L’APPROVAZIONE venerdì da parte della Duma, con un solo voto contrario, di una legge antigay, mentre in strada attivisti religiosi inalberando icone e croci assalivano ragazzi che per protesta si baciavano, conferma che anche nella Russia post sovietica non vi sia posto per l’Arcobaleno, la bandiera-simbolo degli omosessuali. È un altro dei molti ‘ritorni al passato’ voluti da Putin per consolidare il suo potere, toccando le corde profonde di una mentalità collettiva istintivamente conservatrice, e rafforzando il legame con la Chiesa ortodossa nel comune culto della Santa Russia.

SECONDO il codice penale sovietico del 1933, dettato da Stalin, l’omosessualità anche tra adulti consenzienti era un crimine punibile con cinque anni di carcere. Questa norma è stata abolita soltanto nel 1993, ma lo stigma sociale è rimasto: secondo l’istituto di ricerche Levada, due terzi dei russi considerano l’omosessualità «moralmente inaccettabile e da condannare». Per il mondo politico e per la chiesa il manifestarsi dei gay, con tentativi negli anni scorsi di parate a Mosca stroncate sul nascere e bollate come «sataniche», è frutto del contagio dalle degenerazioni occidentali. Nei mesi scorsi, nelle dimostrazioni anti Putin nella capitale, i gay che volevano partecipare venivano tenuti a distanza dalle opposizioni, per non essere identificate con loro. I pochi circoli gay privati sono spesso attaccati da gruppi neonazi, e di altri partiti, tra cui i comunisti. Il partito comunista chiede allo stato di «supervisionare la moralità nazionale» e denuncia «attacchi barbarici alla fede ortodossa».

PUTIN IMPUTA all’omosessualità anche la catastrofe demografica che da anni colpisce la Russia, con costante calo della popolazione, e respinge come «ingerenze» le preoccupazioni per i diritti umani espresse dagli Stati Uniti.
La legge punisce con multe fino a 16 mila dollari la «propaganda omosessuale»: espressione vaga proprio per dare ampie possibilità di intervento alla polizia, secondo le tradizioni legislative russso-sovietiche.

di Fernando Mezzetti