Milano, 13 maggio 2013 - Morte cerebrale. E’ stato dichiarato questa mattina alle 10,50, dai medici dell’ospedale Niguarda, l’encefalogramma piatto per Daniele Carella, 21 anni, una delle cinque persone aggredite sabato mattina in zona Niguarda a colpi di piccone da un cittadino ghanese.

Carella era stato aggredito alle 6,30 mentre assieme a suo padre consegnava dei giornali. L’extracomunitario l’ha colpito alla nuca e alla schiena provocandogli gravi ferite alla testa. Sabato era stato operato due volte ed era rimasto in sala operatoria oltre dieci ore.

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KABOBO RESTA IN CARCERE  - Intanto resta in carcere l'aggressore 31enne Mada Kabobo. Durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Andrea Ghinetti, Kabobo, rinchiuso a San Vittore e assistito dall’avvocato Matteo Parravicini, ha risposto alle domande per un’ora e mezza prima che venisse confermata per lui la detenzione nello stesso carcere di Milano. Al momento gli vengono contestati i reati di omicidio, tentato omicidio e rapina perché ad alcune delle vittime avrebbe sottratto il cellulare.

"SENTIVO VOCI CATTIVE" - "Sentivo voci cattive. L’ho fatto perché sentivo queste voci", ha spiegato il ghanese al magistrato riguardo ai motivi che l’hanno portato al folle gesto. Secondo quanto si apprende Kabobo ha un ricordo generale dei fatti ma quando gli è stato chiesto di ricordare particolari di ogni singolo episodio, ha risposto di non sapere, di non ricordare. Non è escluso che nei prossimi giorni venga per lui richiesta una perizia psichiatrica. Kabobo il giorno dell’arresto era riuscito solo a dire di avere fame, di non dormire da tempo e di non aver un posto dove andare. L'uomo parla solo il dialetto del suo paese e non e’ in grado di esprimersi in un inglese pienamente comprensibile.

UN ALTRO FERITO GRAVISSIMO - Resta ancora gravissimo Ermanno Masini, 64 anni, originario di Lama Mocogno in provincia di Modena colpito alla testa. Masini è ricoverato in coma all’ospedale di Niguarda.
Geometra, ex tecnico della Telecom, Masini era uscito presto di casa per portare fuori il cane. E’ stato aggredito alle spalle e colpito alla testa con il piccone. Poi gli sono stati inferti altri colpi all’addome e al volto.

IL GIALLO DELLE MOLOTOV - Trovate 4 bottiglie di plastica con benzina e 4 stracci davanti alla sede dell’Onlus dedita, tra l’altro, all’assistenza ai rifugiati Arca in via Antonio Fortunato Stella. Il luogo dove sono state trovate le bottiglie incendiarie, è in un quartiere, quello di Greco, abbastanza vicino a quello di Niguarda dove si è consumata la tragedia delle aggressioni a picconate da parte di un ghanese irregolare colto da un raptus di follia.

Al momento non pare siano state lasciate rivendicazioni. Il centro in questione si occupa di assistenza a rifugiati politici, e gli investigatori stanno cercando eventuali collegamenti con la vicenda dell’omicida ghanese, che era un richiedente asilo.