BOLOGNA, 21 giugno 2013 - Torna l'incubo terremoto: alle 12.33 una scossa fortissima -di magnitudo 5.2 - ha fatto tremare tutto il Nord d'Italia. Epicentro, in Toscana: a Fivizzano, in provincia di Massa Carrara, a una profondità tra i 5 e i dieci chilometri. Proprio il fatto che l'epicentro sia stato così vicino alla superficie ha fatto sì che la scossa sia stata avvertita in tutto il Nord: in Emilia Romagna - già piegata dalla devastazione del maggio dell'anno scorso - in Toscana, Lombardia, Piemonte, Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Liguria.

ALTRE SCOSSE - Alle 13.19 nuova forte scossa fin Lunigiana, con magnitudo 3.8 ed epicentro a Minucciano (Lucca) con una profondità di 10,7 chilometri. E verso le 14,12 nuova scossa piùttosto forte, di magnitudo 4.0. Come alle 16,23 sempre di magnitudo 4. Si tratta delle repliche più forti registrate finora, sempre con epicentro tra le province di Lucca e Massa. Altre scosse di assestamento sono state a lungo registrate nelle ore successive. 

VERIFICHE SU VITTIME E DANNI - Nessuna notizia di vittime, solo qualche ferito.  Una persona sarebbe rimasta ferita in località Postella. Altre tre si sono recate al pronto soccorso di Massa Carrara per contusioni riportate in cadute durante la fuga. Quanto ai danni, secondo le prime indicazioni giunte alla sala operativa della protezione civile della provincia di Massa Carrara, si segnalano crolli di comignoli e cornicioni in Lunigiana, a Fivizzano e Casole. Sarebbero rimaste danneggiate alcune abitazioni con la caduta di tetti. Alcune abitazioni di Minucciano, piccolo centro dell’Alta Garfagnana, zona di epicentro del sisma, sono rimaste lesionate, come riferisce il presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli.

Paese isolato in Toscana: una frana provocata dalle scosse ha isolato l’abitato di Equi Terme nel comune di Fivizzano in Lunigiana.  Passando all'Emilia, sono tre le chiese lesionate in provincia di Modena a causa del terremoto in Lunigiana. Sono quella di San Domenico a Modena e quelle di Pievepelago e Sant’Andrea Pelago in Appennino, mentre sono stati registrati danneggiamenti lievi ad edifici nei comuni di Modena e Carpi. La prefettura di Modena non esclude che ulteriori "accertamenti possano mettere successivamente in luce situazioni di aggravamento nelle strutture già danneggiate dal terremoto dello scorso anno’’. Il Comune di Modena ha assicurato controlli mirati notturni nei parchi per verificare l’eventuale presenza di cittadini che non desiderano far rientro nelle proprie abitazioni e necessitano di assistenza. A Modena resta aperto il cimitero di San Cataldo, mentre sono stati chiusi gli altri, in attesa di ulteriori verifiche.   

TRASPORTI - Squadre tecniche di Rete Ferroviaria Italiana si sono messe subito al lavoro per effettuare i controlli sull’integrità dell’infrastruttura ferroviaria dopo la scossa di terremoto in Lunigiana. La circolazione sulla linea Alta Velocità Milano - Bologna è restata regolare, quella sulla linea convenzionale tra Bologna e Piacenza è stata ripristinata dopo una serie di verifiche. Sospesa per ore e alla fine riattivata la circolazione ferroviaria sulla linea Aulla - Lucca , la cosiddetta Garfagnana, tra Borgo Val di Taro e Pontremoli (linea Pontremolese).

 REAZIONI - Serve una seria politica di prevenzione dai danni degli eventi sismici. Lo ha chiesto Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera aggiungendo: “La forte scossa di terremoto e quelle di assestamento che questa mattina hanno fatto tremare la terra in Toscana, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia e Piemonte ricordano che in un Paese ad alto rischio sismico come l’Italia è fondamentale attuare una seria politica di prevenzione. In tale quadro è inaccettabile che l’eco-bonus del 65% per il risparmio energetico in edilizia non venga esteso anche agli interventi di consolidamento antisismico degli edifici esistenti e che non venga stabilizzato. Su questo il Parlamento deve lavorare”.

"Seguiamo costantemente l’evoluzione del fenomeno e i possibili danni a infrastrutture stradali e ferroviarie’’. Lo afferma il sottosegretario alle infrastrutture Erasmo D’Angelis, evidenziando che "l’Italia purtroppo convive con una sismicità ad alto rischio e non possiamo più agire solo con la logica delle emergenze. Bisogna lavorare sulla prevenzione e la mitigazione dei danni con una grande e continua opera di ristrutturazione antisismica del nostro patrimonio edilizio pubblico e privato per salvare beni e vite umane nel 75% del territorio nazionale che le carte di rischio della Protezione Civile segnalano a medio-elevato pericolo. E’ una priorità del Governo che ha già inserito 300 milioni di euro nel Decreto del Fare per l’edilizia scolastica, da incrementare con il Fondo per la conclusione e l’avvio di opere non rinviabili a cui il Ministero Infrastrutture e Trasporti sta lavorando".  Poi ha ribadito: "E' comunque determinante estendere l’eco-bonus del 65% per il risparmio energetico in edilizia anche agli interventi di consolidamento antisismico degli edifici. Darebbe anche ossigeno all’edilizia e alle economie locali’’ .
 

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