Catania, 10 agosto 2013 - Non si arrestano gli sbarchi di migranti sulle coste del Sud Italia e nemmeno le tragedie del mare. L'ultimo episodio è avvenuto a Catania: sei migranti sono morti al termine dell'ennesimo 'viaggio della speranza'. Le vittime hanno tutte sotto i 30 anni, tra loro anche un minorenne di 13-15 anni.

Le forze dell'ordine hanno riferito che una segnalazione è giunta alle 6: indicava la presenza di un peschereccio di 13-15 metri arenato nello specchio d’acqua antistante il lungomare Plaia. A bordo c'erano circa 120 persone, la cui nazionalità è ancora sconosciuta. I sei uomini morti, probabilmente, volevano raggiungere la battigia per fuggire ma, non sapendo nuotare, sono annegati in un canale profondo alcuni metri che c'è prima della battigia. I loro corpi sono stati recuperati e sistemati sulla spiaggia dove ogni giorno si affollano migliaia di turisti, mentre i sommozzatori hanno perlustrato il fondale alla ricerca di eventuali altre vittime. I loro compagni di viaggio, tra cui anche donne e bambini molto piccoli, sono stati soccorsi dalle forze dell'ordine. Negli ultimi giorni, complici le buone condizioni del mare nel Canale di Sicilia, sono stati oltre seicento i migranti sull'isola dal nord Africa.

LA TESTIMONIANZA - A dare l'allarme è stato il titolare dello stabilimento balneare 'Lido verde', Dario Monteforte. "Ho visto arrivare una moltitudine di persone sulla battigia - racconta Monteforte a Sky Tg24 - che tentavano di raggiungere la strada, e ho avvisato le forze dell’ordine. Una scena drammatica. Per oggi da noi niente bagni, lo stabilimento resta chiuso. E’ una scelta obbligata di fronte a una simile tragedia".

"Probabilmente non avevano consapevolezza della rotta da seguire. E’ stato probabilmente un errore di chi conduceva l’imbarcazione. Qui nel catanese eventi del genere non si sono mai registrati", ha spiegato invece Roberto D’Arrigo, capitano di fregata della guardia costiera di Catania. La procura di Catania ha aperto un'inchiesta.

SIRACUSA - Intanto un’imbarcazione carica di clandestini, tra cui donne, bambini e anche una persona disabile, è stata intercettata alle prime luci di oggi dalla Guardia Costiera a largo della costa di Portopalo di Capo Passero. La 'carretta del mare' è stata soccorsa dalle Capitanerie di porto di Pozzallo e Siracusa con l’ausilio di una nave portacontainer e gli 83 profughi di nazionalità eritrea e siriana sono stati portati al Porto Grande di Siracusa, dove è stato allestito un campo di primo soccorso.

BOLDRINI - Cordoglio per "la nuova strage di migranti avvenuta a Catania" è stato espresso dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, a nome di tutta Montecitorio. "In un Mediterraneo che ha già contato migliaia di morti, è la prima volta che un episodio così grave coinvolge la città etnea. Un approdo in più per persone che cercano di sfuggire a guerre, violenze, povertà, e perciò sono disposti a correre rischi anche mortali", ha detto Boldrini ricordando "come, in un passato non lontano, i nostri connazionali affrontavano viaggi terribili, pur di costruirsi un futuro migliore".

KYENGE - "Credo sia sempre più necessario avviare anche una forte pressione sull’Europa affinché si mettano in campo reali ed efficaci politiche che permettano al nostro paese di non essere solo nell’affrontare questa drammatica situazione", ha detto invece il ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge. I morti di Catania, ha proseguito il ministro, "richiamano ancora una volta la necessità che l’emergenza umanitaria venga affrontata in maniera più larga e condivisa da tutta la comunità europea". Kyenge sottolina che l’Italia "si sta prodigando con generosità e mezzi per soccorrere i migranti", ma ciò non basta. E dunque "è palesemente urgente ripensare i meccanismi di controllo per conoscere, prevenire e, laddove e’ possibile, evitare le cause di queste tragedie".

ALFANO - Occorre “una cooperazione europea attiva, le nostre coste non sono solo confini nazionali, ma frontiera europea e ciò è confermato sempre piu’ dal fatto che l’Italia e’ considerata un Paese di transito per i migranti”. Lo dice in una nota il ministro dell’Interno Angelino Alfano a proposito della tragedia avvenuta oggi sulle coste di Catania, tragedia che “ripropone con forza la necessita’ di fermare i mercanti di morte e richiama con urgenza la necessita’ di un rafforzamento della collaborazione non solo dell’Italia, ma di tutti i Paesi dell’Unione europea con i Paesi di origine dei flussi migratori, per evitare di assistere ad altre morti”. Alfano sottolinea che “l’Italia, da anni, si distingue come Paese dell’accoglienza per migliaia di migranti” e ricorda che il Viminale ha promosso una task force con la partecipazione di tutte le amministrazioni interessate al fenomeno dei flussi migratori, “per una condivisione delle iniziative da proporre a livello europeo, mirate all’accoglienza dei migranti che, molte volte, intendono dirigersi verso altri territori”. E pero’ “tutto cio’ non basta”, occorre appunto una cooperazione europea attiva, perche’ “le nostre coste non sono solo confini nazionali, ma frontiera europea”.

LEGA - “Sei immigrati morti in mare. La coscienza sporca ce l’hanno quei buonisti che fanno pensare a questa povera gente che in Italia ci siano posto, lavoro, futuro e speranza per tutti. Vergogna. L’unica cosa utile da fare e’ aiutarli a casa loro”. Cosi’ il vicesegretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, commenta su Facebook la tragedia di Catania.

“L`inerzia del Governo è concausa dell`ennesima tragedia umanitaria, a Catania. Il ministro Alfano, che fino ad oggi ha dormito sonni beati invece di porre un freno alle ondate immigratorie, oggi non può chiamarsi fuori dalle responsabilità”. Così il consigliere regionale e responsabile immigrazione della Lega Nord Manes Bernardini di fronte all`ennesima tragedia del mare consumatasi a Catania, dove sei migranti sono morti nel tentativo di raggiungere la riva. “Sulle nostre coste è in atto un`emergenza umanitaria - con oltre 13mila sbarchi da gennaio - nel totale silenzio del Viminale, che si è astenuto da ogni gestione preventiva del fenomeno immigratorio”, dice Bernardini. “Stiamo subendo un`invasione, stiamo vivendo drammi personali e contando vittime. Il tutto mentre Alfano sembra cotto dalla calura estiva (e dalla condanna di Berlusconi) e la collega Kyenge rincorre i post ingiuriosi di pochi deficienti per farsi incensare ad ogni uscita pubblica. L`immobilismo di questo Governo sta facendo danni enormi e sta portando a conseguenze gravissime. Definire questi ministri `dilettanti allo sbaraglio` vuol dire far loro un favore. Qui a dominare sono solo il silenzio e il vuoto decisionale. E intanto l`immagine dell`Italia affonda, come quella dei clandestini inghiottiti dal mare tra l`indifferenza dell’Esecutivo e i piagnistei della Boldrini di turno”.