Roma, 4 febbraio 2013 - "La Costituzione italiana parla molto chiaro, ma prima ancora era il diritto romano che stabiliva cosa fosse il matrimonio”. L’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia cita Giustiniano per spiegare che il “no” della Chiesa alle nozze gay non è un fatto religioso. “Anche Giorgio Gaber - ricorda - diceva che donna e uomo sono destinati a restare diversi, perche’ senza due corpi differenti e pensieri differenti non c’e’ futuro”. Dunque, afferma il capodicastero, “la Chiesa continuerà a proclamare la verita’, in qualunque situazione”.

Ma, si affretta ad aggiungere, questo non significa che non si debbano riconoscere i diritti delle coppie di fatto, anche gay, con soluzioni di diritto privato, “ed è tempo che i legislatori se ne preoccupino”.