Strasburgo, 27 maggio 2013 - La Corte europea dei diritti dell’uomo rigetta il ricorso dell’Italia e conferma che dovrà entro un anno trovare una soluzione al sovraffollamento carcerario nonché risarcire i detenuti che ne sono stati vittime.
 

CARCERI: I DATI - I dati più recenti li ha riferiti qualche giorno fa al Senato il ministro della Giustizia Cancellieri. Sono quasi 66mila i detenuti nelle carceri italiane, molti di più dei posti disponibili. Circa 20mila (18.821) i reclusi in eccesso, secondo le cifre fornite dal ministro, ma contestate all’associazione Antigone, che parla di 30mila detenuti in più rispetto ai posti regolamentari. Numeri che rendono l’Italia il terzo Paese in Europa per carceri sovraffollate.

I dati resi noti dal ministro si riferiscono al 15 maggio 2013: 65.891 i detenuti rinchiusi nei 206 penitenziari italiani, di cui 24.691 in attesa di giudizio (indagati o imputati in custodia cautelare), 40.118 condannati e 1.176 internati. Un buon terzo (23mila) è costituito da stranieri.

Ma è sulla capienza regolamentare delle carceri che le cifre divergono: Cancellieri ha parlato di 47.040 posti; una cifra sovrastimata per Antigone, che qualche giorno fa ha fatto sapere di aver avuto conferma dall’amministrazione penitenziaria ‘’che nelle carceri italiane ci sono circa ottomila posti letto regolamentari in meno rispetto ai 45.000 calcolati dal Dap’’; numeri che porterebbero ad appena 37mila i posti realmente disponibili e cioè alla presenza di circa 180 detenuti ogni 100 posti letto (il doppio della Germania, dove la media è 92).

Una media più alta di quella rilevata dal Consiglio d’Europa, che all’inizio di questo mese ha diffuso un rapporto sul sovraffollamento carcerario nei 47 Paesi membri sulla base di dati del settembre 2011. L’Italia è terza, dopo Serbia e Grecia, con 147 detenuti ogni 100 posti effettivi. E occupa lo stesso posto, ma stavolta dopo Ucraina e Turchia, anche per numero di detenuti in attesa di primo giudizio: 14.140 su 67.104, cioè il 21% del totale.