Roma, 29 aprile 2013 - "Cosa ho fatto? Non lo so. Non so spiegare". Sarebbero le parole che Luigi Preiti, lattentatore di Palazzo Chigi, continua a ripetere agli agenti penitenziari che lo sorvegliano. Da ieri sera si trova nel carcere di Rebibbia, in isolamento, sorvegliato con una telecamera.

"Non potevo più mantenere mio figlio, ero disperato". E' lo sfogo in cella di Luigi Preiti, quasi a volersi giustificare dal terribile gesto. Chi lo ha visto lo descrive come un uomo ‘spaurito, con lo sguardo perso nel vuoto’. Preiti alterna questi sfoghi a lunghi silenzi.

Ieri mattina drammatica sparatoria davanti a Palazzo Chigi (LEGGI LA CRONACA DELLA GIORNATA) proprio mentre il nuovo governo giurava al Quirinale. A terra - feriti da colpi da arma da fuoco - sono rimasti due carabinieri e una passante. Lo sparatore, un uomo in giacca e cravatta, Luigi Preiti, 49 anni, è stato fermato dalle forze dell'ordine. E lo spettro di una possibile matrice terroristica, che si era affacciato nell'immediatezza del fatto, si è dissolto con il passare delle ore. Agli inquirenti l'attentatore ieri ha detto, confessando: "Puntavo ai politici". Per il pm che conduce l'indagine l'attentatore "non è un pazzo, voleva uccidere".

Nel corso dell'interrogatorio davanti al procuratore aggiunto Gianfilippo Laviani, Preiti ha raccontato: "Ho deciso di fare tutto questo 20 giorni fa".  Per aggiungere poi di avere acquistato ''la pistola quattro anni fa al mercato nero ad Alessandria''. E ha spiegato così il folle gesto: "Ho voluto fare un gesto eclatante in un giorno importante: non odio nessuno in particolare ma sono disperato''.

I carabinieri feriti sono il brigadiere Giuseppe Giangrande, di 50 anni, e il carabiniere scelto Francesco Negri, di 30. Sia il brigadiere sia l’appuntato sono effettivi al Battaglione Toscana. Il brigadiere è in prognosi riservata da ieri. Giangrande ha subito, hanno spiegato i medici dell'Umberto I dopo l'intervento chirurgico, un "danno midollare importante" e si trova ricoverato in terapia intensiva neurochirurgica.

Tra i feriti c’è anche una donna, una passante rimasta ferita di striscio durante la sparatoria: la donna  è incinta e sarebbe stata colpita da alcune schegge, non è grave. La donna stava passando in piazza Colonna insieme al marito e al figlio, i quali in seguito alla sparatoria sono caduti a terra riportando contusioni lievi.

INQUIRENTI: UN ‘’ESIBIZIONISTA’’. NIENTE PERIZIA PSICHIATRICA  -  La Procura di Roma non chiederà la perizia psichiatrica per Luigi Preiti. Il procuratore aggiunto Pier Filippo Laviani e il sostituto Antonella Nespola sono convinti che Preiti abbia agito nel pieno delle sue capacità ma che la sua azione rientri nel comportamento di ‘’un esibizionista’’.

I magistrati depositeranno oggi la richiesta di convalida del fermo per Preiti in cui si contestano i reati di tentato omicidio, porto e detenzione illegale e uso d’arma e munizioni ma non è escluso che possano essere contestate anche alcune aggravanti tra cui quella di aver commesso il fatto contro un pubblico ufficiale o una persona incaricata di pubblico servizio. L’interrogatorio di garanzia potrebbe essere svolto già nella giornata di domani.

IL BRIGADIERE GIANGRANDE E' GRAVE  - “La prognosi rimane riservata”. Così i medici dell’opsedale Umberto I nel leggere il terzo bollettino sulle condizioni del brigadiere dei carabiniere Giuseppe Giangrande annunciando che il prossimo bollettino sarà diffuso introno alle 18.30.

‘’Siamo moderatamente ottimisti, il paziente in qualche modo interagisce. Le indicazioni sono per una reazione’’. Lo ha detto il direttore sanitario dell’Umberto I Amalia Allocca. Il medico non ha fatto previsioni sulla futura mobilità di Giangrande e ha sottolineato che "per ora (per via della sedazione ndr) la condizione neurologica non è valutabile’’.

“Il paziente è sedato- spiegano- intubato e ventilato meccanicamente. Facilmente risvegliabile. I parametri vitali si sono mantenuti stabili durante tutta la notte. Nelle prossime ore verrà effettuata una valutazione clinica previa sospensione della sedazione”.

LA COGNATA DI GIANGRANDE - ‘’Abbiamo visto solo per un attimo in televisione il carabiniere ferito per terra, nessuno dei due aveva il coraggio di dire che quello era Giuseppe’’. A parlare è Rosalia La Mantia, cognata del carabiniere ferito gravemente ieri davanti Palazzo Chigi. La donna stava guardando la tv insieme al marito Ciro Giangrande, fratello del carabiniere, quando è stata data la notizia. Sono ore di angoscia a Monreale, il paese natale di Giuseppe Giangrande dove vivono tre fratelli del brigadiere ferito, partiti immediatamente per Roma.

