Taranto, 27 marzo 2013 - Il presidente del Tribunale di Taranto Antonio Morelli ha respinto l'astensione dei giudici Cesarina Trunfio e Fulvia Misserini, rispettivamente presidente e giudice a latere della Corte d'Assise chiamata a giudicare gli imputati al processo per l'omicidio di Sarah Scazzi. I due magistrati ieri si erano astenuti, rimettendo la decisione nelle mani del presidente del Tribunale dopo la diffusione di un video in cui erano 'intercettate' mentre si interrogavano sulle strategie difensive che di lì a poco gli avvocati avrebbero adottato al processo.

Secondo il presidente del Tribunale però dai dialoghi captati non si evince alcun pregiudizio da parte dei magistrati, non c’è espressione di opinione che incrini la capacità e serenità del giudizio e quindi non sussistono le condizioni che obbligano i due giudici togati ad astenersi dal trattare il processo.

A chiedere astensione e chiarimenti erano stati gli avvocati Franco Coppi e Franco De Jaco, difensori di Sabrina Misseri e Cosima Serrano, cugina e zia di Sarah Scazzi accusate di sequestro di persona ed omicidio. Alla richiesta non si sono associati invece gli altri due difensori delle donne, Nicola Marseglia e Luigi Rella.

Prima di astenersi, nell'udienza di ieri, la presidente Trunfio ha chiarito che le frasi captate, per giunta in un momento in cui l'udienza non era ancora iniziata, non esprimevano un parere o un convincimento sulle imputazioni ma erano mere considerazioni in termini interrogativi sulle possibili strategie difensive.

L'AVVOCATO DI SABRINA - Ripreso, dunque, il processo, l'avvocato di Sabrina Misseri ha ribadito che è senza dubbio il padre della sua assistita, Michele Misseri, l'assassino di Sarah Scazzi. Nella sua arringa l'avvocato Franco Coppi ha sostenuto che il movente è di natura sessuale perché alcuni giorni prima lo zio aveva tentato un approccio sessuale nei riguardi della nipote quindicenne.

Per evitarsi il carcere, il contadino avrebbe accusato ingiustamente la figlia anche perché qualcuno lo aveva convinto che Sabrina se la sarebbe cavata con due anni di reclusione. ''Come si può definire priva di riscontri la confessione di un uomo che fa trovare il cadavere e il telefonino della vittima?'', ha detto Coppi puntando anche contro gli inquirenti. "I pm non hanno capito i fatti di questo processo, in buona fede ovviamente - ha detto l'avvocato -. Siete rimasti folgorati da un pregiudizio, la colpevolezza di Sabrina, e tutto si è trasformato nella ricerca di una prova della sua responsabilità. La loro attività è stata solo di persuasione nei confronti di Michele". 

Il legale ha spiegato alla Corte d'Assise che il 28 settembre del 2010, quando non era neanche indagato, Misseri ha raccontato che il 26 agosto, giorno del delitto, intorno alle 14.30 scese per quindici minuti in garage e poi vide Sabrina davanti alla villa incontrare l`amica Mariangela Spagnoletti mentre telefonava alla cugina Sarah che non era arrivata. In quei quindici minuti, per il legale, Misseri ebbe tutto il tempo di uccidere la nipote.