Agrigento, 21 ottobre 2013  - Diciotto giorni dopo il naufragio, e con le bare ormai tumulate, Agrigento celebra i funerali delle 366 vittime accertate della tragedia di Lampedusa. Sul molo turistico del porto di San Leone, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, e quello dell’Integrazione Cecile Kyenge, oltre agli ambasciatori di alcuni Paesi delle vittime.

Sono invece assenti il sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini, che proprio in quelle ore incontra a Roma il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e il primo cittadino di Agrigento, Marco Zambuto, che ha definito la cerimonia una “passerella per i politici”.

ALFANO CONTESTATO - Il vice premier Angelino Alfano ha interrotto le interviste per la contestazione di alcuni eritrei e attivisti: “Assassini... assassini, basta con la Bossi-Fini”, gli hanno urlato mentre parlava coi cronisti alla fine della cerimonia per le vittime di Lampedusa. La sicurezza ha fatto un cordone attorno al ministro portandolo via. 

Lo stesso Alfano più tardi ha replicato: “I cosiddetti attivisti che hanno gridato ‘assassini’ sono quelli che vogliono le frontiere libere e gli scafisti in libertà. Non l’avranno vinta, noi proteggeremo le noster frontiere salvando vite umane”.

Immediate anche le reazioni del Pdl, con Santanché che giudica le contestazioni inaccettabili "dopo tutto quello che ha fatto l’Italia per salvare e assistere il maggior numero possibile di naufraghi e immigrati clandestini", e Gasparri che dà del cialtrone ai contestatori, sottolinea che "l’Italia è il Paese più solidale del mondo" e nel merito sostiene che i clandestini vanno espulsi.

LETTA: RISPOSTE ALL'ALTEZZA - Da Roma, dove ha incontrato il premier greco Samaras, Enrico Letta si tiene alla larga dalle polemiche ed esorta a "far sì che ci siano risposte all’altezza alle domande drammatiche che la tragedia ci ha portato. Risposte soprattutto sulla questione dei flussi migratori e sulla sicurezza del Mediterraneo”.

“Bisogna essere concreti e operativi”, aggiunge dice il premier sottolineando che il Consiglio europeo di giovedì e venerdì dovrà affrontare il tema. L’Unione europea “affronti e discuta di immigrazione non in modo superficiale e generico, sarebbe una cosa inaccettabile”, 

CORANO E VANGELO - La cerimonia si è aperta con lettura di sure del Corano e versetti del Vangelo. Tra il pubblico molti eritrei, che hanno polemizzato per l’assenza dei superstiti del naufragio: “Alfano ha detto che i morti avranno la cittidanza italiana, e i vivi che fine hanno fatto?”, si è chiesta una portavoce del gruppo di eritrei. 

LA POLEMICA - “La presenza del regime eritreo offende i defunti e mette in pericolo i sopravvissuti”: è la scritta in uno striscione mostrata da un gruppo di eritrei che sta seguendo la cerimonia sul molo di San Leone ad Agrigento. Alla commemorazioni partecipano alcuni rappresentanti del governo eritreo e dell’Ambasciata del paese africano. 

Don Mosè Zerai, il sacerdote eritreo che da anni rappresenta un punto di riferimento per i profughi in arrivo in Italia, parla di “beffarda passerella”.

IL GOVERNATORE CROCETTA - “Era meglio che questa cerimonia si fosse organizzata a Lampedusa”, dice il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, che avrebbe inoltre cadeggiato una commemorazione alla presenza dei superstiti. "Ma non è il momento delle polemiche - sottolinea - è importante che questa commemorazione venga fatta”.

“Spesso Lampedusa viene lasciata sola come viene lasciata sola anche la Sicilia e viene lasciata sola l’Italia. Sarò con Giusi Nicolini da Schulz perché vogliamo parlare di questa cose che bisogna fare seriamente per la Sicilia e per Lampedusa. Oggi preghiamo per questi morti. Facciamo uno sforzo e la politica abbia la capacità di essere unita”

ALFANO: ABBIAMO ASSISTITO I SUPERSTITI E DEGNA SEPOLTURA AI MORTI - “Abbiamo assicurato un’assistenza ai superstiti e una degna sepoltura ai morti”. Così il ministro degli Interni Angelino Alfano ha risposto ai giornalisti a Caltanissetta sulle polemiche per i mancati funerali di Stato delle vittime del naufragio di Lampedusa.

