Torino, 13 agosto - La Procura di Torino sta campionando le confezioni di frutti di bosco congelati, considerati come possibili responsabili dell’epidemia di Epatite A che ha visto un aumento dell’incidenza dei casi su tutto il territorio nazionale. Sui frutti sono in corso le analisi di un consulente nominato dal procuratore aggiunto Raffaele Guariniello, dopo l’allerta inviata nelle settimane scorse dal Ministero della Salute, che raccoglieva le indicazioni fornite dall’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, in quanto il problema era già stato registrato in alcuni Paesi del Nord Europa. In Piemonte, nel periodo tra gennaio e luglio 2013, sono stati 65 i casi di epatite A accertati.

LE CIFRE -  Nel 2012 erano stati 33 e nel 2011 furono 42. In almeno 8 dei 65 casi registrati è stata rilevata la correlazione tra l’insorgenza del virus e il consumo di frutti di bosco congelati, correlazione non facile da dimostrare visti i tempi di incubazione del virus, che possono arrivare anche a un paio di mesi. All’origine del problema ci sarebbe l’acqua usata in fase di lavorazione, non potabile. A livello nazionale, secondo i dati inviati da 16 regioni, i casi ammonterebbero a 502, con un aumento del 264% rispetto ai tre anni precedenti.