Roma, 11 agosto 2013 - In fuga dall’Italia. Non per cercare un lavoro come fanno migliaia di giovani (quasi 80mila l’anno scorso, oltre 5mila laureati, secondo i dati di AlmaLaurea) ma per godersi la pensione. Un tempo cambiare casa e abitudini era una scelta legata al desiderio di passare qualche mese (specialmente quelli invernali o estivi) in luoghi più caldi o più freschi. Ma dalla stagione delle “villeggiature over 60” in Riviera o alle Canarie, si è passati a quella di una radicale scelta di vita. Obbligata, o quasi, per riuscire a tirare la fine del mese con mille euro di pensione. E spesso molto meno. Scappare dall’Italia per ricominciare, indossando bermuda o infradito, in coppia o soli, spendendo la metà o addirittura un terzo di quanto costa la vita a Milano, Bologna o Firenze.

L’anno scorso, secondo Eurostat, erano 676mila gli italiani che si trovavano all’estero per motivi di lavoro. I pensionati, invece, poco più di 400mila. Nel 2011 le pensioni erogate dall’Inps a soggetti residenti fuori dall’Italia sono state 496.147, per un importo medio di 205 euro e un monte complessivo di 1,322 miliardi. Oltre 300mila erano pensioni di vecchiaia e 169mila ai superstiti. In Asia risiedevano i pensionati più ricchi assegno medio mensile di 1.344 euro) e in America settentrionale i più poveri (145 euro). In Europa la maggior parte: 225mila. Se i dati dell’Inps, dopo le verifiche, sono stati un po’ limati e se comprendono anche emigranti di lungo corso, non c’è dubbio che la fuga dei pensionati sia una realtà. In particolare dalle Regioni del Nord. Negli ultimi cinque anni solo la quota di anziani lombardi iscritti all’anagrafe estera è passata da 24 a 29mila.

Del resto l’Italia in crisi, con il 52% dei pensionati Inps che prende meno di 1000 euro al mese (e sotto i 1700 euro, avverte il Codacons, specialmente al Nord e nelle grandi città, si vive di rinunce) e con un costo della vita sempre più alto, non è un Paese per vecchi. Così aumenta il numero degli over 65 che se ne vanno. Tendenza confermata dagli operatori che si occupano del desiderio di fuga degli italiani, come la community voglioviverecosi.com o mollotutto.com, sito che raccoglie le testimonianze di chi ha cambiato vita. Dalla scelta della località alle pratiche burocratiche, sapendo che spesso oltre ad avvantaggiarsi di un costo della vita più basso, in decine di Paesi esteri, che hanno stipulato convenzioni con l’Italia, c’è anche il favore fiscale di poter versare le tasse in loco.

Tra le mete preferite mettono Spagna, Repubblica Domenicana, Cipro, Grecia, Tunisia, Thailandia, Filippine ed Ecuador. In cerca di sconti fiscali, affitti da 100 o 200 euro al mese e bilocali da comprare con 30, 50 o 60mila euro. Alle Canarie (20mila italiani) negli ultimi due anni i nostri pensionati che hanno deciso di trascorrere più di sei mesi sono quadruplicati. Del resto una coppia può cavarsela con 900 euro al mese, c’è l’assistenza medica garantita, l’Iva è al 4% e si risparmia il 40% di imposte. Esenzioni a raffica riguardano anche l’Irlanda. Anche Malta, Spagna e Grecia stanno pensando allo “sconto fiscale del pensionato”. In Tunisia si paga solo il 25% delle tasse sul 20% del reddito. A Santo Domingo si vive anche con 10-12 euro al giorno, a Panama bastano 1000 dollari al mese per ottenere le agevolazioni da “pensionato permanente” come in Costa Rica. E in Ecuador ti fanno pure lo sconto sulle bollette...

Achille Perego