Avellino, 31 luglio 2013 - Sono tre gli indagati nell’inchiesta della Procura di Avellino per l’incidente di domenica sulla A16. Sono Michele Renzi, direttore di Tronco della A16, e Antonio Sorrentino, in servizio sulla stessa tratta, i dipendenti di Autostrade per l’Italia. Assieme ai due è stato iscritto nel registro degli indagati il nome di Gennaro Lametta, titolare della ditta proprietaria del pullman e fratello dell’autista, Ciro, morto nell’incidente.

Il procuratore Rosario Cantelmo che si sta occupando del caso spiega che sono tre i filoni di indagine avviati, focalizzati su chi guidava, sullo stato del mezzo e sullo stato dell’autostrada. Per questo, spiega ancora il procuratore, è stato disposto il sequestro del tratto autostradale interessato dall’incidente e anche la parte della scarpata sottostante la A16 Napoli-Canosa, dove il bus ha finito la sua corsa. In seguito all’incidente sono morte 38 persone. Secondo i primi accertamenti, seconodo quanto reso noto agli organi di stampa nei giorni scorsi dal ministro Maurizio Lupi, sembra che il bus risalisse al 1995 e fosse poi stato reimmatricolato.
 

L'AUTOPSIA DELL'AUTISTA - E' fissata per martedì prossimo l’autopsia sul corpo di Ciro Lametta. Il medico legale Carmen Sementa potrà procedere all’esame quando saranno completate le 300 notifiche alle parti interessate, i familiari delle vittime e gli indagati.

I FERITI - Restano critiche le condizioni della ragazza di 16 anni, coinvolta nell’incidente dell’autobus caduto nella scarpata a Monteforte Irpino, domenica scorsa. La giovane donna è tuttora ricoverata nel reparto di rianimazione dell’ospedale Loreto Mare di Napoli. La prognosi, fa sapere la direzione sanitaria, resta riservata. Gravi anche le condizioni di Gennaro Schiano, 41 anni, ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Cardarelli, a Napoli. L’uomo continua a essere sotto sedativi, è costantemente monitorato e resta ancora in prognosi riservata.