Londra, 28 aprile 2013 - In carcere, di getto, Amanda Knox aveva scritto una lettera ai genitori della povera Meredith: "Mi dispiace per la vostra perdita ma non sono la persona che ha ucciso vostra figlia", diceva in sostanza alla famiglia Kercher.

Ma quella lettera non è mai arrivata ai genitori di Meredith, perché i legali dell’ex studentessa americana le sconsigliarono di spedirla per non influenzare il processo per omicidio in corso.

E' un'altro particolare che si può trarre dal corposo libro di memorie ‘Waiting to be Heard’ (VIDEO), scritto da Amanda e di cui il britannico Sun on Sunday ha pubblicato oggi alcuni estratti prima dell’uscita negli Stati Uniti. "Nel relativamente breve periodo in cui Meredith è stata parte della mia vita-  scriveva ancora nella lettera mai inviata - lei era sempre gentile con me. Penso a lei ogni giorno".