Grosseto, 17 settembre 2013 - Non si fermano i lavori nella Costa Concordia. Appena la nave verrà messa in sicurezza "ci rimetteremo al lavoro per trovare i due dispersi", ha fatto sapere il capo della protezione civile Franco Gabrielli, al termine delle operazioni di rotazione della nave.  Operazioni che però non cominceranno prima di un paio di giorni.

Gabrielli ha spiegato che "probabilmente i due dispersi si trovano nella nave" e ora, ha proseguito, "sarà possibile esplorare parti della Concordia finora inaccessibili". I due corpi mai trovati sono Maria Grazia Trecarichi, che era in crociera con la figlia e un'amica, e Russel Rebello, l'indiano che lavorava come cameriere. Il capo della protezione civile ha effettuato nella prima mattinata un sopralluogo nei pressi del relitto, per verificare da vicino e alla luce del giorno, le condizioni della parte riemersa.

Anche il ministro dell'Ambiente Orlando ha sottolineato l'importanza della fase di messa in sicurezza della Concordia. Il porto di Piombino resta probabilmente in pole per ricevere il relitto della ‘Concordia’, ma le altre citta’ che si sono fatte avanti, a cominciare da Civitavecchia, restano assolutamente in corsa. Orlando ha spiegato che adesso si tratterà di "individuare la metodologia migliore per collocarla nel porto più funzionale al suo smaltimento, dove la nave dovrà essere demolita.

COSA SUCCEDERA' NEI PROSSIMI MESI

MESSA IN SICUREZZA E POSIZIONAMENTO CASSONI: Già da domani, dunque, si comincerà a lavorare attivamente alla fase 2 del progetto. Per prima cosa verra’ fatta una verifica delle condizioni del relitto, per valutarne lo stato complessivo e, soprattutto, quello del lato di dritta: solo dopo questi esami sara’ possibile procedere agli interventi di ripristino della struttura e stabilire con maggiore certezza i tempi della fase successiva, quella del rigalleggiamento. A verifiche effettuate, inoltre, si procedera’ all’installazione dei cassoni sul lato di dritta: 15 sono già costruiti e fermi negli stabilimenti di Fincantieri, in attesa di essere trasferiti al Giglio. “Tutti i cassoni dal lato di terra andranno attaccati alle 56 catene che passano sotto lo scafo - ha spiegato Sloane - E laddove la fiancata e’ danneggiata, bisognera’ riempire il vuoto. Per questo i cassoni avranno la possibilita’ di muoversi”.

RIGALLEGGIAMENTO: Al termine di questa fase la Concordia sara’ imbrigliata da 30 cassoni. Con un sistema pneumatico i contenitori verranno svuotati dall’acqua e forniranno la spinta necessaria per riportare a galla il relitto. Sloane ha sottolineato che questo passaggio, in realta’, sara’ diviso in due fasi: un rigalleggiamento parziale, che consentirà ai tecnici di far passare le catene che devono sostenere i cassoni sotto la nave, e un rigalleggiamento definitivo al temine del quale la parte che rimarra’ sommersa della Concordia sarà di circa 20 metri.

RIMOZIONE E SMANTELLAMENTO: Completate le fasi precedenti, a primavera 2014, si procedera’ a portare via la Concordia dal Giglio. Un’altra fase delicatissima per i rischi che si potrebbero correre e tutta ancora da definire. Al momento, infatti, non e’ ancora stato deciso il porto dove la nave sarà’ smantellata e lo stesso Ad di Costa Michael Thamm non ha smentito la possibilità che la nave possa essere portata via con una mega piattaforma sud coreana, la Vanguard, che la inglobera’ completamente. Un’operazione che potrebbe consentire a Costa di smantellare il relitto in qualsiasi porto del mondo.

RIPRISTINO AMBIENTALE: L’ultima fase del progetto messo in piedi dalla Titan e dalla Micoperi prevede il ripristino dei luoghi del cantiere - verranno cioe’ rimossi il falso fondale, le piattaforme, i pali dove sono ancorate le funi di tiraggio e riposizionate la flora e la fauna marina che c’erano prima dell’incidente - e il monitoraggio dell’ecosistema, che avra’ una durata di 5 anni.