Roma 7 febbraio 2013 - I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, a cinque imprenditori cinesi, coinvolti nella produzione di capi d’abbigliamento contraffatti, beni per un valore complessivo di circa 1.800.000 euro. Il sequestro, tecnicamente “anticipato”, dell’ingente patrimonio, è stato operato su due lussuosi appartamenti in zona Esquilino, nel cuore di Roma, del valore di 1.200.000 euro e su una ingente massa di denaro contante di diverse valute e di orologi, gioielli, auto e quote societarie.

I sigilli sono stati disposti dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma all’esito delle indagini condotte dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Capitale, avviate dopo il rinvenimento, nel marzo del 2010, di una fabbrica di marchi contraffatti nei pressi di Guidonia. Ricostruendo la filiera della produzione, i Finanzieri hanno individuato tutti i soggetti coinvolti nel traffico e ricostruito il reale volume d’affari del sodalizio, gestito da cittadini cinesi e occultato dietro diverse società, formalmente collegate tra loro al solo fine di non far emergere i proventi dell’attività criminale.

Dalle verifiche è emerso che i cinque imprenditori, nonostante una fiorente attività di importazione e commercializzazione di prodotti provenienti dalla Cina, dichiaravano in Italia redditi prossimi allo zero, pur disponendo di beni di lusso, quali immobili di pregio, orologi e gioielli.