Lampedusa, 4 ottobre 2013  - Sono state sospese le immersioni dei sommozzatori impegnati nel recupero delle vittime: le condizioni del mare, infatti, non permettono per il momento di proseguire con le ricerche. Le motovedette con i sommozzatori a bordo restano comunque nella zona del naufragio affinché, non appena le condizioni lo permetteranno, si possano riprendere le immersioni.

Le ricerche dei dispersi del tragico sbarco avvenuto ieri mattina di fronte a Lampedusa nel quale hanno perso la vita centinaia di migranti, erano riprese all’alba. I cadaveri recuperati fino ad ora sono 111 (e non 127 come affermato ieri sera), ma sotto al barcone inabissatosi a circa 500 metri dalla costa sarebbero incastrati almeno un altro centinaio di corpi. I superstiti, 155, sono stati trasferiti al centro d’accoglienza dell’isola, ma verranno accolti a Roma, "grazie anche alla collaborazione del ministero dell’Interno. E questo è il primo segnale della ribellione contro la rassegnazione e l’indifferenza”, ha detto il sindaco Ignazio Marino, durante la veglia in Campidoglio per le vittime del naufragio

IL RELITTO - Il relitto dell'imbarcazione, lunga circa una ventina di metri, si trova a un miglio e mezzo di distanza da Cala Croce. Chi lo ha visto sostiene che il barcone è affondato "in assetto da navigazione", cioè è andato a fondo senza rivoltarsi. E’ probabile dunque che i migranti, inclinandosi da un lato, abbiano fatto entrare acqua nel peschereccio che è così affondato. I sub che hanno visto la barca, inoltre, dicono che non ci sono segni di incendio a bordo anche se sono state recuperate diverse coperte imbevute di benzina.

LUTTO NAZIONALE - Intanto, nel giorno in cui il Paese osserva il lutto nazionale per la più grossa tragedia dell’immigrazione avvenuta a Lampedusa, sull’isola si è recato il presidente della Camera Laura Boldrini, accolta dal governatore della Regione Sicilia, Rosario Crocetta. 

I migranti che arrivano a Lampedusa “sono richiedenti asilo e vanno protetti. Se vengono protetti i collaboratori di giustizia, tanto più vanno protette le persone che sfuggono dalle guerre”, ha detto il presidente della Camera. 

E’ necessario “fare chiarezza su nostra legislazione perchè se molti pescatori preferiscono non vedere, è perché c’è confusione. Si può o non si può soccorrere un clandestino? L’unico reato è l’omissione di soccorso. Bisogna spiegare che il reato di immigrazione clandestina non significa che non si deve soccorrere in mare".

ALFANO: "NON SARA' L'ULTIMA TRAGEDIA" - E', invece, rientrato a Roma Angelino Alfano, che oggi si è presentato alla Camera per una informativa sulla vicenda. "Non vi è alcuna ragione per pensare che quanto accaduto ieri a Lampedusa sia l’ultima volta - ha detto il ministro dell'Interno -. Ecco perché rabbia e indignazione e il senso di impotenza mi impongono di unirci al grido di Papa Francesco a quel vergogna che credo sia un sentimento collettivo".

"NELLA STIVA MOLTI CORPI" - "Sarà importante vedere se nella stiva ci sono altri. Lì viaggia solitamente chi paga il biglietto meno caro, più poveri tra i poveri", ha aggiunto il vicepremier ricordando che quest'anno "sono arrivati più di 30mila migranti in Italia". "La gran parte è stata soccorsa, perché noi siamo andati a prenderli con i nostri mezzi, spesso ben oltre la competenza nostra, fino alla riva di alcuni Paesi anch’essi europei", ha detto ancora ricordando che "il sistema di accoglienza è stato raddoppiato fino a 16mila posti".

"RIPARTIRE DALLA FRONTIERE" - Alfano, che ha anche voluto ringraziare i "cittadini di Lampedusa che con un cuore grandissimo hanno accolto i migranti" e i soccorritori, ha sottolienato che "bisogna ripartire politicamente dall’idea di frontiera". La questione - ha detto - è "se l’Europa intende difendere la frontiera che ha disegnato con il trattato di Schengen. Uno Stato che non protegge la sua frontiera semplicemente non è. E allora l’Europa deve scegliere se essere o non essere".

NOBEL ALL'ISOLA - In mattina, intervenendo a 'La telefonata su Canale 5, Alfano ha lanciato l'idea di "assegnare il premio Nobel per la pace" a Lampedusa, per il grande lavoro di solidarietà e umanità dimostrato dagli abitanti dell’isola. Il vicepremier ha voluto annunciato che il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, ha promesso una sua visita sull'isola siciliana.

NAPOLITANO - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dal canto suo, ha espresso al ministro Alfano il proprio ''apprezzamento per l'impegno che sta dispiegando'' a Lampedusa, sottolineando "l'esigenza di politiche specificamente rivolte al fenomeno dei profughi e richiedenti asilo non regolate da alcuna legge italiana''.

PAPA AD ASSISI: IL GIORNO DEL PIANTO PER LE VITTIME DEL NAUFRAGIO - "Oggi è un giorno di pianto, queste cose le fa lo spirito del mondo". Così Papa Francesco da Assisi è tornato a parlare della tragedia di Lampedusa, criticando il "mondo selvaggio" a cui non importa, tra l’altro, se "tanta gente fugge dalla schiavitù, dalla fame, cercando la libertà" e "trovano la morte come è successo ieri".

