Città del Vaticano, 28 febbraio 2013 - Ieri a Roma c'era il sole. Una giornata quasi primaverile. Moltissimi i pellegrini giunti in citta' per salutare il Papa. Tutti gli occhi e le orecchie erano infatti indirizzati a San Pietro per l'ultima udienza generale di Papa Benedetto XVI. Ieri si poteva tranquillamente affermare tutte le strade portano a Roma perché portano a Pietro! Il Papa era come sempre sereno, svolgeva con la semplicità che ormai lo distingue il suo lavoro. Ma questa volta chi lo conosce bene, ha visto e toccato da vicino la sua emozione. Soprattutto quando ha detto  " uno riceve la vita, quando la dona". E poi "il papa non e' mai solo, ora lo sperimento ( rivolgendosi ad una piazza gremita), il papa appartiene a tutti!".

In effetti il suo grave e nuovo gesto di lasciare il ministero Pretino lo ha reso un uomo nuovo. Con la sua scelta epocale ed inaspettata, da domani Joseph Ratzinger inizierà una vita diversa, impostata sulla preghiera e la meditazione. Niente piu bagni di folle, incontri e viaggi. La sua guida spirituale per una vita ritirata sarà San Benedetto, quel grande monaco che collaboro' sia spiritualmente che culturalmente a formare le basi di un Europa cristiana. Lasciare il ministero pero' il papa non vuol dire abbandonare la croce, ma viverla in maniera diversa.

Solo Dio conosce le ragione più profonde della scelta di Benedetto XVI, ma una cosa e' certa, i fedeli lo hanno capito dimostrandogli rispetto e comprensione.  Gli anni a venire serviranno sicuramente per analizzare questa mossa. Collocandola al  giusto posto  nella storia della Chiesa. I giorni a seguire invece saranno fondamentali per la scelta del nuovo Papa che molto probabilmente arriverà prima di Pasqua.
E' interessante notare che in questo Anno della Fede, la chiesa ha un papa che ha dato le dimissioni(anche se preferisco il termine abdicare) e presto un nuovo papa senza la morte del predecessore. Di conseguenza due pontefici vivi che abitano " sotto lo stesso tetto". Chi avrebbe mai potuto immaginare una situazione simile? Lo scenario e' del tutto inedito, se pur pensato nel dettaglio da Papa Ratzinger che da raffinato ed attento studioso non poteva non immaginare, le conseguenze della sua scelta anche da un punto di vista pratico.

Questo papa e' stato un instancabile ricercatore della Verità evangelica. Grazie al suo modo semplice, chiaro e diretto di esprimersi  ha saputo trasmetterla attraverso i suoi scritti, le sue omelie, i suoi viaggi e udienze a milioni di fedeli che lo portano nel cuore. Perché hanno capito che  Benedetto XV, fin dal primo giorno del suo pontificato ( 19 aprile 2005) ha sempre voluto essere "un umile lavoratore nella vigna del Signore". "La barca della Chiesa- come lui stesso ha ricordato ieri-  non e' sua, neanche nostra, ma soltanto Sua,  del Signore che e' cieli! Procedamus in Pace.