Roma, 9 settembre 2013  - Il giorno del via ai test d'accesso all'Università, con proteste e flash mob assortiti, dal governo arriva un gesto di 'pacificazione' nei confronti degli studenti: già da quest’anno il contestato bonus maturità verrà cancellato. Lo prevede il decreto legge sulla scuola presentato oggi in consiglio dei ministri. Nella tornata di test d’ingresso alle facoltà a numero chiuso non si terrà dunque conto del voto conseguito all’esame di Stato.

LETTA E CARROZZA - “Sono commossa e orgogliosa per essere il ministro che ha riportato l’istruzione al centro dell’agenda politica e grata a tutto il Consiglio dei ministri per aver lavorato intensamente per ottenere questo risultato. E’ stata un’azione collegiale per permettere il rilancio della pubblica istruzione italiana”, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca Maria Chiara Carrozza al termine del Consiglio dei Ministri che ha approvato il decreto scuola.

Il premier Enrico Letta sottolinea "l'importanza dell’applicazione della Costituzione sul diritto allo studio" per superare le diseguaglianze, in apertura del decreto scuola. “Inizia l’anno scolastico e il governo ha voluto fare un intervento urgente importante per dare alcune risposte ai problemi della scuola italiana - spiega Letta - Le attese sono moltissime da parte del mondo dell’istruzione e abbiamo voluto dare le prime risposte perché le risorse sono limitate e abbiamo dovuto fare i salti mortali. L’anno scolastico inizia in modo molto forte e significativo”.

"Finalmente ritorna e ri-esiste l’impegno per il diritto allo studio, che è stato uno dei temi più complessi, più controversi e purtroppo più tagliati negli anni - sottolinea il presidente del Consiglio - Se non c’è diritto allo studio non c’è la pari opportunità di accesso all’istruzione in un Paese, il nostro, in cui le diseguaglianze sono cresciute tanto. Se non c’e’ diritto allo studio le persone non sono in grado di superare le diseguaglianze dei punti di partenza”. 

STANZIAMENTI E COSTO DEI LIBRI - A regime sarà di 400 milioni di euro lo stanziamento per il decreto legge sulla scuola, ha detto il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza.  Il decreto inoltre stanzia “15 milioni (3,6 per il 2013, 11,4 per il 2014) di euro per la lotta alla dispersione scolastica”.

Il ministro ha poi sottolineato un aspetto del decreto che farà particolarmente piacerer alle famiglie: già da quest’anno scolastico, gli studenti potranno utilizzare i libri di testo delle edizioni precedenti. Previste anche misure "per ridurre il costo dei libri di testo per le famiglie".

SIGARETTE ELETTRONICHE - Vietate le sigarette elettroniche nelle scuole, prevede il decreto su scuola e università approvato in mattinata dal Consiglio dei ministri in corso a palazzo Chigi. Per i trasgressori, secondo quanto si apprende, sono previste sanzioni pecuniarie.

SOSTEGNO - Via libera all'assunzione a tempo indeterminato di 26.000 insegnanti di sostegno. Verranno stabilizzati nell’arco di un triennio passando dall’organico di fatto a quello di diritto. "Per il funzionamento delle scuole, nel decreto c’è l’inizio della soluzione della questione del personale Ata. Dal primo gennaio partiranno le assunzioni". Lo annuncia il premier Enrico Letta. "Le nostre scuole sono in drammatica carenza" e la ripresa delle assunzioni "è fatto molto significativo, perché la carenza non poteva continuare".

PERSONALE ATA - "Per il funzionamento delle scuole, nel decreto c’è l’inizio della soluzione della questione del personale Ata. Dal primo gennaio partiranno le assunzioni", annuncia ancora Letta. "Le nostre scuole sono in drammatica carenza" e la ripresa delle assunzioni "è fatto molto significativo, perché la carenza non poteva continuare".

