CdV, 13 aprile 2013 - Otto cardinali dei cinque Continenti - Bertello, Errazuirz Ossa, Gracias, Marx, Monsegwo, O’Malley, Pelle e Maradiaga - sono stati chiamati oggi da Papa Francesco ad affiancarlo in un gruppo di lavoro costituito ad hoc, che ha il compito di “consigliarlo nel governo della Chiesa” e di “studiare un progetto di revisione della Costituzione Apostolica ‘Pastor Bonus’”, cioé nella Riforma della Curia.

L’arcivescovo salesiano di Tegucigalpa in Honduras, Oscar Rodriguez Maradiaga, sarà coordinato del gruppo di lavoro costituito da Papa Francesco per “consigliarlo” nel governo della Chiesa e “studiare” la riforma della Curia. Segretario sarà il vescovo di Albano, monsignor Marcello Semeraro.

Nel gruppo solo uno dei cardinali è residente permanentemente a Roma, ed è Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, organismo che è al servizio della Curia Romana, in quanto fornisce ad essa gli strumenti operativi e logistici, ma in senso stretto non ne fa parte.

Secondo indiscrezioni tuttavia il cardinale Bertello, la cui onestà e trasparenza sono ben conosciute da Papa Francesco come da tutti in Curia (in Messico come nunzio, nei primi anni 2000, ha molto aiutato l’inchiesta voluta tenacemente dal cardinale Ratzinger sui crimini di padre Marcial Maciel, fino ad allora insabbiata) potrebbe essere proprio lui chiamato entro poche settimane a sostituire l’attuale segretario di Stato, Tarcisio Bertone.

Tra gli altri membri del gruppo c’è anche un arcivescovo emerito, cioè che ha lasciato il governo di una diocesi in quanto ultra settantacinquenne: è il cardinale Francisco Javier Errazuriz Ossa, arcivescovo emerito di Santiago del Cile, che rappresenterà l’America Meridionale, mentre quella settentrionale sarà rappresentata dal cardinale cappuccino Sean Patrick O’Malley, arcivescovo di Boston negli Usa e quella centrale dal cardinale salesiano Oscar Andres Rodriguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa in Honduras, con funzione di coordinatore. Gli altri componenti rappresentano invece l’Asia, il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay in India; l’Europa, il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco di Baviera in Germania; l’Africa, il cardinale Laurent Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa nella Repubblica Democratica del Congo; e l’Australia il cardinale George Pell, arcivescovo di Sydney in Australia. E’ italiano infine anche monsignor Marcello Semeraro, vescovo di Albano, che avrà funzione di segretario.

“Tra il Papa e il vescovo Semeraro - ha spiegato il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi - è noto che c’è rapporto fiducia che data almeno dal Sinodo 2001, quando l’allora cardinale Bergoglio era relatore generale aggiunto, e dovette sostituire il relatore, che era l’arcivescovo di New York Egan richiamato in diocesi dalla tragedia delle Torri Gemelle, e monsignor Semeraro era segretario speciale, dunque il suo principale collaboratore”. Monsignor Semeraro è stato anche uno dei primi prelati ad essere ricevuto da Francesco dopo l’elezione di un mese fa: l’incontro avvenne nel pomeriggio del 17 marzo a Santa Marta.

GLI OTTO CARDINALI GIA' IN CONTATTO COL PAPA - “La prima riunione collettiva del gruppo è stata fissata per i giorni dal primo al tre ottobre 2013” ma “Sua Santità è tuttavia sin d’ora in contatto con i cardinali che ne fanno parte”. Lo afferma una nota della Segreteria di Stato.

“Il fatto che la prima riunione sarà in ottobre significa - ha spiegato da parte sua il portavoce, padre Federico Lombardi - che non c’è la sensazione di una situazione di emergenza”. La cadenza degli incontri e i temi, ha aggiunto, li lasciamo decidere al Papa. Questi mesi che mancano alla prima riunione, comunque, serviranno al Papa per avere una conoscenza approfondita della Curia e dei collaboratori.

PADRE LOMBARDI: AVRANNO FUNZIONI CONSULTIVE E NON  DECISIONALI - La nomina degli 8 cardinali che consiglieranno il Papa nel Governo della Chiesa e studieranno la Riforma della Curia avviene a “un mese esatto dall’elezione del Papa. E ciò non è senza significato: è un segnale che il Pontefice dà di aver recepito i suggerimenti che il Collegio cardinalizio aveva avanzato nel corso delle Congregazioni Generali precedenti al Conclave”. Lo ha affermato il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi. “Si tratta - ha sottolineato - di un gruppo, non di un consiglio o di una commissione, ed è stato istituito da Francesco per consigliarlo, cioé ha funzioni di tipo consultivo e non decisionale”. Per “aiutarlo - infatti - il Papa ha già la Curia Romana con collaboratori stabili e permanenti, il cui ruolo non è messo in secondo piano”. “I curiali e il segretario di Stato - ha poi concluso padre Lombardi - ci sono tutti i giorni. Il Papa ha costituito un gruppo che è integrativo”.