Città del Vaticano, 19 marzo 2013 -  "Il potere vero è servizio. Non abbiate paura della bontà e della tenerezza". E' questa la sintesi della messa inaugurale del pontificato di Papa Francesco (che Benedetto XVI ha seguito in tv da Castel Gandolfo) celebrata in una piazza San Pietro stracolma e inondata di sole.  Una giornata storica. Centinaia di migliaia di fedeli (almeno200mila, FOTO) oltre a più di 130 delegazioni dei potenti del mondo fra cui quella italiana con il presidente Napolitano e il premier Monti (LE FOTO). Questa la cronaca di una giornata storica, indimenticabile non solo per i cattolici.

ORE 13,14 FINITI I SALUTI - Si passa un dito sulla fronte come si fa quando si dice: "finalmente" o "ce l'abbiamo fatta". Dopo un'ora e mezzo termina il saluto delle delegazioni a Papa Francesco ma il Pontefice non ha mai ceduto alla stanchezza. Solo alla fine fa quel gesto scherzoso. Nel corso dei saluti ha solo chiesto un paio di bicchieri d'acqua e non si e' mai seduto. Alla fine si e' avvicinato alla transenna dove c'erano alcuni religiosi e i custodi della basilica e li ha salutati.

ORE 12,20 ARRIVANO I TWEET - Due tweet del Papa sul suo account Twitter. "Il vero potere è il servizio. Il papa deve servire tutti, specie i più poveri, i più deboli, i più piccoli". E il secondo: "CustodiamoC Cristo nella nostra vita, abbiamo cura gli uni degli altri, custodiamo il creato con amore". Concetti già espressi durante l'pmelia.

ORE 12.20 IN SILENZIO CON MUGABE - Il Papa ha ascoltato in silenzio il saluto del presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe. Il cerimoniale visto che Mugabe si dilungava lo ha sollecitato a terminare il discorso.

ORE 11.35 KIRCHNER E NAPOLITANO -  E' stata la presidentessa argentina Cristina Fernandez de Kirchner a dare per prima, tra i capi di Stato, il saluto al Papa al termine della cerimonia di inizio Pontificato. A seguire, il presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano con la consorte Clio. Quindi il presidente del Consiglio Mario Monti. Accanto al Pontefice ci sono il Segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, il sostituto Angelo Becciu, e Dominque Mamberti, Segretario per i rapporti con gli Stati.

ORE 11.30 IL SALUTO ALLE DELEGAZIONI - Il Papa è entrato nella basilica per il saluto alle delegazioni. Papa Francesco saluta i capi di Stato e di governo rimanendo in piedi davanti alla poltrona, posta presso l'altare centrale, e indossando la talare bianca, senza la mozzetta bordata di ermellino usata in analoghe occasioni dai precedenti Pontefici.

ORE 11.24 LA PREGHIERA - Papa Francesco (GUARDA LE FOTO), alla fine della Messa, e' andato a pregare alla statua della Madonna, sulla destra dell'altare, mentre risuonava il canto del 'Salve Regina'.

ORE 11.20 LA BENEDIZIONE - Al termine della messa Papa Francesco impartisce la benedizione e subito dopo dalla piazza si e' levato il grido 'Viva il Papa' accompagnato da molti applausi.

ORE 11 LA COMUNIONE - Dopo l'omelia, Papa Francesco (che ha dato il segno della pace al patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I) da' la comunione ai fedeli in ginocchio, seguendo questa "innovazione" introdotta da Papa Ratzinger nelle liturgie papali. Il nuovo Pontefice nell'occasione intinge l'Ostia nel Calice, come fanno nelle liturgie orientali. In piazza sono 500 i sacerdoti che danno la comunione.

ORE 10.17 L'OMELIA - E' l'omelia inaugurale del pontificato. Un'omelia durata nemmeno un quarto d'ora che il Pontefice legge dopo aver bevuto un bicchier d'acqua. E conclusa con un'invocazione: "Pregate per me". Il tratto distintivo è quello che già era emerso in questi giorni. La Chiesa al servizio degli umili, di chi ha più bisogno, dei piccoli. "Non abbiate paura della bontà e della tenerezza". Il Papa traccia ancora una volta la linea del suo pontificato: il ministero del "nuovo Vescovo di Roma, Successore di Pietro", "comporta anche un potere", ma "il vero potere è il servizio" e "anche il Papa per esercitare il potere deve entrare sempre più in quel servizio" e "accogliere con affetto e tenerezza l`intera umanità, specie i più poveri, i più deboli, i più piccoli".  La folla dei fedeli applaude.

