Milano, 8 settembre 2013 - “Non voglio più che gli studenti italiani arrivino a 25 anni senza mai aver lavorato un solo giorno nella loro vita”. E’ quanto ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, nel corso del suo intervento al workshop Ambrosetti di Cernobbio. Il ministro ha aggiunto di auspicare ‘innovazioni drastiche per il Paese’.

“Non ci sono più piani strategici, manca la capacità di vedere il sacrificio attuale come una crescita futura. Come ministro dell’istruzione mi rifiuto di dare per persa l’Italia e di dare per perse grandi parti del territorio italiano. Non dobbiamo lasciare nessuno indietro”, ha aggiunto la Carrozza nel suo intervento al forum, che è stato più volte interrotto dagli applausi.


“Dobbiamo pensare - ha aggiunto - che l’Italia non si salva salvando da sole le eccellenze, che dobbiamo alzare l’asticella per tutti. Per questo ho deciso di inaugurare l’anno scolastico a Casal di Principe, per dare il segnale che non dobbiamo lasciare nessuno indietro. Non dobbiamo lasciare indietro nessuno”.

La scuola può essere la chiave per uscire dalla crisi. Ne è convinta Maria Chiara Carrozza. “Investire nella scuola - ha detto - significa creare la futura classe dirigente, cittadini capaci di produrre per se stessi e per la società, e di esercitare i propri diritti” . “Noi come scuola abbiamo mancato in qualche cosa - ha aggiunto - abbiamo prodotto una classe dirigente più omologata, e con l’omologazione certamente non verremo fuori da questa crisi. Per questo penso alla scuola come modo di uscire da questa crisi.

“Io penso a lavorare, domani abbiamo un consiglio dei ministri importante per il governo e per la scuola. Sono concentrata su questo e sul futuro dell’istruzione. Certo anche il nostro lavoro sarebbe più semplice se potessimo contare su una maggiore stabilità politica”, ha risposto la Carrozza a chi l'ha interpellata sulla tenuta del governo.