Lampedusa, 7 ottobre 2013 - Prosegue il macabro recupero dei cadaveri del naufragio di giovedì scorso a Lampedusa. Ieri dal relitto del barcone, che giace a circa 50 metri di profondità davanti alla costa dell’Isola dei Conigli, sono stati estratti 83 corpi, mentre oggi i sommozzatori ne hanno riportati a galla 37: 20 sono stati recuperati nel pomeriggio (uno dei corpi è di una donna); 17, tra i quali 4 donne, in mattinata. Il numero totale dei morti fin qui accertati si attesta a 231.

Intanto i corpi delle vittime sono così tanti che manca un posto dove comporli. Gli ultimi recuperati sono stati deposti dentro due camion frigoriferi. Un altro autotreno, il terzo, carico di bare è giunto oggi sulla maggiore delle Pelagie.

MINUTO DI SILENZIO E FIACCOLATA AL PARLAMENTO UE - Il Parlamento europeo ha aperto con un minuto di silenzio la sessione plenaria a Strasburgo, alle 17 di oggi; successivamente, alle 20 e 15, su iniziativa degli eurodeputati italiani, ci sarà una fiaccolata per le vie della città francese. Si tratta di “due momenti simbolici per esprimere il cordoglio di tutto il Parlamento” per la strage di Lampedusa - ha spiegato la vicepresidente dell’assemblea Roberta Angelilli - “oltre che vicinanza e solidarietà alle famiglie delle vittime e ai sopravvissuti”.

NAPOLITANO - “Ricordo che c’è l’asilo, che è cosa diversa dall’immigrazione. Al centro della nostra attenzione c’è un’ondata di profughi, che non sono migranti, legali o illegali. Sono un’altra cosa”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rispondendo a una domanda sull’atteggiamento in Europa nei confronti del problema dell’immigrazione.

IL MONITO DI SCHULZ - “I profughi devono essere suddivisi in modo più equo tra gli Stati membri dell’Unione europea. Ciò significa anche che la Germania deve accogliere più persone”: è l’appello lanciato dal presidente del Parlamento europeo, il tedesco {{WIKILINK}}Martin Schulz{{/WIKILINK}}, intervistato da Bild. Un’opinione condivisa in Germania anche dal ministro per lo Sviluppo tedesco, Dirk Niebel (Fdp), secondo il quale l’Europa ha bisogno di una “politica d’immigrazione e per i profughi comune”, e da Julia Kloeckner, la vice-presidente della Cdu, partito di Angela Merkel, la quale ha chiesto dalle colonne della Welt am Sonntag che il problema venga risolto con un vertice europeo. “E’ una vergogna che l’Ue abbia lasciato cosi’ a lungo sola l’Italia con i flussi di profughi dall’Africa”, sottolinea Schulz.

BARROSO SULL'ISOLA - Il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso ha confermato che mercoledì sarà sull'isola siciliana "in uno spirito di supporto e solidarietà". “Domani partirò per Lampedusa per vedere con i miei occhi” cosa è successo e cosa “possiamo fare assieme” per risolvere questa situazione, ha detto Barroso. 

Barroso discuterà con le autorità italiane "possibili ulteriori misure da prendere e azioni concrete da sviluppare a livello nazionale ed europeo per far fronte alla spinosa questione dei rifugiati e alle difficoltà degli Stati membri colpiti dal fenomeno". Tra le misure in discussione ci saranno anche possibili "azioni congiunte con paesi terzi", si legge della nota della Commissione Ue. Domani, intanto, a Lussemburgo discuteranno della questione i ministri degli Interni dei 28.

PAPA FRANCESCO: UN AIUTO CONCRETO AI MIGRANTI - “Daremo un aiuto concreto a ciascuno dei superstiti, per provvedere alle esigenze più immediate”. Il tweet dell’Osservatore Romano con le parole di monsignor Konrad Krajewski è molto più di una semplice dichiarazione d’intenti: innanzitutto perché l’uomo che parla è l’inviato che papa Francesco ha spedito a Lampedusa all’indomani della tragedia. Ma soprattutto perché quelle parole sono già un fatto concreto: “stiamo valutando come meglio poter sostenere le necessità materiali dei sopravvissuti", conferma don Stefano, il parroco di Lampedusa.

La chiesa guarda anche al lato ‘politico’ della questione. Vale a dire la Bossi-Fini, una legge che, non da oggi, non piace Oltretevere. “Il problema - conferma monsignor Montenegro - non è misurare quanta responsabilità della politica vi sia in una simile tragedia. E’ evidente che, se succede una cosa simile, qualcosa non funziona. La legge non funziona”. L’indicazione è chiara: come prima cosa va cancellato il reato di immigrazione clandestina, che trasforma automaticamente ogni disperato che attraversa il Mediterraneo in un indagato.

NUOVO SBARCO - E si registra un nuovo sbarco di immigrati a Pozzallo (Ragusa), dove all’alba sono giunti in porto 201 profughi. Erano a bordo di due barconi, intercettati dalla Guardia costiera e condotti in porto. Sulla prima imbarcazione c’erano 29 uomini, sulla seconda 172 persone tra cui molte donne e bambini e due neonati. Tutti sono apparsi in buone condizioni.