Roma, 23 marzo 2013 - E' il giorno della marcia in Val Susa, il giorno dei No Tav che abbracciano chi più si è battuto  - fuori e dentro il Palazzo - contro il nuovo collegamento ferroviario tra Torino e Lione. Una manifestazione imponente, che comincia alle 10.30 all'ingresso dei cantieri a Chiomonte e prosegue fino al pomeriggio, tra il corteo degli attivisti da Bussoleno a Susa, e la visita guidata all'area "di interesse strategico nazionale", protagonisti 84 parlamentari (69 di M5S - più 15 accompagnatori) e 15 di Sel (con 5 accompagnatori), fatti entrare nel cantiere a gruppi di 30.

'VISITA, NON ISPEZIONE' - Ad accogliere la delegazione romana c'è tutto lo stato maggiore della Ltf, guidato dall'ingegner Marco Rettighieri: "Siamo trasparenti,  non abbiamo nulla da nascondere - sottolinea il direttore generale della società responsabile dei lavori -. I presidenti delle Camere sono stati chiari:questa non si può considerare una visita ispettiva. Dovrà sottostare a tutte le regole di sicurezza proprie di un cantiere di lavoro». I parlamentari entrano nel cantiere, vedono coi loro occhi, verificano, dichiarano. Con loro, nelle vesti di accompagnatori, i leader No Tav, guardati a vista da Carabinieri e Digos: "Per noi è un giorno importante, il fatto che entriamo è un segnale e il segno che qualcosa è cambiato". E Perino dà vita a uno show sui costi insostenibili dell'operazione.

'SIAMO OTTANTAMILA' - Già, è una giornata speciale condita di slogan e rabbia, coi ragionamenti che restano un po' sullo sfondo. Esulta Lele Rizzo del centro sociale torinese Askatasuna, uno dei leader del Movimento, che mentre il corteo passa per San Giuliano afferma: "Siamo almeno in ottantamila. Con il risultato di oggi daremo una spallata all’opera. È un pezzo di valle che ci riprenderemo».

DELEGAZIONE 'NO DAL MOLIN' - Un centinaio di aderenti al comitato ''No Dal Molin'' di Vicenza, che si è battuto in questi anni contro la nuova base americana in Veneto, ormai realizzata, partecipa al corteo e invita i manifestanti a Vicenza per sabato 4 maggio, quando alla nuova base americana è prevista l'iniziativa ''Porte aperte''. "Anche noi entreremo - promtettono dal Piemionte - ma per contestare chi ha devastato la nostra terra''.

PERINO ENTUSIASTA - ''Una manifestazione così grossa non l'avevo mai vista''. Nelle parole di Alberto Perino, uno dei leader storici del movimento No Tav, ci sono tutta la soddisfazione e l'orgoglio di chi, al di là della nuova rappresentanza in Parlamento grazie a M5S e Sel, rivendica il merito degli attivisti del movimento per una partecipazione ancora una volta imponente contro la Torino-Lione ad alta velocità. . ''All'Italia non serve un grande cantiere per un'opera inutile - è il commento di Nilo Durbiano, sindaco di Venaus (Torino) - ma tanti cantieri di piccole opere. Sulla Tav si può davvero tornare indietro, si deve riaprire il confronto politico e con le istituzioni''.

CRIMI SOLIDALE - “La battaglia sulla Tav per noi è fondamentale, perché una delle nostre 5 stelle sono i trasporti, non la mobilità sostenibile ma quella intelligente. Noi non rappresentiamo il movimento No Tav, ma tutte le battaglie della gente”, dichiara  Vito Crimi, capogruppo al Senato dei grillini, dopo la visita al cantiere.

'INCHIESTA PARLAMENTARE' - "Oggi faremo le dovute domande per accertare cosa sta accadendo al cantiere. Lunedì chiederemo in Parlamento l’istituzione di una commissione di inchiesta sulla Tav», aggiunge Marco Scibona, senatore di M5S. E dal palco di Bussoleno rincara la dose: "Siamo sempre più certi che si bloccherà quest'opera". E poi considera: E' importante che le piazze siano piene per smuovere le cose". 

