Città del Vaticano, 28 marzo 2013 – Giovedì santo. Il Papa ha celebrato nella basilica di San Pietro la sua prima messa del crisma, durante la quale i sacerdoti - circa 1600 - rinnovano le promesse fatte al momento della ordinazione e durante la quale vengono benedetti gli oli che durante l’anno liturgico verranno usati per i riti. La ricorrenza del giovedì santo si celebra in tutte le chiese cattedrali.

Nel pomeriggio Papa Francesco si è recato nel carcere minorile di Casal Del Marmo per celebrare la messa "in Coena Domini" che ricorda l’ultima cena di Gesù con i discepoli, durante la quale c'è stato il rito della lavanda dei piedi. E' così iniziato il triduo pasquale, culmine dell’anno liturgico della Chiesa cattolica.

Appena Papa Francesco ha iniziato la messa hanno cominciato a suonare le chitarre con le quali alcuni ragazzi e volontari hanno accompagnato la liturgia. "Aiutandoci ci faremo del bene", ha detto il Pontefice. “Dobbiamo aiutarci uno con l’altro”, ha ribadito in una breve omelia a braccio, “questo è quello che Gesù ci insegna e questo che io faccio, è il mio dovere, che mi viene dal cuore, amo farlo”.

“Fra noi quello che è più alto deve essere al servizio degli altri, è un segno, lavare i piedi. E questo che io faccio lavandovi i piedi, e lo faccio con amore, è un dovere per me vescovo e prete. Ma mi viene dal cuore. Ma anche voi aiutateci sempre. Adesso faremo questa cerimonia di lavarci i piedi e io davvero sono disposto a servire l’uno all’altro, penso questo: è una carezza di Gesù”, ha continuato Papa Francesco commentando i brani della Scrittura letti da un giovane detenuto e da un’educatrice, oltre che da Don Nicolò Ciccolini, uno dei sacerdoti impegnati nella pastorale del carcere minorile. 

Appena conclusa l'omelia, il Papa ha celebrato il rito. Fra i dodici ragazzi di nazionalità e confessioni diverse ospiti del penitenziario ai quali il Papa ha lavato i piedi anche due ragazze, una italiana di religione cattolica e una serba nata a Roma, di fede musulmana. Il Pontefice ha anche distribuito personalmente l'ostia consacrata ai ragazzi del carcere e al personale presente.

Terminato il rito, Papa Francesco ha lasciato la Cappella del carcere e ha dato appuntamento ai ragazzi nella palestra, dove ha donato ai giovani detenuti e alle famiglie uova e colombe pasquali.  ‘’Sono felice di stare qui con voi. Avanti e non lasciatevi rubare la speranza. Capito? Sempre con la speranza avanti. Grazie’’, ha detto ai giovani detenuti. ‘’Questi ragazzi mi aiuteranno di più a essere umile, a essere servitore, come dev’essere un vescovo’’. ‘’Quando mi è stato chiesto dove volevo andare in visita, la scelta di Casal del Marmo mi è venuta dal cuore - ha aggiunto -, le cose del cuore non hanno spiegazione’’.

LE PAROLE DI FRANCESCO ALLA PRIMA MESSA DEL CRISMA – Il messaggio che Papa Francesco rivolge alla Curia è un invito a predicare restando vicini alle attese delle persone, a partire dalla loro vita quotidiana. “La gente ci ringrazia - ha spiegato il Papa – perché sente che abbiamo pregato con le realtà della sua vita di ogni giorno, le sue pene e le sue gioie, le sue angustie e le sue speranza’’. ‘’Quando siamo in questa relazione con Dio e con il suo Popolo - ha continuato - e la grazia passa attraverso di noi, allora siamo sacerdoti, mediatori tra Dio e gli uomini’’. E ancora “Quando ci rivestiamo con la nostra umile casula - ha detto Papa Francesco - può farci bene sentire sopra le spalle e nel cuore il peso e il volto del nostro popolo fedele, dei nostri santi e dei nostri martiri”.

Il sacerdote che "esce poco da sé", "si perde il meglio del nostro popolo" e "invece di essere mediatore, diventa a poco a poco un intermediario, un gestore".  "Da qui deriva precisamente l`insoddisfazione di alcuni, che finiscono per essere tristi, preti tristi, e trasformati in una sorta di collezionisti di antichità oppure di novità, invece di essere pastori con 'l`odore delle pecore', pastori in mezzo al proprio gregge, e pescatori di uomini". E ancora “la cosiddetta crisi di identità sacerdotale ci minaccia tutti e si somma ad una crisi di civiltà; però - ha affermato il Papa - se sappiamo infrangere la sua onda, noi potremo prendere il largo nel nome del Signore e gettare le reti”.

Guardare alle 'periferie' del mondo. “Cari sacerdoti, Dio Padre rinnovi in noi lo Spirito di Santità con cui siamo stati unti, lo rinnovi nel nostro cuore in modo tale che l’unzione giunga a tutti, anche alle ‘periferie’, là dove il nostro popolo fedele più lo attende ed apprezza”.  “La nostra gente - ha aggiunto il Papa - ci senta discepoli del Signore, senta che siamo rivestiti dei loro nomi, che non cerchiamo altra identità; e possa ricevere attraverso le nostre parole e opere quest'olio di gioia che ci è venuto a portare Gesù, l'Unto”.

Gurdare anche ai bisogni materiali delle persone. “Dobbiamo ravvivare sempre la grazia - ha continuato il Papa - e intuire in ogni richiesta, a volte inopportuna, a volte puramente materiale o addirittura banale - ma lo è solo apparentemente - il desiderio della nostra gente di essere unta con l'olio profumato, perché sa che noi lo abbiamo”.

NUOVI BEATI - Ci sono anche tre italiani, e tra loro un seminarista di 14 anni ucciso dai partigiani, tra i
prossimi nuovi beati. Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle cause dei santi a promulgare i decreti riguardanti 63 nuovi beati e 7 nuovi venerabili servi di Dio. Tra di essi figurano martiri della guerra civile spagnola, dei regimi comunisti dell'Europa Orientale e del nazismo.

Il giovane seminarista barbaramente ucciso nel '45 dai partigiani comunisti si chiama Rolando Rivi, nato a Castellarano, in provincia di Reggio Emilia. Il decreto che lo riguarda ne riconosce il martirio. Gli altri decreti che riguardano italiani sono quello sulle virtu' eroiche del servo di Dio Olinto Marella, sacerdote diocesano, nato a Pellestrina, nella laguna veneta, il 14 giugno 1882 e morto a San Lazzaro di Savena il 6 settembre 1969, e le virtu' eroiche del servo di Dio Generoso del santissimo crocifisso, al secolo Angelo Fontanarosa, sacerdote passionista, nato a Vetralla, in provincia di Viterbo, il 6 noveMbre 1881 e morto il 9 gennaio 1966.

Non è mancato in questa giornata anche il cinguettio papale su Twitter. ''Siate vicini ai vostri sacerdoti con l'affetto e con la preghiera, perche' siano sempre pastori secondo il cuore di Dio''. Questo il testo del tweet.

Redazione online