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Impressionante nella sua semplicità l'accorato appello ai potenti del mondo: "Vorrei chiedere, per favore, a tutti coloro che occupano ruoli di responsabilita' in ambito economico, politico o sociale, a tutti gli uomini e le donne di buona volonta': siamo 'custodi' della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell'altro, dell'ambiente; non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo. Ma - aggiunge per 'custodire' dobbiamo anche avere cura di noi stessi!".

Papa Francesco aveva iniziato con un omaggio a Benedetto XVI. "Cari Fratelli ringrazio il Signore di celebrare questa messa nel giorno di San Giuseppe, è una coincidenza molto ricca di significato, ed è anche l`onomastico del mio venerato Predecessore: gli siamo vicini con la preghiera, piena di affetto e di riconoscenza". E la folla applaude Ratzinger.

Poi il riferimento a San Giuseppe che fa da filo conduttore a tutta l'omelia: "Abbiamo ascoltato nel Vangelo che Giuseppe fece come gli aveva annunciato l'angelo. La missione di Giuseppe è di essere custode. Una custodia che si estende alla Chiesa come ha sottolineato Giovanni Paolo II. Giuseppe lo fa con una fedeltà totale anche quando non comprende. Lo fa nella quotidianità. Si lascia guidare da Dio. Sa leggere con realismo gli avvenimenti".

Parla, il Papa, dell'amicizia e della famiglia: tutti devono "aver cura l'uno dell'altro nella famiglia: i coniugi si custodiscono reciprocamente, poi come genitori si prendono cura dei figli, e col tempo anche i figli diventano custodi dei genitori". Da Papa Francesco anche l'esortazione a "vivere con sincerita' le amicizie, che sono un reciproco custodirsi nella confidenza, nel rispetto e nel bene". "In fondo tutto e' affidato alla custodia dell'uomo, ed e' una responsabilita' che ci riguarda tutti. Siate custodi dei doni di Dio".

ORE  9.50 LA MESSA - Inizia la celebrazione che avvia il Pontificato di Papa Francesco. Al termine della processione che, al canto delle 'Laudes Regiae', dall'interno della Basilica ha portato i concelebranti e il Pontefice all'esterno della Basilica, Bergoglio ha incensato l'altare. Quindi Papa Francesco ha preso posto sulla sedia sotto il baldacchino rosso, ed e' cominciata la fase immediatamente precedente la messa, ovvero la consegna del Pallio da parte del cardinale protodiacono Jean-Louis Tauran, con la preghiera recitata dal cardinale propresbitero Godfried Danneels, e la consegna dell'Anello del Pescatore, simbolo di ogni Pontefice, da parte del cardinale decano Angelo Sodano.

A seguire, il rito dell'obbedienza da parte di sei cardinali (due per ogni ordine, vescovi, presbiteri e diaconi) a nome di tutto il Collegio cardinalizio. E' un papa Francesco emozionato, che veste paramenti semplici ed essenziali con la voce incrinata. Quella semplicità che ormai è il tratto distintivo del suo pontificato.

La messa viene concelebrata con 180 tra cardinali, patriarchi e arcivescovi maggiori delle Chiese orientali cattoliche, il segretario della Congregazione per i vescovi, mons. Lorenzo Baldisseri, e con i padri José Rodriguez Carbalho e Alfonso Nicolas, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Unione Superiori Generali.

Le letture sono quelle normalmente previste per questa giornata.

ORE 9.40 PRIMA DELLA MESSA UNA PREGHIERA SULLA TOMBA DI SAN PIETRO - Terminato il giro in piazza la preghiera sulla tomba di San Pietro. Bergoglio, emozionato, ha pregato in ginocchio e  ha raggiunto quindi l’altare collocato sul sagrato della Basilica al canto delle ‘Laudes regiae’.

ORE 8,15 IN JEEP SCOPERTA TRA LA FOLLA - Papa Francesco non ha voluto la “papamobile” blindata e ha girato, prima della messa, per i settori di piazza San Pietro con la jeep scoperta.

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Il nuovo Pontefice ha salutato con gesto della mano sorridendo gruppi delle varie nazioni, che si segnalano sventolando le loro bandiere in piazza San Pietro. Sulla vettura, alle sue spalle, siede il secondo segretario di Papa Ratzinger, monsignor Alfre Xuareb. Davanti il nuovo maggiordomo, Sandro Mariotti.

Papa Francesco ha accarezzato e baciato che gli è stato avvicinato dalla folla in festa a San Pietro. E salutato la folla di piazza San Pietro con il pollice alzato con l’inconfondibile segno di “ok”. Il Pontefice sorridente si è voltato in continuazione a destra e sinistra per salutare i fedeli.