AIRAUDO MEDIA - "Sono qui per provare a passare su ponti che ci sono. Bisogna provare ad attraversarli insieme”, dice Giorgio Airaudo, deputato di Sel a LaPresse durante la visita. “Io vivo in Valsusa e conosco gli attuali deputati ed appartenenti ai comitati No Tav da anni - spiega l’ex segretario della Fiom torinese - il dialogo è importante e comprendo le diffidenze. Ma il movimento è antico e da 20 anni studia la situazione e invita alla partecipazione”.

'CANCELLATELA' - “Rivolgiamo un appello al futuro governo affinché cancelli la Tav in Val di Susa, che oltre ad essere un’opera inutile e dannosa non fa altro che aumentare il debito pubblico”, dichiara il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli: "Continuare con la Torino Lione - aggiunge - è puro accanimento ideologico: è davvero assurdo che si continui a sostenere un progetto che complessivamente costerà circa 20 miliardi di euro mentre a pochi chilometri dal tracciato che si vuole costruire esiste già una linea ferroviaria per il trasporto merci potenziata di recente e che viene utilizzata solo per 2,5 milioni di tonnellate quando ha una capacita’ di 20 milioni di tonnellate”.

'OPERA NON PRIORITARIA' - La Torino-Lione "non è inutile, ma è certamente non prioritaria’’ commenta Laura Puppato) intervenendo a un convegno sulla linea ferroviaria ad alta velocità organizzato a Bussoleno. "Obiettivamente - osserva - i dati sono molto significativi e ci portano a questa evidenza che è la stessa per il ponte sullo stretto di Messina. La scelta di usare la valle di Susa come direttrice non si sostiene dal punto di vista economico". "Ho chiamato i miei parenti in Francia - racconta la partecipante alle primarie democratiche - e mi hanno detto che anche lì c’è difficoltà e ci si chiede se l’intervento sia fattibile e utile. Solo l’Italia si sta incaponendo, ma è una follia costruire la Tav quando il sistema di mobilità interna del Paese è un colabrodo".

GRILLO TWITTA - “Perino ora! Siamo tutti valsusini!, scrive su twitter il leader del Movimento 5 stelle Beppe Grillo invitando a seguire la diretta sul suo blog. Intanto la capogruppo Movimento 5 stelle, Roberta Lombardi scrive su Facebook: “Sono a casa con la febbre ma sono idealmente in marcia in Val di Susa accanto ai miei concittadini contro il Tav, un’opera inutile, dannosa e pagata con altro debito pubblico in capo ai nostri figli”.

VENDOLA PERPLESSO - "La Tav Torino Lione è un'opera sempre più difficilmente rappresentabile come sensata.Il costo faraonico della Tav stride con disagio e povertà nel Paese. E' una spesa insopportabile di fronte ai troppi tagli sociali", sottolinea il presidente di Sinistra Ecologia Libertà Nichi Vendola, via Twitter.

MELONI PRO TUNNEL - Replica l'ex ministro dei giovani Giorgia Meloni: "Considero la Tav un'opera fondamentale per lo sviluppo del Piemonte e dell'Italia: la sua realizzazione ci consentirà di rimanere il cuore dell'Europa, mentre il territorio della Val di Susa ne trarrà indubbi benefici attraverso la giusta integrazione tra sviluppo e salvaguardia ambientale. Ritengo invece allarmante l'atteggiamento dei parlamentari del M5S che manifestano insieme a quei centri sociali che in passato hanno dato vita alla guerriglia contro il cantiere e le forze dell'ordine. Chi rappresenta le istituzioni e il popolo italiano ha il dovere di condannare chi vuole soffocare il confronto dialettico e democratico con la violenza", afferma la cofondatrice di Fratelli d`Italia.

GOVERNO A FAVORE - A fine giornata interviene anche il ministro allo Sviluppo economico, Corrado Passera, dai microfoni del Tg1. Secondo Passera, il progetto di alta velocità ferroviaria tra Torino e Lione porta "l'Italia al centro della rete ferroviaria europea'', con vantaggi anche per la Val Susa, che diventa così  ''più vicina'' per chi la vuole raggiungere, anche a fini turistici". Senza considerare ''l'impatto ecologico'' di togliere "600.000 camion dalle strade''. Ma sindaci della valle, grillini e sinistra antagonista la pensano tutti in un altro modo. Dopo tante mobilitazioni e schermaglie, il braccio di ferro è appena cominciato.