Roma, 21 marzo 2013 - E’ morto in una clinica romana Pietro Mennea. Lo sprinter, medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Mosca 1980 sui 200 metri e detentore del record del mondo sulla distanza per 17 anni, era nato a Barletta il 28 giugno 1952.

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Appresa la notizia della morte dell’campione Pietro Mennea, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, è rientrato precipitosamente da Milano, dove si trovava per impegni di lavoro. Il numero 1 dello sport italiano ha disposto l’allestimento della camera ardente, già attrezzata nella sede del Coni, a Roma. Questa sera, allo stadio di Ginevra, verrà rispettato un minuto di silenzio in ricordo del grande atleta azzurro. La Nazionale di Cesare Prandelli, inoltre, scenderà in campo con il lutto al braccio.

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Bandiera a mezz’asta listata a lutto e minuto di silenzio prima di tutte le manifestazioni sportive in programma fino a domenica: lo ha disposto il presidente del Coni, Giovanni Malagò.

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I funerali di Pietro Mennea saranno celebrati sabato 23 marzo, alle 10, a Roma, nella basilica di Santa Sabina, nell’Aventino. Lo ha reso noto a Barletta la famiglia dell’ex olimpionico azzurro.

NAPOLITANO - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato alla signora Manuela Olivieri Mennea, il seguente messaggio: “Ho appreso con personale tristezza e rammarico la notizia della prematura scomparsa di Pietro Mennea, indimenticabile atleta simbolo dello sport italiano. Con le sue vittorie nelle competizioni internazionali e olimpiche Mennea ha dato lustro al nostro Paese fornendo l’esempio di un grande campione apprezzato oltre che per le sue doti naturali anche per la passione, la volontà, la dedizione profuse nel raggiungimento dei massimi traguardi sportivi”. “Ho avuto occasione di conoscerlo personalmente come collega al Parlamento europeo e ho potuto apprezzarne l’impegno profuso per la diffusione dei valori di uno sport leale e pulito e per la fede mostrata nelle istituzioni democratiche. Con questi sentimenti rinnovo a lei, gentile signora, e a tutti i familiari il mio partecipe e commosso cordoglio”, conclude Napolitano.

QUEL RECORD DURATO 17 ANNI - Pietro Mennea è nato il 28 giugno 1952, a Barletta, per 17 anni è stato detentore del primato mondiale dei 200 metri, stabilito alle Universiadi di Città del Messico, nel 1979. Partecipò alla rassegna da studente in scienze politiche e polverizzò il precedente record che apparteneva a Tommie Smith. Un altro statunitense, Michael Johnson gli strappò il primato alle Olimpiadi di Atlanta, nel 1996.

Soprannominato la ‘Freccia del sud’ (e definito da Livio Berruti un "asceta dello sport"), tutt’ora detiene il primato europeo e italiano dei 200 metri. Nel 1980, a Mosca, con una straordinaria rimonta, conquistò la medaglia d’oro, sempre nei 200 metri, che si somma ai quattro titoli europei, a un argento e un bronzo ai Mondiali, ma anche ad altri due bronzi olimpici, il primo dei quali conquistato sulla pista di Monaco di Baviera ai Giochi del 1972, nella gara vinta dal sovietico Borzov.

Mennea è stato anche straordinario staffettista e ha pure trovato fortuna nei 400 metri piani.

Terzo di cinque figli, il papà Salvatore era un sarto e la mamma Vincenza, una casalinga. Dopo le medie si iscrisse a ragioneria. A 15 anni, su uno stradone di Barletta, sfidava in velocità una Porsche color aragosta e un’Alfa Romeo 1750 rossa: a piedi, sui 50 metri, batteva l’una e l’altra e guadagnava le 500 lire per pagarsi un cinema o un panino. Ha Proseguito gli studi all’I.S.E.F.. Figura centrale nella vita di Mennea è stato il suo professore di educazione fisica, suo pigmalione, che lo spinse all’atletica, e divenne così la “freccia del sud” che fece impazzire l’Italia con il titolo olimpico davanti ai “mostri” sacri di colore e dell’Est. Si è sposato con sposato Manuela Olivieri e si è laureato a Bari una prima volta in scienze politiche ma ha conseguito anche le lauree in giurisprudenza, scienze dell’educazione motoria e lettere.

Ma nella vita di Pietro Paolo Mennea non c’è stata solo la pista dell’atletica. A renderlo famoso in tutto il mondo anche la politica e la professione di avvocato.

STAVA SCRIVENDO UN LIBRO SUI VELOCISTI GIAMAICANI - Pietro Mennea stava scrivendo il suo nuovo libro sugli sprinter giamaicani. “Ho questo libro ancora nel mio computer, l’avevamo pressoché ultimato e adesso sarà mio compito a consegnarlo alla moglie Manuela. Il titolo non era ancora stato deciso”. E’ quanto afferma all’AGI Sandro Donati, già vice dell’allenatore Carlo Vittori e spesso in campo a seguire direttamente gli allenamenti di Mennea. A legare Donati e Mennea una profonda amicizia.

 

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