Palermo, 3 luglio 2013 - Dopo le operazioni di soccorso di 227 migranti, questa notte nel Canale di Sicilia, Nave Cigala Fulgosi della Marina militare si è mossa nuovamente in soccorso di un barcone di migranti avvistato a 80 miglia a sudest di Lampedusa. Il natante, secondo quanto si è appreso, è stato segnalato da un peschereccio tunisino che ha comunicato la presenza di circa ottanta migranti a bordo dell'imbarcazione.

La nave della Marina militare che si trova a quaranta miglia dal natante si sta dirigendo nell'area SAR (Search and Rescue); intanto un elicottero del Cigala Fulgosi ha iniziato l'attività di ricerche e localizzazione. Da Lampedusa, in supporto all'attività, stanno dirigendo verso il punto segnalato due motovedette della Guardia costiera

Nel barcone con a bordo 227 immigrati che è stato soccorso durante la notte dalla Guardia costiera a circa 70 miglia a Sud di Lampedusa, c’erano anche due giornalisti francesi. I profughi, tra i quali 41 donne e 4 minori, sono apparsi in buone condizioni di salute e sono stati condotti a Lampedusa, dove lunedì è attesa la visita di Papa Francesco.

Gli immigrati sono stati poi trasbordati sulle motovedette della Guardia Costiera che hanno fatto la spola tra la nave e il porto dell’isola. Le operazioni si sono concluse intorno alle 3 di notte.

ALTRI 65 SALVATI IN CALABRIA - Aveva cominciato a imbarcare acqua e rischiava di affondare, il vecchio motopeschereccio su cui viaggiavano i 65 migranti soccorsi la notte scorsa al largo delle coste calabresi.
Il mezzo è stato individuato dalla capitaneria di porto ad una cinquantina di miglia al largo della costa di Siderno. Vista la situazione di pericolo, i militari della guardia costiera hanno subito deciso di trasbordare i migranti sulla motovedetta. Una volta ultimate le operazioni di trasbordo, il peschereccio è semi affondato.

Tra i migranti ci sono una cinquantina di minorenni, tra gli 11 ed i 15 anni. Sono quasi tutti egiziani ma ci sono anche alcuni siriani. Un migrante è stato portato in ospedale per accertamenti ma le sue condizioni non sono gravi. Tutti gli altri, dopo le prime operazioni, saranno portati in una struttura messa a disposizione del Comune.

I DATI DEGLI SBARCHI DEL PRIMO SEMESTRE DEL 2013- I dati sono in linea con quelli dell'anno passato: "numeri significativi che non danno però la dimensione dell'emergenza". Lo ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano nel corso di un'audizione in Commissione Affari Costituzionali alla Camera, ribadendo che Lampedusa "non è la frontiera dell'Italia ma quella dell'Europa" e, dunque, il fenomeno va affrontato a livello europeo.
 

Il ministro ha ricordato che il 2011 è stato l'anno in cui gli sbarchi, in conseguenza delle primavere arabe, hanno raggiunto il massimo, con l'arrivo di circa 60mila migranti. Nel 2012 sono sbarcati poco più di 13mila migranti e nei primi sei mesi di quest'anno, i dati "sono allineati all'anno scorso". Dunque non siamo in una situazione di emergenza, ha sottolineato Alfano, ribadendo però che l'Italia non può esser lasciata sola ad affrontare il fenomeno immigrazione.
 

"Faremmo un grande errore se decontestualizzassimo quel che sta avvenendo - ha detto - Lampedusa è il check point Charlie del terzo millennio. L'isola, oggi, è un ideale passaggio a livello tra il nord e il sud del mondo che ragazzi e ragazze cercano di valicare sapendo che nel nord c'è democrazia, libertà e benessere". Ecco perché l'Italia, anche in occasione dell'ultima riunione dei ministri della Giustizia e degli Interni dell'Ue, ha detto Alfano in Commissione, ha sostenuto "che Lampedusa è la frontiera dell'Europa e che tutelarla non è interesse nazionale ma Europeo". Anche perché, chi raggiunge le nostre coste "non viene in Italia ma in Europa".  Il titolare del Viminale ribadisce che l'Italia andrà avanti con la strategia degli accordi bilaterali con i paesi d'origine e transito (proprio domani è  previsto un incontro con i colleghi libici), ma quel che serve è una strategia europea. "Noi - ha concluso - diamo risposte nazionali, che hanno la necessità di coniugare il dovere dell'accoglienza con il dovere di garantire la sicurezza dei nostri cittadini".