Roma, 21 giugno 2013 - "I tempi del primo grado di giudizio sono quasi il doppio della media dei paesi Ocse. Si parla di 4 milioni di pendenze. Non è accettabile che i processi siano concepiti come un girone dantesco". Lo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, durante la presentazione del rapporto Ocse sull'efficienza della giustizia in Italia. "E la frase 'ma si', fammi causa' non puo' essere concepita come uno scudo per negare i diritti", ha aggiunto Grasso. "Con un numero di magistrati inferiore alla media europea l'Italia si trova ad avere quasi il doppio delle pendenze rispetto alla media europea", ha sottolineato ancora.

DATI SCONFORTANTI - L'Italia è di gran lunga il paese in cui si subiscono in tempi più lungi sul provesso civile tra gli Stati avanzati, avverte l'Ocse. E si tratta di una vera e propria "zavorra sull'attività economica". In Italia una causa civile arriva a richiedere quasi 8 anni per passare dai tre gradi di giudizio, circa il quadruplo dei 788 giorni che richiede in media tra i paesi Ocse, laddove all'opposto il tempo totale più breve è nei 368 giorni della Svizzera: solo un anno. E se si considera solo il primo grado di giudizio, a fronte di una media Ocse di 240 giorni, in Italia servono ben 564 giorni, più di un anno e mezzo, dice lo studio. In questo caso la performance migliore è quella del Giappone, con solo 107 giorni per il giudizio civile di primo grado.