WI-FI - Il decreto prevede delle misure per la “modernizzazione degli strumenti”, sottolinea Letta facendo  riferimento in particolare all’uso dello “wi fi nelle scuole”. Il premier ha aggiunto che nel provvedimento ci sono “molti passaggi per gli insegnanti”, tra cui l’ingresso gratuito dei docenti nel sistema museale del Paese. “E’ una novità, ha spiegato, per sostenere l’aggiornamento

PERMESSI DI SOGGIORNO - La validità del permesso di soggiorno sarà estesa a tutta la durata del corso di formazione scelto dallo studente straniero. Per il ministro Kyenge è “una grande novità perché rende competitivo il sistema universitario e soprattutto mette l’Italia alla pari degli altri Paesi. E’ un grande passo”.

PROTESTA A ROMA - Uno striscione a Roma, a La Sapienza, per dire ‘no’ ai test di accesso all’università. “Siamo contrari al numero chiuso perché crediamo che non possa essere un quiz a decidere il futuro di migliaia di studenti. I ragazzi che si diplomano hanno diritto a frequentare la facoltà per cui si sentono portati e per cui si vogliono impegnare- ha spiegato Liliana Armento, esponente di Link coordinamento universitario- E invece soltanto uno studente su 8 oggi riuscirà ad avere accesso alla facoltà di Medicina, gli altri dovranno ripiegare su altre facoltà, per cui non sono portati né hanno voglia di impegnarsi. Ciò vorrà dire che lasceranno l’università e andranno di fatto a ingrossare quei 2 milioni di persone che oggi in Italia non studiano e non lavorano perché non c’è un Paese che è in grado di assicurare loro né un diritto al lavoro né un diritto allo studio”.

‘Il numero chiuso non è salutare’, come recitava la striscione, “perché da un nostro studio è emerso che dal 2018 ci sarà in Italia il problema della carenza dei medici- ha detto ancora Armento- Ci saranno nel 2020 circa 50 mila medici in meno. Questo perché le barriere all’accesso sono troppo strette. Nei prossimi giorni continueremo a stare dinanzi alle facoltà dove ci saranno altri test, mentre l’11 ottobre saremo in piazza con la Rete degli studenti per rivendicare nuovi fondi di finanziamento all’istruzione e il 12 per ribadire che il diritto allo studio è un diritto costituzionale. Per tutti”.

FLASH MOB - Giornata di test universitari e proteste a Roma, come in altre parti d’Italia. A La Sapienza, prima dei quiz di Medicina, l’Udu ha dato vita a un flash mob contro quella che ha definito una “lotteria”. Sono 85.000 in tutto gli aspiranti medici e odontoiatri che devono cimentarsi con le prove d’ammissione “e solo 1 su 8 riuscirà a entrare”.

I ragazzi dell’Udu si sono presentati nel primo ateneo della Capitale con una maschera raffigurante un cartello di ‘Divieto d’accesso’. Per il coordinatore nazionale, Michele Orezzi, “il test d’ingresso fatto in questo modo è davvero una lotteria e per noi rappresenta il divieto all’accesso al futuro. Un test anonimo che ci priva della nostra identità e ci impedisce di giocarci la nostra chance in università ancora prima di entrarci e di imparare qualsiasi cosa”.

“Quest’anno più che mai- ha continuato- vista l’introduzione del bonus di maturità che, iniquo e diseguale, andrà ad alterare tutte le classiche finali. Troviamo paradossale che la ministra Maria Chiara Carrozza abbia annunciato che verrà abolito perché riconosciuto finalmente come criterio di valutazione ingiusto, ma solo a partire dal 2014. E per tutti gli studenti di quest’anno? Un’ulteriore beffa per gli studenti che stanno facendo i test adesso. Chiediamo che venga abolito fin da subito, altrimenti abbiamo già pronto un maxi-ricorso per farlo abolire dal Tar del Lazio” ha concluso Orezzi.