Siena, 7 febbraio 2013 - Il giorno dopo il sequestro di 40 milioni 'scudati' legati ad ex manager, in borsa il titolo Mps 'vola' mentre l'ad di Montepaschi Fabrizio Viola assicura: "Ci riprenderemo tutto fino all'ultimo euro". Intanto l'attuale presidente Bce, Mario Draghi, sottolinea che Bankitalia "ha fatto tutto quello che doveva e ha agito velocemente".

VIOLA - "Andremo a riprenderci fino all’ultimo euro e se possibile anche di più. La banca è stata danneggiata". Così l’amministratore delegato della Banca Monte Paschi, Fabrizio Viola, riferendosi ai sequestri probatori, per complessivi 40 milioni di capitali scudati, effettuati dalla Guardia di Finanza, su mandato della Procura di Siena. Poi in videoconferenza sui derivati  ha rassicurato: "Non ci sono altre Santorini. Ora l'attenzione si riduca a zero". L'ad, dopo il consiglio d’amministrazione di ieri sera, ha così ribadito che nella vicenda delle rischi ‘nascosti’ nei finanziamenti necessari all’acquisto di Antonveneta, si ritiene parte lesa.

Sempre in conference call l'ad di Mps ha tranquillizzato risparmiatori e azionisti. "Non c'è fuga di depositi'' da Mps. E ha precisato che nei primi giorni in cui è emerso il caso ''come è logico, soprattutto nella componente piu volatile della raccolta, come fondi e istituzionali, ci sono stati dei movimenti in uscita''.

Viola ha quindi ribadito che non sono in programma matrimoni con altre banche: "A oggi posso garantire che non c'è niente di niente".  Per affrontare il nodo del rapporto tra finanza e attività bancaria: ''In una banca commerciale come il Montepaschi la finanza deve avere un peso residuale e comunque funzionale all'attività'' principale. "Siamo impegnati a fare un piano industriale impegnativo e oggi reso ancora più impegnativo ma è una spinta a fare ancora di più, siamo ancora piu' motivati. Non mi distraggo né con gli articoli di matrimoni o altre cose, sarebbe negativo distrarsi".

Infine l'ad ha affermato che il cda non ha preso in cosiderazione l'ipotesi di azioni di responsabilità nei confronti della precedente gestione. "Non ne abbiamo parlato semplicemente perché non sarebbe stato possibile. Prima - ha spiegato - il cda accerta gli errori e poi le strutture della banca si muovono nel valutarne le conseguenze. Vedranno quando riportare la materia in cda per valutare eventuali azioni responsabilità"

PIAZZA AFFARI  - Il crollo di Eni (-4,6%) manda in rosso Piazza Affari, dopo una seduta vissuta per buona parte in positivo. Sulla performance dell’Ftse Mib (che chiude a -1,22%) pesa anche la risalita dello spread a ridosso di 300 punti base che penalizza i titoli finanziari, con Bpm e Banco Popolare sotto del 2%, e le utility con A2A (-1,9%) e Snam (-2,1%). Mps rimbalza (+4%) dopo la pulizia di bilancio da 730 milioni decisa dal cda.

I MONTI BOND - Per effetto della richiesta di 500 milioni in più di Monti Bond è prudente ''traslare di un anno il termine ultimo per il rimborso degli stessi'', quindi, al 2016. Lo ha detto il Cfo di Mps, Bernardo Mingrone, in conference call.

DRAGHI - "C’è un rapporto dettagliato della Banca d’Italia, che ha fatto tutto quello che doveva e ha agito velocemente". Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, sul caso Mps, al termine del direttivo della Bce. Draghi sottolinea che anche il Fondo monetario internazionale "ha riconosciuto" l’azione corretta della Banca d’Italia. E ricorda: "Ho firmato io entrambe le ispezioni sul Montepaschi" effettuate da Palazzo Koch. "Le tante voci sulla vicenda del Monte dei Paschi - sostiene -dovrebbero essere liquidate come il classico 'rumore' prodotto da una campagna elettorale". Secondo il numero uno dell'Eurotower è importante che le banche centrali abbiano maggiori poteri di intervento, tra cui quello di rimuovere i top manager degli istituti di credito qualora necessario. Una delle lezioni da trarre sul caso Mps è che "se l’istituzione di vigilanza avesse avuto più poteri, questo avrebbe aiutato". Per Draghi una componete essenziale della nuova vigilanza unica sulle banche in Europa sarà proprio il dotare le istituzioni nazionali, che verranno coordinate dalla Bce, del potere di "giudicare l’idoneità" o meno dei vertici bancari.

LA PROCURA E I CAPITALI SCUDATI - Mira a ricostruire i flussi di denaro scudati da un numero imprecisato di indagati l’inchiesta su Mps. Le indagini, infatti, si legge nel decreto di sequestro dei 40 milioni, puntano ora "a stabilire la provenienza,la destinazione, i relativi flussi di reimpiego e le eventuali retrocessioni delle somme ovvero delle liquidità sequestrande". E' "sicura" inoltre, secondo la procura di Siena, la "provenienza illecita delle liquidità e dei totali complessivamente amministrati" dalle cinque persone cui sono stati sequestrati circa 40 milioni di euro. E questo, si legge nei decreti di sequestro, ha "evidente valenza dimostrativa degli ipotizzati reati posti in essere dagli indagati". La Procura sarebbe quindi pronta a chiedere il giudizio immediato per gli ex manager colinvolti.

Sempre in tema di inchieste, le indagini sull'acquisizione di Antonveneta da parte di Mps e i filoni collegati saranno di competenza della procura di Siena; quelle sullo Ior, anche per quanto emerso nell'inchiesta su Mps, saranno svolte dalla procura di Roma. E' quanto deciso nella Capitale al termine di una riunione di coordinamento tra magistrati delle due procure. Alla riunione hanno partecipato, per la procura di Roma, il procuratore Pignatone, l'aggiunto Rossi e il sostituto Pesci; per la procura di Siena, il procuratore Salerno e il sostituto Nastasi. Alla luce delle decisioni assunte, vi sara' ora uno scambio di documenti tra le due procure. (ANSA).

FUNZIONARI BANKITALIA DA PM SIENA - I pubblici ministeri della procura di Siena che si occupano dell’inchiesta che ha coinvolto l’ex management del Monte dei Paschi hanno incontrato questa mattina gli ispettori di Bankitalia. I pm, Antonio Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso, hanno fatto il punto con gli ispettori di Bankitalia sullo stato delle indagini. Massimo riserbo sul colloquio anche se si è trattato di uno degli incontri periodici nel corso dei quali gli ispettori consegnano la documentazione relativa all’inchiesta.