Roma, 6 agosto 2013 - Ogni notte un’odissea. Il bilancio di ieri, stilato dalla guardia costiera, era di 400 migranti soccorsi in tre diversi interventi nel canale di Sicilia e uno sbarco clandestino di almeno altre cento persone. Nessuna vittima, questa volta, e l’amara consolazione di aver tratto in salvo una nave cisterna che imbarcava acqua da tutte le parti con 102 persone a bordo dopo che il governo di Malta ne aveva impedito l’attracco alla Valletta. La grossa imbarcazione battente bandiera liberiana aveva chiesto aiuto ai maltesi ma le autorità hanno negato l’autorizzazione sostenendo che il porto più sicuro era Tripoli e tre motovedette della marina militare hanno bloccato l’accesso al porto della Valletta respingendo i migranti. A quel punto, su richiesta delle nostre autorità, è intervenuto un mercantile italiano che ha soccorso gli esuli, tra cui quattro bambini.

Nelle stesse ore, un’altra carretta del mare con a bordo 205 migranti veniva individuata e soccorsa da un pattugliatore della guardia costiera non lontano da Lampedusa, guidata quindi nell’isola dove è stata offerta una prima accoglienza ai viaggiatori stremati. Un gommone con una novantina di persone a bordo tra cui 26 donne e un bambino è stato infine intercettato all’alba a 20 miglia dalla costa da una motovedetta della Capitaneria di porto di Pozzallo. Tra Siracusa e Ragusa, invece, un barcone di 17 metri è riuscito ad accostare a Punta Rio. Dei circa 100 migranti, probabilmente eritrei, giunti a terra, le forze dell’ordine ne hanno rintracciato una trentina, tutti donne e bambini, che sono stati alloggiati nei locali del mercato ittico di Portopalo di Capo Passero.

Gli ultimi sbarchi hanno creato una situazione di vera emergenza a Lampedusa, dove, spiega il sindaco Giusi Nicolini, «i trasferimenti di migranti ci sono tutti i giorni e non riusciamo a far sì che si svuoti il centro d’accoglienza». Il primo cittadino teme l’impatto che la drammatica situazione può avere sul turismo. L’isola in questi giorni ospita circa seimila turisti, che per ora non si accorgono di nulla. «Non vivono certamente il fenomeno — spiega Nicolini — perché sono e restano due mondi distinti e separati. L’isola, dal punto di vista turistico resta vivibilissima». Attualmente sono 840 i migranti ospitati nel Centro di prima accoglienza di contrada Imbriacola a Lampedusa — che ha una capienza massima di 300 persone — dopo che un gruppo di 70 nordafricani è stato trasferito a Porto Empedocle e un altro centinaio trasferito in altre località con due ponti aerei. Anche Frontex, l’agenzia europea per il controllo delle frontiere, ha lanciato l’allarme: la settimana scorsa sono arrivati a Lampedusa 1.300 migranti e nei primi sette mesi del 2013 ne sono sbarcati già 12 mila.