Città del Vaticano, 27 marzo 2013 -  Prima udienza generale di Papa Francesco questa mattina in una piazza San Pietro gremita di fedeli. Jorge Mario Bergoglio è arrivato sorridente a bordo della consueta jeep bianca e ha fatto il giro della piazza come già faceva Benedetto XVI, salutando, facendo il gesto ‘ok’ con il pollice e baciando diversi bambini che gli venivano passati dai gendarmi vaticani di scorta.

E proprio a Ratzinger, Papa Francesco ha rivolto il suo primo pensiero. "Fratelli e sorelle buongiorno, raccolgo il testimone dalle mani del mio amato predecessore Benedetto XVI", ha esordito. Quindi ha dedicato una riflessione sulla Settimana santa, esortando la Chiesa a non "accontentarsi delle 99 pecorelle" ma uscire dal suo ovile per andare a cercare quella perduta.

"Occorre uscire da se stessi - ha detto - per andare incontro agli altri, verso le periferie, verso quelli che sono più lontani, che più hanno bisogno di consolazione, di aiuto". "C’è tanto bisogno - ha spiegato - di portare la presenza di Gesù Misericordioso. La logica della Croce non e’ prima di tutto quella del dolore e della morte ma quella del dono di sè, che porta vita". Dunque, bisogna "uscire da se stessi, da un modo stanco e abitudinario di vivere la fede, chiuso nei propri schemi".

"Qualcuno - ha continuato il Pontefice - rivolto ai 25mila fedeli presenti - potrebbe dire: ma padre ‘non ho tempo’, ‘ho tante cose da fare’, ‘è difficile’, ‘che cosa posso fare io con le mie poche forze?’". "Spesso ci accontentiamo di qualche preghiera, di una messa domenicale distratta e non costante, di qualche gesto di carità, ma non abbiamo il coraggio di ‘uscire’ per portare Cristo", ha aggiunto ricordando che "siamo un po' come san Pietro, che non appena Gesù parla di dono di sè'' scappa. "E Gesu’ guarda i discepoli e rivolge a Pietro forse una delle parole piu’ dure dei Vangeli: ‘Va’ dietro a me, Satana! Perche’ tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini’”, ha proseguito il pontefice.

"Dio - ha insistito Bergoglio - pensa sempre con misericordia; Dio pensa come il padre che attende il ritorno del figlio e gli va incontro, lo vede venire quando è ancora lontano, segno che lo aspettava, andava tutti i giorni sulla terrazza della sua casa; Dio pensa come il samaritano che non passa vicino al malcapitato commiserandolo, ma soccorrendolo senza chiedere nulla in cambio; Dio pensa come il pastore che dona la sua vita per difendere e salvare le pecore".

Dio è apertura e accoglienza, ''fa pena - ha aggiunto il Papa - vedere a volte tante parrocchie chiuse'' e ha invitato, ''nei movimenti, nelle associazioni, ad uscire incontro agli altri, per portare la luce della nostra fede, uscire sempre, - ha detto - con amore e con la tenerezza di Dio, nel rispetto e nella pazienza, sapendo che noi mettiamo mani, piedi e cuore, ma poi è Dio che mette'' il resto. ''Auguro a tutti - ha concluso - di seguire questi giorni con coraggio, portando un raggio dell'amore di Dio a a quanti incontreremo''.

"BASTA VIOLENZE IN AFRICA" - Quindi il Papa ha rivolto in italiano i saluti ai diversi gruppi presenti (saluti poi tradotti dagli speaker nelle diverse lingue) e lanciato un "appello perché cessino immediatamente le violenze e i saccheggi" nella Repubblica Centroafricana. L'augurio del Pontefice è che "si trovi quanto prima una soluzione politica alla crisi che ridoni la pace e la concordia a quel caro Paese, da troppo tempo segnato da conflitti e divisioni". Bergoglio ha anche rivolto un pensiero ai "pellegrini di lingua araba e del Medio Oriente". "Non abbiate paura di seguire con coraggio Gesù crocifisso e risorto, portando a tutti la gioia e la luce della vostra fede".

Al termine dell'udienza, dopo un breve saluto ai vescovi e alle autorità che erano in piazza San Pietro, Papa Francesco si è soffermato per un quarto d’ora a salutare gruppi di ragazzi spagnoli, latino-americani e di altre nazionalità e coppie di sposi.

I TWEET - Due i tweet inviati dall’account @pontifex per riassumere la prima catechesi di Papa Francesco: "Vivere la Settimana Santa è entrare sempre più nella logica di Dio, quella dell'amore e del dono di sé" e "Rimanere con Gesù esige uscire da se stessi, da un modo di vivere la fede stanco e abitudinario".

LE PAROLE PRE-CONCLAVE - Intanto il cardinale il cardinale cubano Jaime Ortega ha rivelato l'intervento di Bergoglio prima di diventare Papa, durante una delle congregazioni generale pre-Conclave. "La Chiesa è chiamata a uscire da se stessa e dirigersi verso le periferia, non solo quelle geografiche ma anche quelle esistenziali", disse l'allora cardinale argentino, che poi autorizzò esplicitamente Ortega a divulgare le sue parole(il foglietto preparato e letto da Bergoglio è nelle sue mani e resterà all'Avana). "Quando la Chiesa non esce da se stessa per evangelizzare diviene autoreferenziale e si ammala", disse il futuro Pontefice. Bergoglio ha tenuto un discorso "che io ho pensato fosse magistrale, acuto, coinvolgente e vero", ha detto il cardinale cubano.

GLI APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA - Per Papa Francesco, comunque, questi saranno giorni molto intensa con i riti della Settimana santa da officiare. Domani si recherà, alle 17.30, all’istituto penale per minori di Casal del Marmo per la celebrazione della messa nella Cena del Signore (VIDEO). Al mattino, invece, il Papa presiederà, nella basilica vaticana, la messa Crismale con i cardinali, i patriarchi, gli arcivescovi, i vescovi e i presbiteri presenti a Roma, durante cui verranno rinnovate le promesse sacerdotali e benedetti gli oli santi per le celebrazioni dell’anno liturgico.

Appuntamento clou venerdì sera, alle 21.15, con la Via Crucis e le meditazioni affidate ai giovani libanesi sotto la guida del cardinale Bechara Boutros Rai. Al termine delle quattordici stazioni, il Santo Padre rivolgerà la sua parola ai fedeli e impartirà la benedizione apostolica. Sabato sera celebrerà la messa per veglia pasquale con la benedizione del fuoco nuovo nell’atrio della basilica di San Pietro. Il giorno di Pasqua, alle 10.15, Papa Francesco celebrerà la messa sul sagrato della basilica di San Pietro, al cui termine impartirà la benedizione ‘Urbi et orbi’. Infine, lunedì, ci sarà il consueto Angelus. 

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