo.

“La situazione è sotto controllo, il Monte è solido”. Così il presidente dal 2012 di Mps sui cosiddetti conti extra bilancio, Profumo ammette: “La struttura operativa aveva delle deleghe per agire in autonomia, oggi la governance è cambiata”.

“E’ stata fatta pulizia e almeno per quanto riguarda la situazione interna abbiamo portato alla luce del sole tutto”. Profumo assicura su eventuali manleve concesse agli operatori che in passato ‘coprivano’ i buchi di bilancio: “Non ci sono manleve, abbiamo tutto lo spazio per agire”. Infine il rapporto con Mussari: “Non lo sento da quando sono a Siena”.

I Monti bond saranno emessi ‘’entro il mese di febbraio’’ ma, assicura, ‘’non siamo in presenza di una nazionalizzazione’’ perché ‘’non è previsto alcun diritto di governance’’. E le due manovre di capitale da 4,5 miliardi e da 2 miliardi, autorizzate dall’ultimo Cda, precisa ‘’servono esclusivamente a tutelare in via teorica lo Stato che vogliamo assolutamente rimborsare per cassa nel giro di cinque anni con il reddito generato dalla banca’’.

L’obiettivo, ribadisce Profumo, è ‘’quello di tornare a fare utili già nell’esercizio in corso’’. Intanto, quando si procederà al primo aumento di capitale da un miliardo, autorizzato a ottobre scorso, il ‘’passo preventivo’’, spiega, sarà quello di ‘’togliere il vincolo’’ del tetto statutario del 4% al diritto di voto.

Profumo, rispetto anche alla polemica politica, chiede ‘’un po’ di rispetto per i 31mila dipendenti e i 6 milioni di clienti della banca, che negli ultimi tempi sono stati messi sotto stress senza motivo’’ perché ‘’la situazione è sotto controllo e la banca è solida’’. ‘’Siamo stati noi - aggiunge - a fare pulizia e a portare alla luce le operazioni oggi sotto indagine’’ e ‘’se fosse vero quello che si legge sui giornali e l’acquisto di Antonveneta nascondesse una tangente per alzare il prezzo ‘’siamo pronti a rivalerci nei confronti di chi ne ha beneficiato anche fuori dalla banca’’.

Intervistato da Sky, è intervenuto anche l'ad di Monte dei Pashi, Fabrizio Viola.  Il nuovo vertice del Montepaschi, presieduto da Alessandro Profumo, ''ha voluto impostare una gestione della banca
caratterizzata da una totale autonomia dal mondo politico, che rispettiamo, ma che evidentemente non vogliamo che abbia un'influenza sulla gestione'' del gruppo.

Quanto alle notizie sulle inchieste penali, Viola dice: "Leggo come tutti la notizia di queste indagini su presunte tangenti e l'unica cosa che posso dire e' che la banca ha l'assoluta fiducia nella giustizia" ha detto Viola, intervistato da SkyTg24. "Qualora dovesse essere appurato qualcosa del genere - ha aggiunto- la banca evidentemente tutelera' con tutte le sue forze, gli interessi nelle sedi opportuni".

FACEBOOK - E siccome siamo nell'era social,Il Montepaschi risponde al pubblico via Facebook dopo che nei giorni scorsi la rabbia era montata anche sul noto social network. E con un post l'istituto senese torna a ribadire che la situazione e' sotto controllo. ''La Banca, dal consiglio di amministrazione a tutti i dipendenti, - si legge - non smettera' di lavorare, non mostra alcun problema ed e' in piena e normale operativita' mentre il  finanziamento oneroso dello Stato (Monti bond, ndr), garantira' l'adeguamento patrimoniale ai parametri richiesti''.

LE INCHIESTE - Reperimento di risorse per l' acquisizione di Antonveneta e per finanziamenti alla Fondazione Monte dei Paschi; comunicazioni agli organi di vigilanza; operazioni sul titolo, per alterarne il valore; e, da alcune settimane, anche le operazioni in derivati: sono questi - da quanto apprende l'ANSA - i filoni dell'inchiesta su Mps.Gli inquirenti senesi - che hanno agli atti anche documenti raccolti dalla Procura di Milano e trasferiti a Siena per competenza territoriale - avrebbero raccolto elementi significativi riguardo alle presunte condotte fraudolente messe in campo gia' dal 2007 dai manager dell'epoca del Monte dei Paschi per reperire una parte significativa dei circa dieci miliardi di euro versati alla banca Santander per l'acquisizione di Antonveneta e per finanziamenti a favore della Fondazione. Piu' recentemente, su segnalazione dell'Ispettorato di vigilanza della Banca d'Italia, l'inchiesta - nell'ambito della quale sono state gia' fatte numerose perquisizioni in Italia e all'estero - prenderebbe in esame anche operazioni in derivati - con particolare riferimento ad alcune clausole contrattuali "aggiuntive" - stipulate con Deutsche Bank e Nomura - che avrebbero prima richiesto una forte liquidita' e poi determinato la necessita' di ricorrere a nuovi finanziamenti per arginare le perdite, ottenuti a condizioni fortemente penalizzanti per la banca.