Roma, 10 agosto 2013  - Il Centro Simon Wiesenthal ha chiesto ai distributori italiani e internazionali di boicottare il vino prodotto da un’azienda italiana che vende vino con etichette raffiguranti Hitler e il ventennio fascista. “Quando è troppo è troppo”, hanno scritto in un comunicato Marvin Hier e Abraham Cooper, del Centro Wiesenthal. Nel mirino c’è la società Lunardelli, da anni destinataria delle lamentele del Centro, precisa una nota del Wiesenthal.

“Abbiamo prima protestato per il lancio del ‘Fuhrerwein’ da parte dell’azienda italiana nel 1995 - spiega il comunicato, riportato oggi da The Times of Israel - ora viene promossa sul sito web una più vasta linea di vini che avvilisce, umilia e schernisce le vittime di Hitler”.

Sul sito dell’azienda italiana si legge che la ‘Linea Storia’ è stata lanciata nel 1995 con “etichette che ricordano la vita di personaggi celebri della storia politica italiana e mondiale quali Che Guevara, Churcill, Francesco Giuseppe, Gramsci, Hitler, Marx, Mussolini, Napoleone e Sissi”. L’azienda scrive quindi che “oggi circa la metà della produzione di vino in bottiglia è dedicata alla Serie Storica che conta ormai oltre 50 diverse etichette, diventate oggetto di culto fra i collezionisti”.

Interpellato dal quotidiano Usa Daily News, il proprietario dell’azienda, Andrea Lunardelli, ha risposto via email che il lancio della serie è avvenuto per “scherzo, dietro richiesta di uno dei nostri clienti, e ora vendiamo molte bottiglie, ma non abbiamo mai voluto fare politica o elogiare Hitler e i suoi uomini”. Lunardelli ha quindi precisato che molti dei suoi clienti sono tedeschi.

Spiegazione condannata dal Centro Wiesenthal: “Respingiano l’idea cinica del proprietario dell’azienda per cui questo vino viene promosso come uno ‘regalo scherzoso’... ci possono essere solo due tipi di persone che comprano questo vino: persone che si riconoscono in questo genere di idee, e giovani che non hanno vissuto la II Guerra Mondiale, per questo pensano che sia divertente, uno scherzo”.