Roma, 10 settembre 2013 - "Il ministero ha fatto i conti, ma comunque abbiamo ritenuto che l’abolizione del bonus maturità da quest’anno fosse la soluzione più equa”. Lo ha sottolineato il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, stamane a Pisa, a margine della presentazione di un progetto di teledidattica per i bimbi del reparto di oncologia, in merito alla possibilità di ricorsi da parte di studenti che si sono visti cancellare il bonus mentre sono in corso i test di accesso alle facoltà universitarie a numero chiuso. Il ministero dell’Istruzione non teme i ricorsi sull’abolizione del bonus maturità e critica l’eccessiva pratica di rivolgersi ai tribunali esistente in Italia. “Noi avremo sempre ricorsi - ha dichiarato il ministro Carrozza in un’intervista a SkyTg24 - a volte ci sono iniquita’ e la giustizia deve fare il suo corso, ma non deve essere lo standard che ci si rivolge alla giustizia perché si perde un concorso e si spera che in un qualche meccanismo ci sia un granellino di sabbia su cui fare leva per ribaltare l’esito del concorso. Questo a mio avviso è sbagliato”. “Abbiamo troppa cultura dei ricorsi in Italia - ha insistito il ministro - il ricorso deve essere un caso estremo, nei casi in cui non c'è equità nell’azione amministrativa, ma non deve essere la prassi in base alla quale uno va dall’avvocato se ha perso un concorso. E’ un’abitudine italiana veramente brutta”.

GIURISTI CONTRARI - L’abrogazione del bonus maturità per i test d’ingresso alle facoltà a numero chiuso è avvenuto con decreto legge e pertanto il provvedimento in sè stesso non può essere impugnato. “Coloro che sono stati danneggiati direttamente dall’abolizione in corsa del bonus - ha spiegato all’AGI Francesco Manganaro, ordinario di diritto amministrativo all’universita’ di Reggio Calabria - potranno ricorrere al Tar contro la graduatoria, ma i loro legali dovranno eccepire davanti al giudice l’eventuale incostituzionalità del decreto che, com'è noto, ha forza di legge”. Potrebbe essere quindi addirittura la Consulta ad avere l’ultima parola su questa vicenda. D’accordo con Manganaro anche il collega catanese Renato Licciardiello: “Trovo strano che il provvedimento arrivi a bando avvenuto e nello stesso giorno nel quale avvengono i test, gli studenti potranno agire singolarmente o in gruppo. Purtroppo siamo costretti a constatare che il nostro governo e le nostre amministrazioni non sanno gestire i concorsi pubblici”.

MINACCIA RICORSI - “Il sistema del bonus maturita’, per quanto non privo di problematicita’, garantiva un sistema premiale per tutti gli studenti che conseguivano un buon rendimento negli ultimi anni di studio. Da oggi invece per essere ammessi alle facolta’ a numero chiuso sara’ decisivo esclusivamente l’andamento che si avra’ nei 100 minuti di test”. Cosi’ Virgilio Falco, portavoce nazionale di StudiCentro, commenta la sua abolizione. “Riteniamo- ha continuato- che sia piu’ rilevante ai fini dell’ammissione avere alle spalle un buon percorso scolastico rispetto al conoscere o meno Dominique Strauss-Kahn, protagonista quest’anno dei test d’ingresso di medicina”. Secondo Falco la “decisione di abolire il valore del voto di maturita’ a quiz iniziati provochera’, inoltre, una valanga di ricorsi da parte di quei studenti che con un voto di maturita’ alto si vedranno precludere le porte del proprio dipartimento preferito. Il rischio- ha concluso- e’ quello che l’anno accademico cominci aspettando gli esiti dei ricorsi ai tribunali amministrativi”.