Milano, 21 settembre 2013 - "Se fosse confermata la notizia sarebbe sconvolgente, ha detto che le parole delle nuove Br sono deprecabili, ma comprensibili. Mi pare intollerabile che un candidato alla Presidenza della Repubblica possa dire questo, mentre i nostri poliziotti sono impegnati a difendere e proteggere il cantiere e i lavoranti delle ditte sono li’ e rischiano la vita". Così arrivando all’incontro di Forza Italia al centro congressi di via Corridoni, il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha commentato le parole di Stefano Rodotà sul messaggio delle 'Nuove Br' sulla questione Tav.

"Mi chiedo se non ci sia da temere per il ritorno dei cattivi maestri - ha aggiunto Alfano - non possiamo dare un millimetro di vantaggio alle nuove Br, parole come queste sono gravissime, inquietanti, le condanno duramente e mi auguro che Rodotà le rettifichi". Alfano ha poi assicurato che "lo Stato farà lo Stato" e ha sottolineato che "le parole in questi momenti pesino come pietre e che non si possano sbagliare le parole".

LA REPLICA DI RODOTA' - "Le parole delle nuove Br sono inaccettabili e ingiustificabili": lo ha detto senza se e senza ma il costituzionalista Stefano Rodotà, che, raggiunto al telefono da Tmnews, ha voluto precisare il senso delle sue dichiarazioni e rispondendo anche alle critiche arrivate dal ministro dell’Interno Angelino Alfano. "Ho detto una cosa molto semplice ma le mie parole sono state usate in modo improprio, quindi lo ribadisco con chiarezza: sono inaccettabili le parole delle nuove Br, ma non mi sorprendono perché cosa vi aspettavate dalle dichiarazioni di brigatisti? In questo senso sono 'comprensibili' ma non giusticafibili, mai giustificabili", ha spiegato il costituzionalista, che ha sottolineato: "Purtroppo c’è ancora chi usa questo linguaggio, perché è rimasto prigioniero di questa deprecabile cultura e la gravità è accresciuta dal fatto che quella cultura non è affatto scomparsa e di questo bisogna rendersi conto. Ho voluto sottolineare solo un dato di realtà che bisogna tener presente ma ho puntato sul fatto che sono parole deprecabili, inaccettabili".

"Non strumentalizziamo le mie dichiarazioni - ha aggiunto - non ho mai detto 'comprensibili' nel senso di ‘giustificabili’, la mia distanza da questo è totale. Tutta la mia vita testimonia che ho sempre lottato, sia sul piano culturale che politico contro ogni forma di terrorismo". E anche in relazione a ciò che accade in Val di Susa il costituzionalista ha ribadito: "La mia distanza è totale da ogni linguaggio o manifestazione di violenza, ogni manifestazione di violenza ha il mio più assoluto dissenso".