Roma, 12 febbraio 2013 - Una banda composta da albanesi, romeni e nordafricani, specializzata nella clonazione di carte di credito e' stata sgominata dagli uomini del nucleo di polizia valutaria della guardia di finanza al termine di una inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto di Roma Nello Rossi. L'indagine ha portato all'emissione di sette ordinanze di custodia cautelare, quattro in carcere e tre ai domiciliari, oltre a tre provvedimenti di obbligo di firma e a sette denunce. Secondo quanto accertato dagli investigatori la banda dopo aver clonato le carte di credito avrebbe acquistato beni e prelevato contanti per almeno cinquecentomila euro.

I reati contestati dalla procura di Roma sono di associazione per delinquere finalizzata alla  clonazione, falsificazione di carte di credito. Al centro dell'inchiesta c'e' un noto ristorante di via Veneto a Roma dove venivano 'rubati' i dati delle carte di credito degli ignari clienti, perlopiu' turisti stranieri.

Responsabile del raggiro un cameriere albanese, destinatario della custodia cautelare ma irreperibile, che aveva posizionato un cosiddetto "skimmer", uno strumento in grado di registrare i dati dalla banda magnetica delle carte di credito per poi riprodurli in supporti vergine. In tutto sono state clonate circa duecento carte utilizzate per acquisti in negozi nel centro della capitale, dalle gioiellerie alle stazioni di servizio.