CITTA’ DEL VATICANO, 16 febbraio 2013 - Dopo l'ultima nomina del suo Pontificato - quella del presidente dello Ior, il tedesco Von Freyberg - di Papa Benedetto XVI (che dopo il 28 febbraio resterà due mesi a Castel Gandolfo) esce il contenuto di un'intervista rilasciata dieci settimane fa al suo biografo Peter Seewald. Ad anticiparla, il magazine tedesco Focus.

Mentre emerge la possibilità che il Conclave inizi prima della metà di marzo. Lo ha fatto capire il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, spiegando che, sebbene la costituzione apostolica sulla Sede vacante preveda, nel caso classico del decesso di un Pontefice, l'attesa di 15-20 giorni dall'avvio della Sede vacante (che inizierà il primo marzo), nel caso straordinario rappresentato dalla rinuncia di Benedetto XVI la questione di anticipare di qualche giorno l'avvio del Conclave "è stata posta anche da diversi cardinali e attendiamo risposta autorevole appena questa sia disponibile".

Non è stato il caso Vatileaks a indurre Benedetto XVI a rassegnare le dimissioni: afferma Peter Seewald, che sta scrivendo una nuova biografia del Papa e ha avuto con lui numerosi colloqui, l’ultimo dei quali è avvenuto dieci settimane fa in Vaticano.

In una conversazione di un’ora e mezza svoltasi nello scorso mese di agosto a Castelgandolfo, Papa Ratzinger dichiarò al giornalista di non essere rimasto sconvolto dalle rivelazioni di Vatileaks. “Non sono caduto in una specie di disperazione o di dolore indicibile, la cosa mi è semplicemente incomprensibile”, affermò il Papa. 

VATILIKEAS - "Né spaesato né’ stanco, dopo Vatilikeas", dice d'essersi sentito il Papa. Alla domanda su cosa ci fosse da aspettarsi dal suo pontificato invece il Papa rispose:  "Da me? Non molto. Io sono un uomo anziano le mie forze diminuiscono. Credo che possa anche bastare quel che ho fatto".

In Vatilieaks era importate che venisse "garantita la indipendenza della giustizia, che un monarca non dicesse, adesso prendo io le cose in mano’’, continua il Papa al suo biografo che con il Papa ha fatto il libro-intervista ‘’Luce del mondo’’.

IL MAGGIORDOMO - "Non potrei dire, che io sia caduto in qualche sorta di disperazione o dolore universale. Mi è semplicemente incomprensibile. Anche se vedo la persona, non posso capire, che cosa ci si possa aspettare. Non riesco a penetrare in questa psicologia", ha detto il Papa circa di Paolo Gabriele. E fonti vicine al Vaticano riferiscono all'agenzia Ansa che ''dopo la concessione della grazia, Benedetto XVI ha continuato ad avere contatti e rapporti con il suo ex maggiordomo Paolo Gabriele, dimostrando a lui e alla sua famiglia interessamento e grande affetto paterno''.

L'EDITORIALE DI PADRE LOMBARDI - Un grande atto di governo della Chiesa, non tanto, come qualcuno pensa, perché Papa Benedetto non sentisse più le forze per guidare la Curia romana, quanto perché affrontare oggi i grandi problemi della Chiesa e del mondo, di cui egli è più che consapevole, richiede forte vigore e un orizzonte di tempo di governo proporzionato a imprese pastorali di ampio respiro e non piccola durata”. Così il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, nell’editoriale settimanale per Radio Vaticana..

“La dichiarazione della rinuncia al Pontificato da parte di Benedetto XVI lunedì scorso - afferma il gesuita - ha scosso il mondo, tanto era inaspettata ed inusuale per i più, dentro e fuori la Chiesa e il Vaticano. Tutti ne siamo stati profondamente toccati e stiamo ancora cercando di mettere a fuoco la sua portata e il suo significato. Ma, per essere sinceri, è una decisione che ha stupito più chi non lo conosceva, che chi lo conosceva bene e lo seguiva con attenzione. Aveva parlato chiaramente di questa eventualità in tempi non sospetti, nel libro-intervista ‘Luce del mondo’; aveva un modo sempre discreto e prudente di parlare degli impegni futuri del suo pontificato; era assolutamente chiaro che stava svolgendo una missione ricevuta piuttosto che esercitare un potere posseduto".

E ancora: "Davvero non era stata falsa umiltà quella con cui si era qualificato all`esatto inizio del pontificato come ‘un umile lavoratore nella vigna del Signore’, sempre attento ad impiegare con saggezza le sue forze fisiche non esuberanti, per poter svolgere al meglio il compito immenso affidatogli, in modo per lui inaspettato, in un`età già piuttosto avanzata".

 E padre Lombardi conclude: "Benedetto non ci abbandona nel tempo della difficoltà, con fiducia invita la Chiesa ad affidarsi allo Spirito e ad un nuovo Successore di Pietro. In questi giorni ha detto di sentire quasi fisicamente l`intensità della preghiera e dell`affetto che lo accompagna. Noi sentiremo a nostra volta l`intensità unica della sua preghiera e del suo affetto per il Successore e per noi. Probabilmente - conclude Lombardi - questo rapporto spirituale sarà ancora più profondo e più forte di prima. Comunione intensa in una libertà assoluta”.

NOMINE - Benedetto XVI ha rinnovato oggi la Commissione cardinalizia di vigilanza il cui mandato quinquennale sarebbe scaduto in tempo di sede vacante. Ne fanno parte i cardinali Tarcisio Bertone, Jean Louis Taurn, Odilio Schrer e Telesphore Toppo. Entra invece Domenico Calcagno, che subentra a Attilio Nicora che e' presidente dell'Aif, quindi sostanzialmente incompatibile.