LA COMMISSIONE EUROPEA - La Commissione Ue, invece, respinge le accuse di non aver fatto nulla per rispondere alle richieste di aiuto di Roma per le emergenze sbarchi. "Le richieste ufficiali che le autorita’ italiane ci hanno fatto sono state di intervenire con le operazioni Frontex,che hanno avuto luogo", ha affermato Michele Cercone, portavoce del commissario Ue Affari interni Malmstrom. "Il dibattito in questo momento è molto emozionale, ed è normale. Ma se vogliamo davvero fare la differenza, la dobbiamo fare in concreto - ha proseguito - . Il problema è che queste tragedie avvengono perché non si riesce ad intercettare la presenza delle imbarcazioni e non si arriva a soccorrerle in tempo. E su questo punto abbiamo realizzato uno strumento specifico che è Eurosur (un sistema per identificare le imbarcazioni, ndr) e dalla sua entrata in vigore porterà molto valore aggiunto".

LETTA - E, in serata, è intervenuto anche Enrico Letta. "Oggi è una giornata di lutto per l’Italia e per l’intera Europa. Purtroppo centinaia di persone hanno perso la vita ieri a Lampedusa e sono cittadini italiani, da oggi sono cittadini italiani", ha detto il premier dal palco del XXI convegno di Pontignano. "E’ un dramma - ha proseguito - al quale abbiamo voluto dare la massima partecipazione possibile e dobbiamo anche fare una riflessione. E’ una vergogna, come ha detto il Papa, perché non possono accadere piu’ eventi così drammatici. Questa giornata non può passare invano con una riflessione superficiale: mai più".

GRASSO - “Secondo me va rivista la nuova normativa anche alla luce di questi eventi e va attuato un temperamento della Bossi-Fini per evitare che, per esempio, come sembra, qualcuno per non incappare nel reato di favoreggiamento dei clandestini o dello sbarco di clandestini possa evitare di dare soccorso a persone che stanno per morire. Questo mi pare che sia essenziale e bisogna provvedere soprattutto a questo”. Lo ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso in una intervista ad Antonio Preziosi per Baobab su Radio 1.

BOSSI - Dura la replica di Umberto Bossi. ‘’Dicono di cambiare la mia legge? Speriamo di no, è l’unica barriera che c’è all’invasione dei clandestini’’, ha detto il senatur a a Virus su Raidue. ‘’L’Italia - ha aggiunto - non può diventare la portaerei che accoglie tutti i clandestini del mondo’’.

‘’La legge va bene così’’, ha sottolineato Bossi. ‘’Io - ha proseguito - ho fatto una legge che stabilisce che per venire bisogna avere un contratto di lavoro, se volete stare qui dovete lavorare. Ma qui vengono tutti quelli che non lavorano e devono essere rimandati nel loro paese’’. C’è chi dice che è una legge fascista... ‘’Gli dica di andare a quel paese’’, ha ribattuto il senatur.

SINDACO GIUSI NICOLINI: A LETTA HO CHIESTO PIU' CORAGGIO - "Sono giornate nere per l’Italia e l’Europa. Giorni di dolore e vergogna. Ho ricevuto la telefonata di Letta, ma ho chiesto al governo più coraggio e di dare segnale concreto: modificare la normativa per avere maggiore autorevolezza in Europa e più forza nel chiedere un suo intervento, affinché si prenda carico delle sue responsabilità. Mentre questo Paese deve far valere la sua credibilità e l’orgoglio di avere salvato delle vite umane". Lo ha detto il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini costantemente al molo dell’isola per assistere alle operazioni di recupero delle vittime del naufragio.

KYENGE: "POTEVO ESSERCI IO" - "Su quella barca, al posto di quei disperati, ci potevo essere io. E’ una tragedia immane, un dolore terribile che mi paralizza", ha detto il ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge. "Quei morti ce li abbiamo tutti sulla coscienza", ha aggiunto spiegando che le cose ora devono cambiare e "bisogna rivedere tutte le nostre norme sull’immigrazione e serve una legge sui richiedenti asilo".

TRAGHETTO CON LE BARE - Intanto, sull'isola, sono arrivate a bordo di un traghetto le 140 bare che accoglieranno le spoglie delle vittime del naufragio. Le bare, stipate a bordo di due camion, sono state trasferite all’hangar dell’aeroporto di Lampedusa dove al momento sono ricomposti le vittime.

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UNA DONNA INCINTA VIOLENTATA NELLA TRAVERSATA: HA PERSO IL FIGLIO - Ha perso il figlio che aspettava, durante la traversata del deserto, l’eritrea ventenne sopravvissuta al naufragio di ieri, a Lampedusa, e ricoverata all’ospedale Civico di Palermo. Inizialmente si era pensato che la giovane fosse incinta, ma questa mattina, alla mediatrice culturale che l’ha incontrata ha raccontato di avere subito un interruzione di gravidanza durante il viaggio. Dalle parole della donna, che è ancora in stato confusionale, sembrerebbe che a causare l’aborto potrebbe essere stata una violenza subita. A indurre i soccorritori nell’equivoco che la donne fosse incinta sono stati il fatto che ripeteva "baby" e che l’utero fosse di dimensioni più grandi del normale: circostanza, si è accertato in un secondo momento, dipesa dalla gravidanza interrotta.

USA: QUESTE TRAGEDIE VANNO PREVENUTE - Gli Stati Uniti lanciano un appello alla comunità internazionale perché si metta al lavoro per prevenire catastrofi simili a quella di Lampedusa. E’ quanto si legge in una nota del Dipartimento di Stato americano, in cui si sottolinea come gli Usa siano "rattristati dalla notizia dei circa 100 emigranti annegati nel Mediterraneo quando la barca su cui si trovavano è affondata per un incendio". "Migliaia di emigranti ogni anno tentato di attraversare percorsi pericolosi in cerca di asilo o di opportunità - prosegue la nota - la disperazione per costoro spesso supera i rischi del viaggio stesso".

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