Cagliari, 9 agosto 2013 - All’indomani dell’inferno di fuoco che ha martoriato la Sardegna scoppiano le polemiche sulla carenza di mezzi aerei nel contrastare le fiamme e sulle cause, spesso dolose, dei roghi.


‘’Ieri mattina sono andati via gli aerei senza avvertirci, ci hanno lasciato scoperti dalle 10 e per quasi sei ore siamo rimasti senza nulla’’. Sono le accuse del sindaco di Laconi (Oristano), Ignazio Paolo Pisu, che ha dovuto confrontarsi con un incendio che dopo aver bruciato centinaia di ettari nelle campagne stava per devastare anche il paese.


Oggi è tempo di bilanci: ‘’Non è al momento possibile fare una stima esatta - ha aggiunto il primo cittadino - sono andati distrutti circa 1.500 ettari di bosco e macchia mediterranea, fra i comuni vicini Isili, Nurallao e Laconi. Abbiamo ridotto al minimo le perdite di bestiame’’.

 

“La Sardegna, più di ogni altra regione, sta pagando a caro prezzo la politica dei tagli lineari che ha comportato la drastica riduzione dei mezzi aerei antincendio, e la politica del blocco delle assunzioni dei vigili del fuoco che sta portando ad una pericolosa carenza di personale dell’unico corpo in Italia che è in grado di intervenire in pochi minuti con un sistema di pronto intervento antincendio”, ha affermato Antonio Brizzi, segretario generale del Conapo sindacato autonomo dei vigili del fuoco.

“E’ noto a tutti gli addetti ai lavori”, ha argomentato Brizzi, “che incendi di questo tipo, o li si spegne subito sul nascere da terra, o in breve tempo dilagano con necessità di numerose forze aeree, oggi in Italia indisponibili se accadono concomitanti incendi “.


“Non voglio avventurarmi nella polemica degli F35”, ha assicurato il rappresentante dei vigili del fuoco, “ma sul fronte degli incendi posso affermare, con cognizione di causa che, F35 o meno, le risorse servono urgentemente o dovremmo pagare a caro prezzo le devastazioni conseguenti. A mio parere la problematica è stata gestita con troppa faciloneria da chi ha operato i tagli e, oltretutto, la politica non si è nemmeno posta il problema di riformare una legge quadro giudicata inadatta, confusionaria e dispendiosa anche dalla corte dei conti e che oggi tiene i vigili del fuoco, l’unico corpo di pronto intervento, fuori dal problema degli incendi boschivi “.


“Riformare quindi la legge quadro sugli incendi boschivi prevedendo un ruolo chiave dei vigili del fuoco nel coordinamento e nella lotta attiva agli incendi, insieme allo sblocco delle assunzioni del personale sono provvedimenti non più rinviabili da parte del governo”, è quanto chiede Angelo Mellai, rappresentante Conapo per la Sardegna.