“Noi rispettiamo le leggi nazionali e internazionali sull’immigrazione, ma anche i migranti devono rispettare quelle dello Stato che li ospita”. Lo ha affermato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, a margine di un incontro sulla sicurezza nella prefettura di Caltanissetta.

IL SINDACO DI LAMPEDUSA NICOLINI IN SENATO - “La mia isola è in una condizione dalla quale non si esce se non cambia qualcosa”. Lo dice il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, nel corso di una conferenza stampa al Senato. “Le politiche migratorie descrivono il grado di civiltà di un Paese e incidono sul destino dei territori dove queste persone sbarcano”, aggiunge. Per questo motivo, puntualizza Nicolini, le stesse politiche “sono doppiamente ingiuste, anche verso di noi delle isole”. “E’ il viaggio che non si deve fare”, dice ancora.

“Alla domanda umanitaria non si può rispondere con i mezzi militari”. Giusi Nicolini lo dice al Senato parlando delle nuove misure di prevenzione verso gli sbarchi del provvedimento ‘Mare Nostrum’. “Dopo che queste navi avranno intercettato i barconi quale sarà il destino di queste persone? - aggiunge Nicolini - E’ il momento di cambiare il regolamento e stabilire con chiarezza il principio di respingimento”.

“I morti sono troppi e Lampedusa non ce la fa più a reggerli”. “Non è necessario metterli in fila dentro le bare per avere davanti la realtà - aggiunge - i corpi che mi sono stati messi davanti in questi mesi sono solo un sintomo, la punta di un iceberg che questo mare è un cimitero”. “E’ il momento della verità - dice Nicolini - non si può più trattare questo argomento in termini propagandistici”.

SINDACO DI AGRIGENTO: UNA FARSA - La cerimonia in memoria delle vittime del naufragio di Lampedusa oggi pomeriggio sul molo di Agrigento è “una farsa di Stato”, ha detto il sindaco della città, Marco Zambuto, intervistato dal Tg regionale della Rai. Secondo Zambuto, che comunque parteciperà, “la presenza di rappresentanti del governo eritreo è una puganalata a queste persone che sono morte”.

PROSEGUE IL RICONOSCIMENTO DELLE VITTIME - Prosegue anche in queste ore, negli uffici della Squadra Mobile, le operazioni di riconoscimento delle vittime del naufragio dello scorso 3 ottobre nelle acque antistanti l’Isola dei Conigli a Lampedusa. Ai parenti vengono mostrati oggetti personali e le foto scattate dalla polizia scientifica dei cadaveri. Si tratta delle persone già tumulate e che non hanno ancora un nome e che per questo sono state indicate con un numero scritto sulla bara e sulla tomba.

GREEN ITALIA: FINTI FUNERALI, VERGOGNA ALFANO- “Il ministro dell’Interno e vicepresidente del Consiglio Angelino Alfano ha scelto il porto turistico di San Leone ad Agrigento, poche decine di metri dal portone di casa sua, per mettere in scena i finti funerali dei morti di Lampedusa. Sarà solo uno spot a suo uso e consumo, e degno comprimario sarà l’ambasciatore eritreo in Italia, Zemede Tekle Woldetatios, rappresentante del regime eritreo del dittatore Afewerki, uno dei più illiberali e repressivi del mondo che ha costretto alla fuga un quarto del suo popolo”, dichiarano in una nota congiunta Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, esponenti di Green Italia.

A MILANO LE MUSICHE DI MORRICONE SULLA STRAGE  - A Milano la prima esecuzione della musica che Ennio Morricone ha composto di getto e orchestrato dopo il naufragio del 3 ottobre a Lampedusa in cui sono morte oltre 300 persone. "A Milano - aveva spiegato il compositore - un gruppo di persone il prossimo due novembre ricorderà le vittime e ho voluto comporre una musica per dare il mio contributo. All’inizio volevo chiamarlo ‘cantico’ dei sommersi. Ma chi è morto non può cantare, dobbiamo onorarne la memoria".