‘’Avevamo visto le immagini della formazione del governo - racconta la cognata di Giangrande - Poi d’un tratto l’edizione straordinaria. Mio marito sa bene che il fratello in queste occasioni è a Roma per il servizio di ordine pubblico, come avvenuto per il Papa. Ha iniziato a chiamarlo ripetutamente al cellulare, ma non si è preoccupato perché Giuseppe non risponde mai al primo squillo. Al quinto tentativo finalmente qualcuno ha risposto’’.

Rosalia La Mantia ricostruisce quegli attimi di tensione attraverso le parole del marito al telefono. ‘’Possibile che mi devi fare impazzire ogni volta prima di rispondere? Ho sentito quello che è successo a Roma. Tu come stai?’’. Solo dopo qualche secondo Ciro Giangrande capisce che all’altro capo del cellulare non c’è il fratello. ‘’Era un collega di Giuseppe - continua la donna - Poi gli ha passato un ufficiale che gli ha raccontato quello che era successo. Ha provato a tranquillizzarci dicendo che Giuseppe era stato ferito solo di striscio. Poi abbiamo saputo che non era così’’.

‘’L’unica parente che lo ha visto è la figlia Martina - conclude Rosalia La Mantia -. La figlia è seguita da un’ assistente sociale che non la lascia un attimo. Una nuova grande tragedia per mia nipote che appena due mesi fa aveva perso la mamma Letizia per infarto’’.

IL CARABINIERE FERITO ALLA GAMBA: NON ABBIAMO USATO LE ARMI, TROPPA GENTE - “La mia principale preoccupazione è per la sorte di Giangrande. E’ la cosa che mi preme di più delle mie condizioni perché, anche se la guarigione si preannuncia lunga, posso ritenermi fortunato” rispetto al suo collega. Lo dice Francesco Negri a Sky Tg24, uno dei due carabinieri feriti ieri davanti a Palazzo Chigi. (VIDEO)

“Le mie condizioni- racconta- sono quelle che conoscete: frattura scomposta alla tibia e un’altra ferita d’arma da fuoco sulla caviglia sinistra”. E racconta: “Alcuni attimi non sono stati ripresi dalle telecamere e la dinamica è chiara. Posso aggiungere che non ci siamo accorti della presenza dell’attentatore fin quando non siamo stati raggiunti dai proiettili. Solo in quel momento ci siamo resi conto di quanto stava accadendo. Abbiamo fatto in modo di non usare le nostre armi date le circostanze e considerato che in quel momento, appena chiusa la piazza, i passanti e i turisti erano veramente tanti. Rispondere all’azione di fuoco sarebbe stato molto pericoloso”. E ancora: “Era difficile, se non impossibile, riconoscere la presenza di un attentatore tra la gente comune”.

IL FIGLIO 11ENNE DI PREITI: HA SBAGLIATO MA GLI VOGLIO BENE - ‘’Ha sbagliato, ma gli vogliamo tutti bene’’. A dirlo è il figlio undicenne di Luigi Preiti, in un breve colloquio con i giornalisti fuori dalla sua abitazione di Predosa, in provincia di Alessandria.

‘’Papà non chiamava più da un po’ di tempo’’, aggiunge il bimbo, ricordando l’ultima volta in cui lo aveva visto, lo scorso anno per la sua Prima Comunione, e le vacanze che trascorrevano insieme in Calabria. ‘’Andavamo al mare e stavamo a casa con gli amici’’, dice il bimbo, che frequenta la prima media a Predosa, dove vive con la madre e con il nuovo compagno di lei.

‘’Mi dispiace per i carabinieri. Mi dispiace per loro - ha ribadito - mio papà ha sbagliato, ma gli vogliamo tutti bene. Tra noi c’era un buon rapporto’’. Ma è polemica per l'intervista in tv al piccolo Preiti. L'Ordine dei Giornalisi tuona: "Sono saltate le regole professionali"

IL FRATELLO DI PREITI: FAMIGLIA DISTRUTTA  - ‘’La nostra famiglia è distrutta, non so cos’altro dire’’. Arcangelo Preiti torna a parlare così del folle gesto del fratello Luigi. ‘’Ho già detto tutto ieri - si limita a dire l’uomo, che presto raggiungerà i genitori anziani a Rosarno - siamo una famiglia distrutta’’.

LA EX MOGLIE: NON E' MAI STATO VIOLENTO  - ‘’Chiedo scusa a tutti, soprattutto ai due carabinieri feriti e alle loro famiglie’’. Dopo il fratello Arcangelo, anche l’ex moglie di Luigi Preiti, Ivana Dan, si scusa con le vittime di quello che anche per lei è stato un gesto di follia. ‘’Non so perché lo ha fatto - aggiunge la donna - tra noi i rapporti erano civili, telefonava spesso a nostro figlio, ma nulla di più, per cui non so se avesse problemi. Sono certa, però, che anche lui ha capito di avere sbagliato’’. Luigi ‘’non è mai stato violento con nessuno’’, ribadisce l’ex moglie, uscendo questa mattina dalla sua abitazione di Predosa, in provincia di Alessandria. (VIDEO)