Sua Santità, mentre girava tra i settori di piazza San Pietro, ha fatto fermare la jeep ed è sceso dalla vettura per baciare sulla fronte un disabile che dalla barella sembrava proteso verso di lui.

"Da lontano sei arrivato e con la semplicità ci hai conquistato". E’ uno dei tanti piccoli cartelli che hanno come protagonista papa Francesco. Sono stati innalzati da singoli fedeli e scritti su cartelli bianchi vergati a mano con pennarelli neri.

A fine giro il Papa ha benedetto la folla in piazza San Pietro, sorride tanto, saluta ed è sembrato dire con calore, almeno leggendo il labiale, anche ‘ciao’.

IN FILA DALLE 4,30: DOVEVAMO ESSERCI  - “Dovevamo esserci. E’ il nostro Papa”. Michael arriva da Boston. Non è mai venuto a Roma in precedenza ma ora l’imperativo per lui è essere presente a quello che definisce “un evento storico da non perdere assolutamente”. Dalle 4.30 ha atteso le aperture dei varchi di via della Conciliazione. Insieme a lui centinaia di persone in fila. Numerose le bandiere provenienti da tutte le parti del mondo. “Siamo arrivati ieri sera”, raccontano altri ragazzi argentini che sperano di guadagnarsi un posto nelle prime file per poter vedere Papa Francesco, quando prima della cerimonia per l’inizio del ministero petrino, alle 8.50, girerà in jeep tra i fedeli radunati in piazza San Pietro.

“Chissà se riuscirò a toccare il Papa”, continua una ragazza che nonostante le poche ore di sonno e il freddo di prima mattina, è visibilmente emozionata. Con i suoi amici ha preparato piccoli cartelli da alzare in piazza. “E’ il Papa della svolta - continua un ragazzo - mi aspetto grandi cambiamenti”. I varchi di via della Conciliazione si aprono intorno alle 6.30. Non c’è tempo per parlare. Occorre al più presto raggiungere la piazza per essere pronti all’arrivo del nostro Papa”.

 Tanti rivoli umani arrivano da tutte le parti. A cercare un’immagine sembra appropriata quella dell’acqua del fiume che cerca il varco giusto per confluire in un unico grande corso d’acqua, e dunque ecco questo insieme di canti e di sorrisi e di speranza che anima già decine e decine di migliaia di fedeli e pellegrini armati di bandiere e cartelli inneggianti a Papa Bergoglio che come l’acqua prova a trovare il suo fluire verso una piazza San Pietro. Una piazza già dall’alba presidiata dalle forze dell’ordine che cercano di contenere la folla e indirizzarla con calma e ordine verso i punti di raccolta intorno alla basilica. La gente pressa ai punti di raccolta e viene fatta avanzare ad intervalli di tempo valutati di volta in volta dai funzionari di turno delle forze dell’ordine, così da evitare pericolose strozzature, assembramenti che poi diventerebbe molto difficile contenere e gestire con ordine e regolarità. A operare in questo compito, non certo semplice e che è diventato subito sostenuto dalle prime ore del giorno, sono polizia, carabinieri, Guardia di finanza, Corpo forestale.

IL PAPA TELEFONA AI FEDELI RIUNITI A BUENOS AIRES: PREGATE PER ME - “Se state pregando, grazie per le vostre preghiere”. A sorpresa, papa Francesco, poche ore prima della cerimonia di inaugurazione del suo pontificato, ha telefonato ai fedeli riuniti a Buenos Aires in piazza de Mayo, davanti alla Cattedrale. “Grazie per esservi riuniti a pregare, è così bello pregare, guardare il cielo, guardare il nostro cuore e sapere che abbiamo un padre buono che è Dio, grazie per questo”, ha continuato papa Bergoglio, secondo quanto riporta il quotidiano argentino La Nacion nella versione online, mentre migliaia di fedeli presenti lo ascoltavano, sbalorditi per la sorpresa.

“Vi chiedo un favore: camminiamo tutti insieme, abbiamo cura gli uni degli altri, abbiate cura di voi stessi, non fatevi del male: abbiate cura della vita, abbiate cura della famiglia. Curate le meraviglia della natura, abbiate cura dei bambini, abbiate cura dei vecchi. Non fatevi prendere dall’odio, non litigate, non lasciate spazio all’invidia. Parlate gli uni con gli altri. Questo desiderio di cura vada crescendo nel cuore e avvicini a Dio”, ha concluso papa Francesco, prima di impartire la benedizione.

LE AUTORITA' ITALIANE - La delegazione italiana presente alla Messa di inizio pontificato di Papa Bergoglio è composta da 16 persone, a partire dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il premier Mario Monti, i nuovi presidenti di Camera e Senato e il presidente della Corte costituzionale.

Redazione online