Napoli, 30 gennaio 2013 - Bus fermi a Napoli, il gasolio è finito, l`Azienda napoletana della mobilità, si è fermata, pendolari in agitazione e traffico in tilt. Cronaca di una giornata di caos nel capoluogo partenopeo, che dalle pagine di Facebook e Twitter, in cui l’Anm ha annunciato agli utenti il black out si è poi riversata e consumata nel baccano delle strade cittadine, con l'iniziale silenzio del sindaco di Napoli Luigi De Magistris che poi è intervenuto su Facebook. Sul sito e su Fb campeggia anche un messaggio di scuse dell’Anm ai cittadini, di scuse ma non di mea culpa: "I soldi sono finiti", "il nemico non siamo noi". E il risultato dei tagli sono il 40% in meno di autobus, niente manutenzione, infine serbatoi a secco.

LE SCUSE DELL'AZIENDA - "Gentili clienti - è il messaggio dell’Anm - sono ovviamente molti i reclami che ci giungono. Diciamo ovviamente perché sappiamo che il servizio di trasporto offerto attualmente è insufficiente per garantire la mobilità a Napoli". E "i reclami, quindi, sono giustificati e comprensibili, tuttavia noi non siamo la controparte, non siamo contenti di crearvi disagio e non ci piace fare la figura degli incapaci perché non lo siamo". Ma ecco la situazione descritta dall’azienda: "Dei 600 autobus che circolavano fino a pochi anni fa (2009) oggi ne circolano meno di 350 perché tra tagli governativi e regionali, i contributi che Anm riceve per pagare stipendi, contributi, fare manutenzione di mezzi ed impianti, pagare le assicurazione, comprare il gasolio etc. etc. etc. si sono ridotti del 40%".

L'IRA DEL GARANTE - "Quanto si sta verificando questa mattina a Napoli, dove molti bus sono fermi per la mancanza di soldi per i rifornimenti di gasolio, sta producendo un vulnus grave al diritto alla mobilità degli utenti, esattamente come avviene in caso di scioperi improvvisi". Lo dichiara Roberto Alesse, Presidente dell'Autorità di garanzia sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali. "Lo scorso dicembre l`Autorità ha scritto ad Asstra, proprio in relazione all`emergenza del trasporto pubblico in Campania, anche per avere notizie circa la solidit patrimoniale delle aziende di trasporto pubblico locali, senza aver ricevuto, ad oggi, alcuna risposta. D`altro canto, dell`impossibilità oggettiva di rifornire i mezzi - aggiunge il Garante - deve essere dato conto ai cittadini con un`informazione capillare e quotidiana, che non può certo ritenersi soddisfatta con un semplice comunicato stampa o con una notizia diffusa sui social network. Alla luce di quanto sta accadendo, sto valutando la possibilità di coinvolgere la Presidenza della Regione Campania e i sindaci delle città interessate, per affrontare insieme una situazione ormai esplosiva e per evitare che il mancato intervento delle Istituzioni finisca per produrre un silenzio assordante”.

LA POLEMICA POLITICA - E dopo le proteste, la polemica è anche politica. Situazione "paradossale e indegna" per Legambiente, con i cittadini "che pagano sulla propria pelle inefficienze, incapacità, malgoverno e mancata programmazione di tutti gli enti sia quelli locali che centrali preposti a gestire la situazione. Da ambientalisti è vero che spariamo in una rivoluzione a piedi ma non pensavamo che si arrivasse a questo punto".

A chiedere le dimissioni dell’assessore regionale al settore Sergio Vetrella sono Cgil e Pd. "Ancora una volta la scellerata politica regionale penalizza i cittadini - sottolinea Franco Tavella, segretario generale della Cgil Campania - per alcune ore oggi la città è stata nel caos ed a pagarne le conseguenze sono stati i lavoratori, i pendolari, gli studenti, i pensionati, insomma tutte quelle persone che già da tempo subiscono i disagi legati alla mancanza di una politica in grado di razionalizzare ed affrontare il nodo trasporto pubblico in Campania. Dopo questo ennesimo disagio, chiediamo le dimissioni dell’assessore Vetrella". "La Giunta Caldoro continua a fare danni su un settore fondamentale come quello dei trasporti. La crisi di queste ore della Anm, evidenzia l’incapacità dell’assessore regionale ai trasporti Sergio Vetrella di frenare una emorragia di risorse per il comparto che dura da due anni", aggiunge Umberto Del Basso De Caro, capogruppo Pd al Consiglio regionale della Campania.

