Palermo, 9 luglio 2013 - "Sono contento se affonda un barcone. Sì. Perché pagano le persone che giocano sulla pelle della gente’’. Lo dice il leghista Erminio Boso a La Zanzara su Radio 24. "Non me ne frega niente di quello che ha fatto il Papa - dice ancora Boso - anzi chiedo a lui soldi e terreni per mettere dentro gli extracomunitari che vengono".

  CICCHITTO - In precedanza anche Fabrizio Cicchitto aveva polemizzato con le parole di Bergoglio. "Ieri il Pontefice ha sviluppato una riflessione di alto profilo su uno dei più grandi drammi del mondo contemporaneo, l'immigrazione. Un conto è la predicazione religiosa, un altro conto però è la gestione da parte dello Stato di un fenomeno così difficile, complesso e anche insidioso, per di più segnato dall'intervento di gruppi criminali, qual è l'immigrazione irregolare che proprio a Lampedusa ha per ciò che riguarda l'Italia uno snodo fondamentale", dice l'esponente del Pdl.

"Uno Stato degno di questo nome - aggiunge il presidente della commissione Esteri della Camera - non può abbassare la guardia perché rischia di diventare soggetto passivo di operazioni assai dure e pesanti nell'assenza più totale di una solidarietà internazionale. Di conseguenza, anche in questa circostanza, va affermata una ragionevole, non oltranzista, ma seria e reale autonomia dello Stato dalla Chiesa. In questo quadro - prosegue Cicchitto - è auspicabile che il ministro Keynge non operi forzature unilaterali rispetto a posizioni assai diverse sul tema immigrazione: le tematiche riguardanti ius sanguinis e ius soli possono essere superate solo attraverso mediazioni assai impegnative che richiedono un lavoro politico attento e serio".

BONINO - Sugli immigrati "la nostra politica di pura reazione e di respingimenti era sbagliata", ha affermato il ministro degli Esteri, Emma Bonino, commentando la visita del Papa a Lampedusa. "Ora, ha concluso il ministro, abbiamo cambiato l’ordine delle cose".

GLI SBARCHI - Nuova ondata di sbarchi a  Lampedusa all’indomani della visita di Papa Francesco sull'isola. Sono in totale 340 i migranti soccorsi durante la notte dalla Guardia costiera e condotti a Lampedusa, a poche ore dalla visita del Papa. Le operazioni sono iniziate nel tardo pomeriggio, quando la sala operativa ha ricevuto da telefoni satellitari, quasi in contemporanea e dalla stessa zona di mare a 50 miglia dalle coste libiche, 4 richieste di aiuto alle quali dopo poco se n’è aggiunta una quinta, localizzata a circa 50 miglia da Malta. La Guardia costiera ha allertato le autorità di questi due Paesi per trarre in salvo, più velocemente possibile, i profughi. Tutti sono stati condotti a Lampedusa.

Di concerto con le autorità libiche e in considerazione della distanza dalle coste di Lampedusa, circa 120 miglia, sono stati dirottati in zona 5 mercantili che incrociavano in quelle acque, per una prima assistenza, in attesa dell’arrivo di un pattugliatore della Guardia Costiera e di due motovedette partite da Lampedusa con a bordo 2 medici del CISOM (Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta).

Alle 22.30 circa il pattugliatore ha raggiunto un primo barcone e ha preso a bordo 94 migranti, 63 uomini, 26 donne e 5 minori, due dei quali con ustioni da idrocarburi. L’unità ha quindi abbordato altri due barconi, con a bordo 209 persone, già assistiti dalle navi mercantili che però, a causa della loro imponente stazza e dell’altezza delle murate, non avevano potuto imbarcare i profughi. Sono stati presi a bordo dalle due motovedette, che si sono quindi dirette a Lampedusa.

Il quarto barcone, rilevato nelle acque libiche e con a bordo un centinaio di persone, è stato soccorso da una motovedetta libica. Infine, la nave della Marina Militare 'Cigala Fulgosi', in collaborazione con le autorità maltesi, ha individuato il quinto natante in difficoltà, e ha imbarcato i 40 immigrati che vi erano a bordo, tra i quali due donne in gravidanza. In mattinata, senza essere avvistati, erano sbarcati direttamente ai Lampedusa 50 migranti. Nelle ultime 24 ore sono 559 i profughi approdati nell’isola.

CRETA, SOCCORSI 130 PROFUGHI - La guardia costiera e la marina militare della Grecia stanno soccorrendo un gruppo di circa 130 migranti a bordo di una barca in difficoltà a sud di Creta. Lo riferisce la guardia costiera in una nota, spiegando che il natante sta imbarcando acqua a circa 30 miglia nautiche (55,5 chilometri) a sudest di Koufonissi, piccola isola a sud di Creta. Una nave da carico di passaggio in quelle acque ha iniziato a recuperare i passeggeri della barca in difficoltà, prosegue la nota. Al momento non ci sono notizie a proposito delle nazionalità dei migranti.