Roma, 28 ottobre 2013 - Due ragazze di 14 e 15 anni, dopo la scuola si prostituivano in una “casa chiusa”. E’ successo a Roma, nel quartiere benestante dei Parioli. Sono stati i carabinieri del Nucleo investigativo a individuare l’appartamento e ad arrestate cinque persone, tutte italiane, ritenute responsabili a vario titolo dello sfruttamento della prostituzione esercitata dalle due adolescenti.
Tra gli arrestati la madre di una delle due che, al corrente dell’attivita’ della figlia, riceveva parte dei proventi.

Le indagini sono partite dopo la denuncia da parte dell’altra mamma, esasperata dall’inconsueta aggressività della figlia e dalla sua ingiustificata disponibilità economica che ne aveva portato, peraltro, l’allontanamento volontario da casa. E’ emerso che la giovane era stata adescata tramite social network, in tempi diversi, da tre uomini (P.N., S.R. e I.M.) che la avevano avviata alla prostituzione, procacciandole clienti e trattenendo una percentuale sui compensi ricevuti.

La minore aveva quindi convinto una sua compagna di scuola a seguire la stessa strada. Negli ultimi tempi la prostituzione delle due minori era “gestita” da I.M., che aveva adibito a casa chiusa un appartamento in viale Parioli, e che provvedeva a tutte le incombenze connesse con la gestione dei clienti, reperiti mediante inserzioni su siti di incontri on line, in cui le due ragazze venivano spacciate per maggiorenni. In pochi giorni di monitoraggio i carabinieri del Nucleo investigativo di Roma hanno documentato come le due giovani esercitavano la prostituzione quasi tutti i pomeriggi, dopo scuola e utilizzavano il denaro guadagnato anche per l’acquisto di stupefacenti per uso personale.

Tra i reati contestati agli indagati, l’induzione e lo sfruttamento della prostituzione minorile, la produzione di materiale pedopornografico connessa alla realizzazione di immagini delle minori in atteggiamenti sessualmente provocanti al fine di procacciare clienti, lo sfruttamento della prostituzione di donne maggiorenni attuato parallelamente da P.N. e I.M.. Tra gli arrestati infatti, anche un cliente D.M., che consapevole della minore età di una delle ragazze aveva tentato di estorcere del denaro per non divulgare dei video da lui effettuati e ritraenti gli incontri sessuali.

Fonte Agi