Città del Vaticano, 5 giugno 2013 - Oltre 80mila fedeli sono presenti questa mattina all’Udienza Generale. Papa Francesco ha compiuto un lungo giro in jeep scoperta per salutare la folla, fermandosi più volte nei diversi settori. E nei pressi del sagrato, che avrebbe dovuto raggiungere salendo i gradoni con la vettura, il Pontefice ha preferito scendere dalla jeep per salutare la gente e ha poi percorso a piedi il tratto che lo separava ancora dalla sua sede.

CONTRO GLI SPRECHI  - “Il cibo che si butta via è come se fosse rubato dalla mensa di chi è povero. I nostri nonni erano molto attenti a non gettare nulla del cibo preparato, davano il giusto valore alle cose, che va ben al di là di quello economico”. Con queste parole Papa Francesco ha lanciato - in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente promossa dall’Onu un forte richiamo “alla necessità di eliminare gli sperechi della distruzione di alimenti”. Francesco ha esortato gli 80 mila fedeli presenti all’udienza Generale a rifiutare “la cultura dello scarto che ci rende insensibili”. “Cosi’ - ha scandito - le persone vengono scartate, come se fossero rifiuti. Con la Cultura dello scarto, noi le persone veniamo scartati”.

UOMO E DENARO - “Ciò che domina, quello che comanda, oggi non è l’uomo, è il denaro. I soldi comandano. Dio nostro padre ha dato il compito di custodire la terra non ai soldi, a noi: gli uomini e le donne. Così uomini e donne vengono sacrificati all’idolo del consumo e del guadagno”, continua Papa Francesco.

“I drammi di tanti persone - ha aggiunto - finiscono per entrare nella normalità. Se una notte di inverno qui in piazza muore una persona quello non è notizia. Se in tante parti del mondo ci sono bambini che non hanno da mangiare quello non è notizia. Sembra normale. Ma non può essere così. Quello che muore non è notizia, ma se si abbassano di dieci punti le Borse è una tragedia. Così le persone vengono scartate come se fossero rifiuti. Questa cultura dello scarto tende a diventare mentalità comune”.