Pordenone, 13 aprile 2013 - Aggredita a pugni in faccia perché ha urtato un pedone con la sua biciclettina. E' capitato a una bimba di nove anni, nel centro di Maniago (Pordenone). Il suo aggressore, un cittadino romeno di 33 anni è stato identificato grazie alla madre, badante in città, che si è recata al Pronto Soccorso, non vedendolo rientrare a casa, per chiedere notizie ai sanitari. Da quanto si è appreso, l'uomo sarebbe in Italia da pochi giorni e soffrirebbe di una patologia per la quale ha bisogno di una terapia farmacologica, che secondo la madre non avrebbe assunto.

Il 33enne è accusato di lesioni personali gravi, violenza e resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento, capo d’imputazione che nasce dall’aver rotto nella foga il primo paio di manette che gli era stato stretto ai polsi. Nel trasporto a Pordenone ha dato nuovamente in escandescenze, costringendo l’autorità a disporre un trattamento sanitario obbligatorio. 

La ragazzina si trovava in sella alla propria bicicletta, a passeggio assieme alla sorellina e al padre, lungo una pista ciclabile, quando, intorno alle ore 9:30, ha incrociato in direzione opposta il pedone.

L’uomo, sembra in preda a un raptus, senza proferire parola si è scagliato sulla bambina colpendola con due pugni al volto e procurandole profonde ferite lacero-contuse. Ne è nata una colluttazione con il padre della piccola, che nel tentativo di difenderla ha lanciato sull’uomo la propria bicicletta. Sono intervenuti anche alcuni passanti che hanno cercato di bloccare l’aggressore.

In pochi minuti sono giunti anche i carabinieri della locale stazione, che dopo una seconda colluttazione sono riusciti a bloccare l'uomo gettandolo a terra, e ad arrestarlo. L’aggressore non aveva documenti e ha detto soltanto qualche incomprensibile parola. La bambina è stata trasferita d’urgenza all’ospedale di Pordenone: non versa in pericolo di vita ma ha da quanto si è appreso avrebbe perso molto sangue.