La Valletta, 12 ottobre 2013 - Ci sarebbe anche uno 'scafista' tunisino tra le 146 persone tratte in salvo dalle autorità maltese durante il naufragio avvenuto ieri nel canale di Sicilia, costato la vita ad almeno 34 persone. Secondo indiscrezioni raccolte a La Valletta, le autorità lo starebbero trattenendo dopo averlo identificato.

Intanto sono drammatici i racconti dei migranti sopravvissuti. "I libici ci hanno sparato addosso, uccidendo due di noi, quando ci hanno avvistati" appena lasciate le coste libiche, hanno riferito alle autorità maltesi che su quanto avvenuto hanno aperto un'inchiesta. Secondo le testimonianze, infatti, una sparatoria sarebbe avvenuta poco prima che il barcone si capovolgesse e, a sparare, sarebbe stata una motovedetta libica. Tre profughi sono rimasti feriti.

"Abbiamo pagato 3mila dollari ciascuno ai miliziani libici nel porto di Zuwahra per questo viaggio della morte", hanno riferito ancora alcuni dei sopravvissuti alla tragedia. 

I naufraghi sono in maggioranza siriani, ma c’era anche un gruppo di circa trenta palestinesi e un libanese, oltre al tunisino, che si sospetta fosse lo 'scafista'.