Città del Vatgicano, 17 marzo 2013 - - ''Quando ho incontrato il Papa lui mi ha accolto pronunciando la parola 'Emanuela', mi ha stretto forte la mano, e ho avuto la sensazione di un'intesa, la sensazione che conoscesse bene la storia di mia sorella''. E' quanto afferma Pietro Orlandi, il fratello della cittadina vaticana scomparsa in circostanza mai chiarite circa 30 anni fa, che stamattina nella parrocchia di Sant'Anna in Vaticano ha incontrato, come molti altri fedeli, Papa Francesco, e si e' intrattenuto a parlare brevemente con lui.

''Prima di me c'era mi madre - racconta Pietro Orlandi - che anche lei ha parlato qualche istante con il Papa. Poi mi sono avvicinato io, lui ha pronunciato il nome di mia sorella e mi ha detto: 'tu sei il fratello?', il colloquio e' stato breve ma ho sentito che c'e' stata un'intesa. Gli ho chiesto di aiutarmi a far emergere la verita' e lui mi ha stretto piu' forte la mano. E' stato bello, ho avuto la sensazione che ci possa essere quel dialogo che attendo da tempo e che il muro di silenzio che dura da due pontificati si stia incrinando. Mi ha ascoltato e ha avuto parole di incoraggiamento. Per questo chiedero'
un'udienza privata e sento che me la concedera' e che riusciro' a parlargli''.