Anm - come detto - si è vista decurtare nel tempo il 40% delle risorse percepite, finendo per non poter più sostenere i costi dei servizi minimi, vista l’impossibilità di pagare puntualmente carburante, pezzi di ricambio e polizze assicurative. Il Pd se la prende però anche con il Comune. "A queste inefficienze - aggiunge Del Basso De Caro - si è aggiunto il totale disinteresse dell’amministrazione comunale di Napoli, guidata dal sindaco Luigi De Magistris, proprietaria dell’azienda. Dall’altro lato la Regione, peraltro con scarsi risultati, cerca di salvare solo le aziende del Gruppo Eav, dimenticando che il coordinamento del trasporto pubblico locale e’ pienamente di propria competenza". Per Verdi Ecologisti e Federconsumati "siamo tornati al dopoguerra" e occorre "riattivare filobus e potenziare i tram fermi nei depositi.
Abusivi hanno già invaso la città al costo di 1,50 euro a corsa". Un imprenditore napoletano, annunciano, Roberto Fogliame, sarebbe disposto a pagare il pieno per una settimana all’autobus che attraversa Ponticelli, San Giovanni a Teduccio e Barra.

DE MAGISTRIS: COMUNE NON HA RESPONSABILITA’ - “L’amministrazione comunale non ha la diretta responsabilita’ nel rifornimento del carburante per gli autobus da parte dei fornitori e dei distributori, essendo competenza della societa’ a cui afferisce il trasporto pubblico su gomma”. Lo scrive su facebook il sindaco di Napoli Luigi de Magistris.

Lo ribadisco, aggiunge il sindaco, “per dovere di verita’ verso le cittadine e i cittadini che oggi hanno dovuto subire i disservizi causati dalla mancata fornitura di carburante ai mezzi di trasporto. Cittadine e cittadini ai quali prometto, comunque, il mio impegno immediato affinche’ siano condotte tutte le indagini necessarie per verificare l’esistenza di responsabilita’ precise rispetto a quanto accaduto, anche in riferimento all’errata comunicazione che e’ stata veicolata da parte dei soggetti competenti”.

“Non posso pero’ nascondere - dice ancora De Magistris - un certo stupore per l’attenzione mediatica, perfino nazionale, suscitata dal disservizio odierno. Un disservizio che non e’ stato peggiore di altre situazioni critiche verificatesi nelle scorse settimane, essendo Napoli una citta’ che e’ stata salvata, appena 48 ore fa, dal dissesto e dal fallimento, ed essendo il trasporto pubblico comunale un fronte sul quale stiamo resistendo nel complessivo fallimento del sistema di trasporto generale (non di competenza del Comune)”. 

“Una resistenza - spiega il sindaco di Napoli - che portiamo avanti perché crediamo nel trasporto pubblico e perche’ vogliamo tutelare, come fatto fino ad oggi, i posti di lavoro. Purtroppo, e lo dico con grande amarezza, mi viene da pensare che siamo precipitati nelle tradizionali dinamiche della campagna elettorale, con consolidati avvoltoi pronti ad avventarsi sulla nostra citta’, ridotta ad essere merce da propaganda per colpire l’amministrazione”.

“Forse a qualcuno - insiste De Magistris -, nella maggioranza dei casi dolosamente, è sfuggito il quadro economico-finanziario nel quale ci siamo trovati a governare: dopo venti anni di scellerate amministrazioni, il debito che abbiamo ereditato ci ha costretti ad aderire ad un piano per evitare il fallimento del Comune e della citta’. Una circostanza, questa, che dovrebbe ispirare a tutti, almeno a quanti amano Napoli, un maggiore senso di responsabilita’ e anche di rispetto verso i suoi cittadini”.

Poi precisa: “In merito a quanto accaduto oggi, voglio chiarire due aspetti: 1) che sono stato informato, per la prima volta, soltanto nella tarda serata di ieri 2) che la comunicazione ricevuta riguardava un possibile disagio di alcune ore. Avendo appreso quanto detto, pur non essendo diretta competenza dell’amministrazione, mi sono comunque prodigato per aiutare la societa’, impegnando ogni mia risorsa e tutti i miei collaboratori. Detto questo, voglio riaffermare quale sara’ il nostro obiettivo futuro. Nonostante la drammatica eredita’ finanziaria, nonostante i tagli nei trasferimenti subiti e nonostante la campagna elettorale, sono convinto che realizzeremo quel miglioramento del trasporto pubblico che resta centrale nel modello di citta’ che vogliamo realizzare”.